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VIDEO Festival filosofia: il centrodestra beffa il gruppo Rapinese. Furiosa uscita dall’aula

Un vero e proprio “colpo di mano” politico del centrodestra unito ha fatto infuriare il gruppo della lista “Rapinese Sindaco”, ieri sera, in consiglio comunale. Che infatti, sdegnato, ha abbandonato l’aula a metà seduta.

Si discuteva della proposta di delibera dei quattro consiglieri di opposizione – illustrata con alcune squisitezze linguistiche da Fulvio Anzaldo, a partire da una citazione di Aristotele – per istituire a Como un festival della filosofia, sulla scorta di eventi simili e di grande richiamo come quelli di Sarzana, Civitanova Marche, Modena-Carpi-Sassuolo.

Un evento che i promotori chiedevano venisse organizzato direttamente dal Comune di Como, mettendo a disposizione le necessarie risorse economiche pur coinvolgendo anche altri enti ed associazioni. Nel corso della prima fase del dibattito, i rapinesiani avevano di fatto accettato di buon grado alcune modifiche all’impianto generale recependo indicazioni di Barbara Minghetti (Svolta Civica), che invece sosteneva la necessità di affidarsi a soggetti esterni e di settore per l’organizzazione, e di Patrizia Lissi (Pd), che puntava sul coinvolgimento diretto di quartieri e periferie.

Fin qui – e anche sulla scorta dell’approvazione pure con i voti del centrodestra in sede di Commissione Cultura – tutto bene, dunque. Poi, la brusca svolta e la tensione che ha acceso la serata.

Dopo alcune riunioni e confronti, infatti, il centrodestra compatto (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Insieme per Landriscina), anche sulla scia di qualche timore per i possibili costi a carico del Comune in un periodo di magra e recependo la stessa indicazione di Barbara Minghetti sulla necessità di affidarsi a soggetti esterni per l’organizzazione dell’eventuale festival della filosofia, ha proposto e approvato un emendamento che ha totalmente stravolto la proposta originaria dei rapinesiani.

Dal Comune che inizialmente avrebbe dovuto pensare in proprio alla nascita dell’evento, con tanto di finanziamenti, si è così passati a una versione della delibera totalmente diversa. Di fatto si impegnava la giunta unicamente a “a valutare la concessione del patrocinio comunale” per un festival “mirato a coinvolgere giovani e quartieri mediante delega ad una associazione esterna, fermo restando che l’impegno economico sia totalmente a carico degli organizzatori e di eventuali sponsor e limitando l’impegno dell’amministrazione alla concessione di opportuni spazi comunali”.

Completamente modificato l’impianto della proposta, ne è scaturito un dibattito infuocato.

Rapinese ha parlato di manovra “offensiva, un insulto personale, un’umiliazione” e ha annunciato l’uscita dall’aula del gruppo. Ada Mantovani ha definito il blitz del centrodestra come “una presa in giro e un’offesa; tenetevi il patrocinio”. Inevitabilmente più moderato e filosofico, ancorché deluso, il relatore Fulvio Anzaldo, mentre parole dure sono arrivate anche da Cinque Stelle e Pd.

Di contro, per il centrodestra sono intervenuti Enrico Cenetiempo (FI), Patrizia Maesani (FdI), Franco Brenna (Insieme, nella foto sotto). I quali hanno motivato la ragione dell’emendamento ribadendo di essere favorevoli all’istituzione di un evento culturale del tipo proposto dal gruppo di Rapinese ma di temere le difficoltà organizzative e i rischi economici lasciati in carico al Comune, sottolineando come alcuni altri festival tra quelli citati abbiano effettivamente avuto problemi nel far quadrare i conti ed evidenziando come, ad ogni modo, non venisse affatto meno la volontà della maggioranza di affidarsi a un soggetto esterno per realizzare comunque il festival, con la piena disponibilità a sostenerlo con patrocinio e concessione di sale.

Non è bastato: lo sdegno dei consiglieri della lista “Rapinese Sindaco”, a quel punto comunque di fronte a una proposta radicalmente modificata dalla maggioranza, è montato. Il voto, infine, non ha lasciato scampo (il centrodestra ha compattamente approvato la proposta modificata con il proprio emendamento) e i rapinesiani hanno platealmente abbandonato l’aula furiosi.

 

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10 Commenti

  1. …”Un vero e proprio “colpo di mano” politico del centrodestra unito ha fatto infuriare il gruppo della lista “Rapinese Sindaco”…
    Questo colpo di mano si chiama democrazia: strano ma vero!

    1. non intendevo questo e non entro nel merito perchè non ho dati a sufficienza.
      Intendo dire che il vostro sforzo sforzo profuso nel fare opposizione, alla lunga diventa perfino controproducente quando il cittadino vede le parti in gioco litigare e non trovare accordi su questioni che ritiene di minore importanza rispetto ad emergenze decisamente più sostanziali.
      Io la seguo con piacere e condivido spesso il suo modo di fare opposizione, ma ascoltare storie come questa o come il famoso cestino della spazzatura od altre quisquilie di simil tenore allontanano gli abitanti di Como dalla res publica, in senso generale.
      Non è mai stata una novità che una maggioranza ascolta l’opposizione e poi fa ciò che vuole, partendo da Roma passando per Milano, arrivando a Como e poi giù fino al paesello di 300 anime.
      La campagna elettorale è finita, occorre prendere atto della vittoria altrui e prepararsi per quando i comaschi premieranno Lei.
      Quando sarà lei dalla parte della barricata costretto a far di conto con le casse vuote, userà le stesse prudenze e cautele. Scommetto un caffè.

      1. Nick! Sono svariate le delibere da noi sostenute in accordo con la maggioranza. L’ultima? Poche ore fa, il regolamento sulla gestione delle palestre.

        Il cestino? Quel cestino per molti cittadini (mi creda… molti) era una vera iattura. Risolvere quel problema è stato un vero piacere ed indica la via. Era un piccolo problema? Vero. E allora perchè non risolverlo in fretta? I problemi, piccoli o grandi, vanno affrontati con determinazione e risolti il più rapidamente possibile. Solo così la gente tornerà ad avere fiducia nella politica.

        Ora un’informazione. I soldi sono l’ultimo (ma proprio l’ultimo) dei problemi. Ne abbiamo più di quanti riusciamo a spenderne.

        Buona serata.

  2. Per esempio la privatizzazione dei Servizi Sociali: uno spreco pianificato, con probabili conseguenze negative sugli interventi alle persone interessate.
    Nessuno restituirà alla città quel denaro, e nemmeno quei mancati o carenti interventi sociali.

  3. In Consiglio Comunale a Como, si passa il tempo tra assurde discussioni preliminari sui massimi sistemi, dibattiti interminali su maggioranze assolute e commissioni sicurezza, litigate su “festival della filosofia”,…
    Non ci sarebbero temi e progetti di maggiore rilevanza per la città, di cui discutere?

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