Como Acqua contrasta l’attuale emergenza idrica adottando tutte le misure atte a garantire l’erogazione della risorsa. Il gestore del Servizio Idrico Integrato della provincia di Como ha già da tempo introdotto strumenti e sostenuto investimenti per mitigare gli effetti della crisi idrica e prevenire le difficoltà nell’approvvigionamento di acqua. Un trend non imputabile esclusivamente ai cambiamenti climatici che stiamo vivendo, ma anche a quei limiti infrastrutturali preesistenti a cui Como Acqua sta quotidianamente ponendo rimedio, come ad esempio la carenza di interconnessioni o la dispersione della risorsa dovuta alle perdite di rete.
“La siccità è una problematica preoccupante – dichiara il Presidente e Ad di Como Acqua, ingegnere Enrico Pezzoli – Non si tratta solo di una questione derivata dal cambiamento climatico, ma che si associa ad altri fattori che complicano di fatto la gestione, come, ad esempio, le perdite di rete. In Italia viene disperso circa il 41% di acqua distribuita, percentuale confermata anche da ARERA: si tratta di un dato importante legato a limiti infrastrutturali delle reti, sui quali Como Acqua dal 2019 interviene, giungendo a investire, a oggi, 75 milioni di euro per opere di efficientamento”.
Aldilà degli investimenti già pianificati, Como Acqua, dalla metà dello scorso mese di marzo, ha rilevato una progressiva riduzione della disponibilità idrica presso le fonti di approvvigionamento utilizzate per la distribuzione dell’acqua alle utenze (sorgenti, pozzi e bacini), andando a individuare le aree maggiormente condizionate. La Società, forte del proprio livello ingegneristico, ha quindi adottato diverse misure d’intervento tecnico: dall’installazione di unità di pompaggio di maggior potenza, alla creazione di interconnessioni tra le diverse reti di distribuzione, all’alimentazione delle reti tramite cisterne. Alle predette attività si aggiungono strumenti operativi per assicurare la disponibilità massima nel caso di un aggravamento della situazione.
“Recentemente abbiamo inoltre inaugurato un hub di confezionamento per l’acqua potabile in contenitori da un litro per una distribuzione capillare in caso di necessità”, aggiunge Pezzoli.
Di fronte a una situazione comunque straordinaria, Como Acqua si è adoperata per individuare e valutare tre diversi livelli di rischio sul territorio servito (in base alla crescita dei consumi e alla possibilità limitata o assente di adduzioni alternative), chiedendo alle Amministrazioni locali di emettere una specifica ordinanza di limitazione d’uso dell’acqua potabile, articolata nei contenuti in base alla fascia assegnata al singolo Comune.
Se da un lato, comunque, Como Acqua dispone di competenza e strumenti adeguati a far fronte alle necessità poste dallo stato di crisi idrica, dall’altro occorre continuare a invitare gli utenti a utilizzare con parsimonia la risorsa, adottando le buone pratiche consigliate dal gestore per evitare gli sprechi.
“In questo contesto è di fondamentale e di prioritaria importanza la collaborazione tra tutti gli Enti coinvolti, affinché le procedure e i passaggi burocratici agevolino la rapidità delle azioni da mettere in campo”, conclude il Presidente Enrico Pezzoli.
2 Commenti
Il 24 Giugno 2022 il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana con l’OPGR n. 917 dichiara, a causa della grave situazione di deficit idrico che sta interessando il territorio, lo “stato di emergenza regionale” (che resterà in vigore fino al 30 settembre 2022).
Il decreto inoltre mette a disposizione dei Sindaci dei Comuni della Lombardia uno schema di ordinanza su risparmio idrico e limitazioni per l’uso dell’acqua potabile, raccomandandone la relativa adozione ed eventuale integrazioni.
Siamo a fine luglio e ne abbiano notizia, di una siffatta ordinanza, nel Comune di Como?
Però la bolletta piange sempre..