Le Acli di Como prendono una posizione netta sulla campagna vaccinale, nel pieno dell’ondata della variante Omicron che sta facendo sentire i suoi pesanti effetti anche sul Lario.
Con una nota della presidente, Marina Consonno – che pur non lesina qualche nota critica forte anche alla disorganizzazione sul fronte tamponi e tracciamenti, anche a Como – l’organizzazione si pone espressamente nel solco tracciato da Papa Francesco e, introducendo la lettera aperta, afferma “il dovere di tutti i cittadini di vaccinarsi per preservare sé stessi, la comunità ed il sistema sanitario dagli effetti devastanti della malattia e l’importanza strategica della lotta alla pandemia a livello planetario, non privilegio dei Paesi più ricchi”.
Inoltre, vengono definite “infondate e antiscientifiche, quando non dettate da ideologie criminali o meschini calcoli politici, le posizioni di coloro che si oppongono allo sforzo comune di diffusione del vaccino, danneggiando così non solo loro stessi, vittime designate della malattia, ma tutta la comunità e soprattutto i più fragili e bisognosi di cure”.
Di seguito, la nota integrale della presidente Acli, Marina Consonno.
Papa Francesco lo aveva detto con chiarezza: “Credo che eticamente tutti debbano prendere il vaccino, è un’opzione etica … un bene comune dell’umanità”. Con il nuovo Decreto, pur con le fatiche della mediazione politica, il crinale è stato superato: per la prima volta si stabilisce un obbligo vaccinale, anche se per una parte della popolazione, con l’obiettivo di fornire una triplice tutela al cittadino.
Le Acli di Como sostengono infatti, da sempre, che il vaccino va inteso anzitutto come tutela della salute della singola persona, ma anche come tutela per l’intera comunità, dato che la vaccinazione fa diminuire in maniera significativa (seppur non totale) la circolazione del virus e quindi contribuisce a proteggere indirettamente l’intera comunità, compresi i più giovani e gli anziani, gli impossibilitati a vaccinarsi e gli immunodepressi. Un atto di generosità verso gli altri. E infine, una tutela del sistema sanitario nel suo complesso che, sottoposto a minor pressione di ricoveri per Covid, può meglio curare tutte le patologie a beneficio di tutta la popolazione.
Le Acli di Como sono vicine agli operatori sanitari tutti, sottoposti ad uno stress senza precedenti e che , dopo la diffusione record della variante Omicron, hanno subìto una rinnovata pressione sugli ospedali e hanno visto i decessi in drammatica ripresa; esprimono anche preoccupazione per la disorganizzazione della gestione riguardante il sistema del tracciamento che ancora una volta è saltato, per le lunghe attese per i tamponi, per il mancato invio delle quarantene , nonostante si potesse prevedere l’aumento dei casi. Sono vicine a tutti i lavoratori e le lavoratrici per gli effetti significativi che la pandemia ha operato in particolare in settori come il commercio, i servizi, la logistica.
Questo non solo rispetto a dinamiche occupazionali (contratti non rinnovati alla scadenza, riduzione delle ore di lavoro, difficoltà per i giovani che si affacciano sul mondo del lavoro), ma anche sulla composizione stessa del mercato del lavoro e su interi settori produttivi. Sono inoltre da apprezzare le fatiche che hanno sopportato lavorando anche nei periodi più difficili in questa emergenza sanitaria. Le misure compensative emanate dal governo per i lavoratori sia autonomi che dipendenti, hanno attenuato il rischio di nuove povertà ma si sono comunque accentuate le situazioni di vulnerabilità.
Abbiamo assistito a gesti sconsiderati da parte di persone contrarie alle campagne vaccinali, frutto di inconsapevolezza, paura e confusione, a volte strumentalizzate da organizzazioni che hanno lucrato su questi sentimenti con obiettivi politicamente esecrabili. Nelle loro manifestazioni peggiori hanno espresso rabbia e violenza creando una frattura sociale.
Le Acli di Como condannano ogni forma di azione da parte dei no-vax che richiami egoismo, indifferenza e irresponsabilità, assurgendo ad una visione distorta della concezione del diritto e della libertà, ma auspicano comunque il proseguimento di una campagna informativa corretta al fine di superare quelle diffidenze e quelle paure che ancora esistono tra le persone.
Per tutto ciò, le Acli di Como sono favorevoli all’introduzione di un vero obbligo vaccinale per scongiurare le nuove ondate pandemiche, considerando tale obbligo come la scelta di uno Stato e di una comunità decise a mettere la tutela della vita al primo posto.
Ma la cronaca quotidiana sull’andamento dei contagi da Covid, non deve però distoglierci da una riflessione in profondità sui temi delle disuguaglianze e delle povertà, anche in ambito sanitario, tra il Nord e il Sud del mondo, con quest’ultimo sostanzialmente escluso dalla copertura vaccinale. Il ripetuto slogan “ne usciremo tutti assieme”, inizialmente sembrava essere non solo un auspicio, ma anche un progetto politico per il futuro. Ma oggi è sempre più evidente come si stia affrontando la pandemia, che è e rimane una sfida globale, con una visione parziale, escludendo i paesi poveri. Ma, come dimostra il caso delle varianti sviluppatesi proprio laddove i tassi di vaccinazione sono più bassi, o diamo la possibilità di vaccinare tutte le persone del mondo, o dovremo convivere ancora a lungo con questo pessimo compagno di viaggio.
Ancora una volta ci è offerta la possibilità di capire che uscirne assieme, tutti, non è solo un auspicio. È la sola opportunità che ci è rimasta. Le Acli di Como si impegneranno, come hanno fatto fin dall’inizio dell’emergenza, per fare in modo che i loro servizi di patronato, consulenza, formativi e le loro realtà associative rispettino nel modo più rigoroso le norme in vigore, nell’interesse dei loro soci, dei loro collaboratori e dei cittadini.
9 Commenti
Qualcuno si è mai fermato a pensare che i non vaccinati sono una minima percentuale che da mesi ormai non va più al ristorante , al cinema , ai musei , alle mostre , agli eventi , regolarmente tamponati ogni 2 giorni per andare al lavoro !!!!
NOI vaccinati dobbiamo tamponarci per essere sicuri di non infettare il nonno a Natale , LORO si tamponano ogni 2 giorni !!
Qualcuno si è mai fermato a pensare come sia possibile , se i vaccini funzionassero, questa impennata di casi per colpa loro ?? Ma riuscite ad accendere il cervello ogni tanto , o lo usate solo come riempitivo inerte di una scatola vuota ??
I vaccini non sono (l’unica ) soluzione , e un obbligo liberticida che condanna le persone alla fame per assenza di stipendio , per un farmaco che “funzionicchia” a me sembra un abominevole stortura del senso di prevenzione . Un ricatto sociale a cui mai avrei creduto di assistere , per il cieco perseguimento di un’agenda POLITICA e non di certo sanitaria . L’ossessiva caccia a chi legittimamente ( perché non dimentichiamo che sarà tra un mese che partirà il primo obbligo discriminatorio per fascia d’età , perché finora siamo sempre e solo stati ricattati !) decide di non sottoporsi a questa terapia , la vedo molto come la ricerca di un caprio espiatorio per nascondere il fallimento della campagna vaccinale .
Profondamente deluso dalle falsità a cui ho creduto in questi mesi . Sui vaccini ci hanno mentito sapendo di mentire , e adesso la colpa sarebbe di 4 no-vax?
Ma per favore !
Togliere un novax al giorno significa togliere il virus d’attorno.
Facile!
c.v.d. ?
Ecco qui un’altra sponsor di se stessa e la sua associazione che fa affermazioni diffamatorie (“ideologie criminali”), generiche, basate su sue personali convinzioni e soprattutto tipiche di chi ritiene di possedere la VERITÀ assoluta.
Questa opinionista da forchetta farebbe bene a leggersi le pagine su la Peste a Milano scritte dall’immenso Alessandro Manzoni e soprattutto farebbe bene a farsene spiegare il senso visto che se mai se avesse lette o le leggesse è ovvio che non ha gli strumenti culturali per poterne comprendere il valore. Nulla di cui stupirsi purtroppo visto che lo schema italico è sempre stato quello di trovare il capro espiatorio per il popolo bue al fine di giustificare il fallimento della politica e delle sue decisioni. Per finire la nostra paladina della forchetta farebbe bene a chiedersi come mai i verbali delle riunioni del CTS sono SECRETATI e soprattutto come è possibile in una democrazia che ha la costituzione più bella del mondo un Comitato composto da meno di 30 persone decida, sempre tramite riunioni I cui verbali sono SECRETATI, il destino di 60.000.000???
L’attenzione che si dà ai No-Vax, come del resto quella che si dà ai “terrapiattisti” o ai “complottisti” o ai “seguaci di Red Ronnie”, è inversamente proporzionale al loro numero. Sono minoranze che espongono in modo arrogante le loro inattuali e strampalate tesi inventandosi spesso un nemico a cui fare la guerra senza motivo apparente. Queste esigue minoranze interessano certi gruppi politici perché certi atteggiamenti e certi convincimenti ricordano il loro marchio di fabbrica??
Discorso intriso di un socialismo inascoltabile.
Detto da un triplamente vaccinato.
Siamo schiavi dello Stato e delle regole dello statalismo, non del virus.
Quale sarebbe la parte “inascoltabile”?
Altro che 100 una tantum…dategli 100 euro di multa al giorno poi vedete come corrono tutti….ma da un anno almeno andava fatto mica ora..e per tutti
Sveglia!
Arriverranno ormai senz’altro gli inevitabili provvedimenti tesi alla mitigazione, per quanto si può, della nuova ondata virale, restino però ferme e chiare le responsabilità:
i no-vax e le posizioni concilianti di alcuni ipocriti partiti sono all’origine di questa nuova emergenza.
Se farsi dettare l’agenda dal virus è purtroppo inevitabile, avremmo potuto non farcela dettare anche dalla minoranza no-vax.
Se avessimo però voluto tutti, senza eccezioni e sino in fondo, il maggior bene della comunità nazionale.