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Como, i migranti trasferiti nel quartiere. Lettera aperta al prefetto: “Indispensabile un incontro con i residenti”

Sulla questione della trasferimento dei migranti dal centro di accoglienza della Croce Rossa di Lipomo a una struttura nel quartiere di Como, in via Al Piano ad Albate, ospitiamo una lettera aperta al prefetto di Como, Corrado Conforto Galli, scritta dall’ex consigliere comunale e Abbondino d’Oro, Luigino Nessi. Di seguito il testo integrale.

Lettera aperta al prefetto di Como

Mi permetto di sciverle pubblicamente per invitarla a promuovere, insieme ai responsabili della Croce Rossa, un momento di informazione e confronto con la cittadinanza del quartiere di Albate in merito al trasferimento delle persone dal campo Cri di Lipomo. Questa notizia, che ritengo sia veritiera e imminente, non è stata a oggi ufficializzata e condivisa. Ciò porta inevitabilmente a innescare discussioni, malumori e opposizione di una parte delle persone che vivono a Como Albate.

Di quante persone stiamo parlando? Quando arriveranno ad Albate in via Al piano e da chi verranno gestite?

Spero vivamente che queste persone non vengano “ghettizzate”, che gli si dia la possibilità di imparare la nostra lingua e di poter condividere la vita del quartiere.

Perché Albate ha una lunga storia di accoglienza e di condivisione a partire di tantissimi meridionali giunti tanti anni fa fino ai libanesi negli anni Novanta. Ciò è stato possibile grazie agli albatesi, alla Cooperativa, alla chiesa locale e alle tante associazioni di quartiere. Un impegno che in tante forme continua tuttora.

Proprio per questo è indispensabile la convocazione di un incontro con i residenti del quartiere per avere maggiore consapevolezza e accogliere meglio. Parafrasando Gaber la libertà è partecipazione. Mi auguro valuterà questa richiesta pubblica e le auguro buon lavoro.

Luigi Nessi, Sinistra Italiana Como

Nelle ore successive è arrivato il commento di Fratelli d’Italia:

La notizia dello spostamento del centro per immigrati da Lipomo ad Albate ha giustamente generato preoccupazione tra i residenti. Si tratta, da quanto appreso, di una struttura che ospita gli immigrati solo per pochissimi giorni prima della loro dislocazione altrove e che, negli anni passati, non ha mai generato particolari criticità. Tuttavia, considerata la delicatezza del tema e l’esigenza di trasparenza, riteniamo fondamentale affrontare la questione con senso di responsabilità, evitando sia allarmismi che reticenze.

Il nostro obiettivo è tutelare la sicurezza, il decoro e la qualità della vita nei quartieri. Per farlo serve chiarezza: non è accettabile che scelte così impattanti vengano calate dall’alto senza coinvolgere chi abita e vive il territorio.

Per questo chiederemo un incontro al Prefetto di Como e ai vertici della Croce Rossa, al fine di chiarire nel dettaglio la natura del trasferimento, i tempi e le modalità operative, e soprattutto quale impatto potrà avere sul quartiere.

Fratelli d’Italia continuerà ad ascoltare i comaschi ad Albate e in tutti i quartieri, portando nelle sedi istituzionali le loro istanze e chiedendo che ogni decisione passi attraverso il confronto con la comunità locale. La sicurezza non è un tema divisivo, ma una condizione imprescindibile per la convivenza civile.

Stefano Molinari – Presidente provinciale Fratelli d’Italia
Alessandro Nardone – Coordinatore cittadino Fratelli d’Italia

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