Non piace all’ex consigliere comunale a Como ed esponente di Sinistra Italiana, Luigino Nessi, la nuova sede della Motorizzazione ricavata nell’ex aula bunker vicina al carcere del Bassone (costata 6 miliardi di lire negli anni Ottanta e, a parte una manciata di udienze, praticamente mai usata e abbandonata per anni). Di seguito, l’intervento di Nessi.
Ora che facciamo? Al momento, non è possibile fare nulla di concreto, ma è necessario riflettere affinché le scelte future siano ponderate e condivise. Mi riferisco al nuovo centro della Motorizzazione di Como, che è stato aperto in via Al piano, poco sopra il Carcere. Questa nuova costruzione, che tra l’altro non è ancora operativa a pieno regime (pensate che per le revisioni i camion devono ancora recarsi a Varese), ha già condizionato e continuerà a condizionare negativamente molte cose.
Penso alla vecchia aula bunker, che avrebbe potuto essere un luogo utile per far crescere e realizzare, come prevede la nostra Costituzione, le persone che si trovano in carcere. Avremmo potuto pensare a uno spazio dove proporre opportunità di lavoro, creare vani per accogliere chi ha terminato di scontare la pena; insomma, tante cose che avrebbero permesso il reinserimento di persone al termine della loro permanenza al Bassone.
Invece, tutti i partiti presenti nel nostro Consiglio Comunale hanno avallato questa scelta, che io considero poco utile, per non dire peggio. Solo la voce attenta alle difficoltà di Sinistra Italiana aveva sollevato dubbi sulla realizzazione di questa struttura, ora realizzata, già in parte operante. Inoltre, questa scelta comporta ulteriori problematiche. Pensate a quando, a gennaio, anche i camion dovranno effettuare le revisioni in via Al piano. Cosa succederà alla viabilità e alla vita del quartiere di Albate?
Considerate la situazione: da un lato, al termine della superstrada a pagamento e della strada che va a Casnate, c’è un piccolo ponticello dove due auto non passano contemporaneamente; dall’altro lato, c’è l’ingresso dalla Canturina, in via Acquanera, che è una strada stretta, inizialmente senza marciapiede e poi con il ponte della ferrovia. La strada è in curva e la visibilità è limitata, con il traffico che poi confluisce in via Al piano. Si tratta di situazioni che, a mio avviso, se non verranno affrontate tempestivamente, potrebbero diventare pericolose.
Luigi Nessi
Sinistra Italiana Como
5 Commenti
Però il progetto non è di ieri…..e tutti,ma proprio tutti potevano prendere visione e soprattutto proporre soluzioni alternative…..come si dice il Brianza…..mi sun de mede e da 25 anni vegni su al basun….se ciava su ul stabiell quant le bele che scapa ul.purcelll
Buonasera, in un’altra occasione lo dissi in dialetto, questa volta lo dico in italiano così forse lo capisce qualcuno in più: ma veramente POVERA ITALIA!!!!!
una scelta assurda, i camion dovranno davvero recarsi in quella struttura? aggiungo che il piccolo ponticello è in condizioni pietose, la stessa via Al Piano, scendendo da via Acquanera, è stretta e sicuramente non adeguata al passaggio di camion. scelte scellerate di incompetenti e disonesti
Come e’ stato possibile fare questa scelta e in base a quali criteri ??
Di chi la responsabilità ??
Suggerisco di fare un servizio fotografico sulle condizioni delle piante a lato della strada e qualche foto del parcheggio “improvvisato” che si è venuto a creare in un luogo davvero pericoloso all’ uscita di una curva e completamente nascosto a chi la percorre.
Zona completamente abbandonata.