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Como, l’Anpi a tutti i candidati: “Stop alle vie dedicate a fascisti, revisione della toponomastica”

A pochi giorni dal voto, arriva un appello dell’Anpi a tutti candidati alle prossime elezioni di Como. Tra le varie le richieste di un impegno spiccano: niente spazi pubblici concessi a soggetti e organizzazioni che si richiamino al fascismo o che sostengano posizioni razziste, sostegno a cultura della pace e della non violenza, più cura e manutenzione per il Monumento della Resistenza Europea ai giardini a lago, nuove intitolazioni di vie e spazi pubblici “a donne e uomini comaschi che hanno contribuito allo sviluppo della vita democratica della città. Inoltre, si chiede di verificare che nella medesima toponomastica non siano presenti soggetti legati al fascismo e al colonialismo, che non abbiano fatto ammenda delle loro scelte e di bloccare eventuali proposte in tal senso”.

Di seguito, l’appello integrale dell’Anpi provinciale di Como ai candidati sindaco e consiglieri.

Premessa

Le prossime elezioni amministrative costituiscono un momento importante per la definizione di un futuro progetto per la città di Como, che auspichiamo si fondi sullo sviluppo dei diritti di cittadinanza civile, politica e sociale e di piena applicazione del dettato costituzionale. Nel progetto di chi governerà Como, città insignita dall’ONU del titolo di Messaggera di pace, nonché sede dell’unico monumento dedicato alla Resistenza europea, auspichiamo che vengano previsti interventi volti a consolidare una memoria storica che renda merito alle tante cittadine e tanti cittadini comaschi che hanno lottato contro il fascismo e il nazifascismo e reso possibile lo sviluppo della città e dell’intera nazione nella libertà e nella democrazia.

Per queste ragioni, l’Anpi sezione di Como “Perugino Perugini” unitamente alla segreteria provinciale sottopone alle candidate e ai candidati Sindaco e alle consigliere e ai consiglieri, alcuni obiettivi che si ritengono importanti nel futuro progetto di governo e nella futura gestione amministrativa cittadina:

1. Prevedere che gli spazi pubblici non siano concessi a organizzazioni, movimenti e associazioni che non sottoscrivano un protocollo in cui venga esplicitamente dichiarata l’adesione alla Carta Costituzionale e ai principi antifascisti in essa contenuti, inserendo tale protocollo nel regolamento comunale sulla concessione di spazi pubblici. Come conseguenza, si chiede che vi sia un chiaro impegno affinché non ci siano decisioni, concessioni, tolleranza e sostegno a iniziative di associazioni o soggetti comunque denominati che si rifacciano a fascismo, nazismo e altre forme di intolleranza politica e di razzismo.

2. Como città messaggera di Pace dovrebbe maggiormente favorire la diffusione tra i propri cittadini della cultura della Pace e della non violenza. Per questo la locuzione latina “Si vis pacem, para bellum” (se vuoi la pace, prepara la guerra) va sostituto con “Si vis pacem, para pacem” (se vuoi la pace prepara la pace). In questa prospettiva è utile che l’adesione del Comune di Como alle numerose associazioni italiane e internazionali attive sui temi della pace, dei diritti e della cooperazione internazionale Mayors for Peace, Associazione Internazionale Città Messaggere di Pace, Associazione comasca per la cooperazione internazionale, Coordinamento Nazionale degli Enti locali per la Pace e i Diritti umani di Perugia, Coordinamento Comasco per la Pace si implementi con attività volte nella diffusione della cultura della pace e della non violenza.

3. Como è sede del Monumento della Resistenza Europea oltre che di numerose lapidi sparse nel territorio cittadino che ricordano i martiri e patrioti della Resistenza e dell’Antifascismo. La loro manutenzione non sempre è costante: la valorizzazione di queste significative memorie è indice di sensibilità democratica. Sono necessari quindi un progetto di riqualificazione del Monumento alla Resistenza Europea e dell’area limitrofa, che preveda una migliore illuminazione notturna e un migliore e più intuitivo accesso al monumento dai giardini circostanti e un programma di promozione e valorizzazione culturale e turistica dello stesso, anche attraverso la collaborazione con Associazioni ed Enti del territorio.

4. Nella toponomastica cittadina sono presenti vie e piazze dedicati a donne e uomini della Resistenza e dell’Antifascismo comasco. Da molti anni invece non vengono deliberate nuove titolazioni che riguardino i resistenti. Riteniamo opportuno e non più rinviabile procedere a nuove titolazioni a donne e uomini comaschi che hanno contribuito allo sviluppo della vita democratica della città. Inoltre, si chiede di verificare che nella medesima toponomastica non siano presenti soggetti legati al fascismo e al colonialismo, che non abbiano fatto ammenda delle loro scelte e di bloccare eventuali proposte in tal senso.

5. Nella biblioteca comunale e all’Istituto di Storia contemporanea Pier Amato Perretta sono conservati documenti, libri, pubblicazioni, materiali archivistici su vari supporti che testimoniano il movimento di Liberazione dal Nazifascismo e la storia Comasca dall’Unità d’Italia ad oggi. La loro conservazione necessità di spazi adeguati e investimenti per la digitalizzazione dei documenti che vengano opportunamente sostenuti dai bilanci comunali.

6. Promuovere iniziative culturali in collaborazione con le scuole cittadine, con particolare riferimento all’Antifascismo, alla Resistenza, nonché alla storia spesso rimossa del colonialismo, anche al fine di portare all’attenzione della popolazione, in modo particolare alle giovani generazioni, il problema dei nuovi fascismi e nuovi razzismi.

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5 Commenti

  1. Siete ridicoli, dopo 80 anni, volete cancellare la storia, perche’ di questo si tratta…..poi l’Anpi da chi e’ rappresentata considerando il tempo che e’ passato, da ultranovantenni???, allora quelli giovani che vediamo chi sono ?????????? ecco i problemi e le priorita’ di Como, la toponomastica, vergogna !!!!!!!!!!!!!!

  2. Proposta intelligente: non mi spiego, però, come si potrebbero resuscitare persone ” legati al fascismo e al colonialismo” , per consentire loro di fare “ammenda delle loro scelte”
    Forse, prima di dare fiato alla voce sarebbe opportuno pensare.

  3. ci manca l’obbligo per la Biblioteca Comunale di sottoscrizione di un abbonamento annuale alla Pravda e siamo a posto.
    Nemmeno in MinCulPop era arrivato a tanto

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