Da una mamma nostra lettrice, un appello – tramite la nostra redazione, all’indirizzo redazionecomozero@gmail.com – rivolto direttamente al sindaco di Como Alessandro Rapinese “che da mesi spero di trovare nel suo ‘ufficio staccato’ all’ex Informa Giovani di via Vittorio Emanuele, come prometteva in campagna elettorale, dove però non si è mai visto“. Il tema è quello della chiusura delle scuole e in particolare della ripetuta volontà del primo cittadino, pienamente spalleggiato dall’assessore alle Politiche educative Nicoletta Roperto, di chiudere l’asilo nido Magnolia.
Di seguito, il testo integrale di Stefania Corsini.
Gentile signor Sindaco mi chiamo Stefania Corsini, non ho Rolex né bici d’epoca e non voto Pd, ma sono solo la mamma di una bambina che da settembre frequenterà le elementari di via Sinigaglia e neomamma di due gemellini che a settembre inizieranno il nido.
Le scrivo per chiederle un consiglio, che sicuramente lei con il suo pragmatismo saprà darmi.
Abitando in via Borgovico, l’intenzione sarebbe stata quella di scrivere i gemelli al nido Magnolia per permettere alla nonna di andare a prendere tutti i bambini nel pomeriggio, purtroppo però grazie al suo illuminato progetto di razionalizzazione delle scuole basato sugli studi approfonditi dati da una attenta lettura di Google Maps e dall’idea che il welfare debba essere gestito secondo il principio di risparmio e non di servizi alla comunità, ora ci troviamo davanti a questa scelta:
- pagare un nido privato che non ci possiamo permettere
- mandare i bambini al nido comunale più vicino che si trova in via Italia Libera, cioè impossibile da raggiungere a piedi al mattino in tempo utile per poi andare a prendere il treno per Milano, impossibile da raggiungere in auto perché privo di parcheggi limitrofi (quei pochi saranno presi d’assalto visto che il gran numero di bambini concentrati lì) e impossibile anche per la nonna, che alle 8 deve portare la più grande a scuola
- altro problema al pomeriggio, quando la nonna da sola dovrà essere nel giro di pochissimi minuti sia a scuola che al nido che non è esattamente vicino alle elementari come il Magnolia, il che significa che probabilmente dovrò chiedere una riduzione dell’orario di lavoro per poter essere a casa entro le 15.
Il tutto, ovviamente, se non deciderà di chiudere anche la scuola di via Sinigaglia per farne un parcheggio.
Che soluzione mi propone? A parte, naturalmente scegliere di andare a vivere in uno dei comuni di limitrofi sperando sempre che le sue mire espansionistiche non arrivino a includerli nella città di Como, altrimenti saremo nuovamente punto e a capo.
Cordiali saluti,
Stefania Corsini