Un nuovo intervento contro la ‘rivoluzione’ della sosta voluta dal sindaco Alessandro Rapinese. Non parliamo delle nuove tariffe in questo caso ma dei parcheggi destinati ai residenti e delle regole che saranno presto operative. Qui le cronache e qui gli articoli principali:
- Como, posti auto per residenti: con il nuovo regolamento si riaprono i termini per fare richiesta
- Como, posti auto per residenti: riaperti i termini per fare richiesta, ecco tutto quello che serve sapere (e i costi)
- A Como nuove regole per i posti auto, furia dei residenti: “Autosilo 730 euro, quale equità?”, “No, non spenderemo meno e penso di lasciare la città”
Questa sera abbiamo ricevuto, e pubblichiamo così come è arrivata, una nuova mail (firmata) da una lettrice sul tema:
Parcheggi: la favola della volpe e la cicogna
Ho ricevuto da CSU (Como Servizi Urbani, cioè il gestore del servizio, Ndr) un messaggio con cui mi si chiedeva se intendevo confermare la ASA (Area Sosta Agevolata, Ndr) già scelta o volevo aggiungere le ASA restanti: via Auguadri, via Aldo Moro, Tangenziale. Abito vicino a piazza Roma che dista 1,1 km da via Auguadri e 1,6 km da via Aldo Moro.
Non esattamente pochi metri come dice il sindaco. Ma evidentemente il signor Rapinese ha dimenticato come si fanno le equivalenze (km 1,6 sono pari a 1.600 metri!!!). Che non si possono percorrere a piedi, magari con valigie, pacchi o con la pioggia, il caldo afoso o il freddo intenso… Il che obbliga a prendere un bus andata e ritorno dal parcheggio, aggiungendo anche costi al disagio…
Questi posti auto sono raggiungibili facilmente solo nella fantasia di chi questi problemi non li vive in prima persona. Mi ricorda la volpe che invita a pranzo la cicogna e le serve la minestra in un piatto largo e molto basso, così che la cicogna non riesce a mangiare. E se questa non è una presa in giro… La favola però non finisce con la povera cicogna affamata. Se il signor Rapinese non la conosce o non la ricorda, consiglio di andarla a leggere tutta.
Il riferimento è a una notissima favola di Esopo, che molti avranno sicuramente ricordato dai tempi della scuola, la riportiamo per completezza:
C’erano una volta una Volpe e una Cicogna, che avevano fatto amicizia. La Volpe allora pensò di invitare a pranzo la nuova amica.
Ma quando dovette decidere cosa preparare, la Volpe pensò bene di fare un piccolo scherzetto alla signora Cicogna.Preparò un succulento brodino di verdure, e lo servì su un un bel piatto di porcellana, con i bordi molto bassi e invitò la Cicogna ad assaggiarlo.
La cicogna, sentito il profumino del brodo, si sedette a tavola e cercò di bere il brodino ancora fumante.
Ma con il suo lungo e appuntito becco la Cicogna non riusciva a bere dal piatto basso che la volpe le aveva preparato.La Volpe, che si stava divertendo un sacco alle spalle della cicogna, la invitava a bere e faceva finta di non capire coma mai non le piacesse.
La cicogna aveva ben capito lo scherzo della Volpe ma decise di far buon viso a cattivo gioco.
– Scusami signora Volpe, ma oggi non mi sento molto bene, penso tornerò a casa a riposare – disse la cicogna congedandosi dalla volpe.Qualche giorno dopo fu la cicogna a invitare la Volpe a pranzo.
La cicogna aveva preparato un magnifico piatto a base di pesce ma lo aveva messo in un vaso trasparente dal collo lungo e stretto, dove il suo becco riusciva ad entrare alla perfezione.
Ma il muso della volpe invece era troppo grosso per arrivare fino in fondo, e più la volpe cercava di infilarcelo, più si arrabbiava.
L’odorino invitante del pesce che non avrebbe potuto mangiare, la stava facendo uscire di testa, finché ad un certo punto, stufa di essere presa in giro, sbottò:
– Mi hai ingannata Cicogna mia! Hai messo il cibo in questo vaso dal collo lungo e stretto di proposito per non farmi mangiare! Io me ne vado!La cicogna guardò la volpe con aria soddisfatta e le rispose:
– Chi la fa, l’aspetti!
E continuò a mangiarsi beata il suo bel pranzetto a base di pesce.Morale della favola: se prendi in giro qualcuno ricordati che poi prenderanno in giro anche te!