Già da qualche settimana avevo chiesto se ci fosse l’intenzione di rimuovere o riqualificare queste specie di sculture, realizzate da anonimi su un progetto dell’architetto Parisi, che rappresentano un pessimo biglietto da visita, uno all’ingresso della città e l’altro ai giardini a lago. Spero di avere un riscontro prima possibile.
Quella che avete appena letto qui sopra con toni garbati ma netti dovrebbe essere – per decenza – l’offensiva finale, quella che non ha un seguito, uno sviluppo, un “vedremo, faremo, ci ragioneremo”.
E non dovrebbe essere l’attacco decisivo soltanto perché è il pur bravo consigliere comunale Matteo Ferretti (FdI) a rilanciare ancora una volta la (piccola) battaglia; dovrebbe essere l’ultima volta che si parla di questo tema semplicemente per l’oggettiva ragione che vi sta dentro, che sta dentro le parole di Ferretti e di chi prima di lui ha sollevato la questione; questione che chiaramente va oltre partiti, sigle e schieramenti.
Infatti, non è certo la prima volta che si leva qualche voce per segnalare con sdegno la condanna al degrado e all’umiliazione inflitta dalle varie amministrazioni comunali ai “Caramelloni” nati dall’estro di uno dei più grandi artisti e architetti comaschi, Ico Parisi (benché realizzati in seguito da altri).
Solo che questa voce dovrebbe semplicemente essere l’ultima, per almeno tre motivi: per una questione di decenza, visto che non esiste che un Comune capoluogo e meta di milioni di turisti presenti le opera d’arte nate da uno dei suoi più cari maestri in quelle condizioni indecorose; per una questione pratica, perché non esiste che un Comune capoluogo e meta di milioni di turisti non riesca a valorizzare queste icone anche soltanto colorandole, ristrutturandole, togliendovi la ruggine che le mangia; infine per una questione di sensibilità, quella che gli amministratori di una città devono alla memoria di un maestro quale Ico Parisi ma che, a conti fatti, devono a ogni cittadino.
Basta poco, in fondo. Ma soprattutto, basta adesso. Si sistemino i Caramelloni o per assurdo – se proprio si vuole erigere un monumento immateriale all’incapacità – li si rada al suolo. Ma basta.
2 Commenti
Ha ragione il Consigliere Ferretti. La sua maggioranza di centrodestra a Como è scandalosa. Dalla manutenzione delle opere artistiche, alla gestione del patrimonio, ai servizi sociali, al turismo….ma qualcosa funziona?
Quello su cui il Consigliere Ferretti, invece, ha torto, è pensare che questa serie di “distinguo” e il ruolo di coscienza critica dell’Amministrazione che si è attribuito il suo partito, sia sufficiente a smarcarsi dallo sfacelo di questi quattro anni. Il primato dei fallimenti, a volte grotteschi, tra gli Assessori se lo contengono l’Assessore al Verde (ma anche allo sport sich!) e quello al Patrimonio (ma anche all’anagrafe e ai servizi cimiteriali sich!). Quest’ultimo è di Fratelli d’Italia che ha la gravissima colpa di averlo ripescato e quindi scelto tra i fuoriusciti di Forza Italia che, in quell’occasione, presentò un ben più serio “distinguo”. Purtroppo per Ferretti, Fratelli d’Italia è dentro fino al collo nei disastri di questa Amministrazione. Non c’è nulla da distinguere. Sono anche loro protagonisti della peggior Amministrazione che si ricordi a memoria d’uomo. Fratelli d’Italia, come probabile tra qualche mese, sfiducerà l’Amministrazione scaricando gli ingombranti alleati per distinguersi da loro in campagna elettorale. Ma se questi “distinguo” fossero una cosa seria, il Consigliere Ferretti li avrebbe dovuti presentare prima ma molto prima.
Siamo alle solite: FdI si “dimentica” di essere in maggioranza e, invece di portare questo argomento in giunta, fa un bel comunicato come se fosse all’opposizione…