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“Gioia per le visite all’asilo monumento di Como, ma i bambini spostati da 6 anni non vedono fuori dalle finestre”

Nei giorni in cui l’Asilo Sant’Elia di Como, capolavoro razionalista di Giuseppe Terragni chiuso dal 2019 dal futuro ancora incerto, si apre almeno parzialmente per le visite organizzate dal Fai, il Comitato Como a misura di famiglia ha diffuso un documento che pone anche la questione dei bambini trasferiti ormai 6 anni fa e da allora mai più tornati. Di seguito il testo integrale.

W il Sant’Elia…ma anche i suoi bambini!

Da cittadini gioiamo dell’apertura del Sant’Elia per le giornate Fai, ma da genitori ci sorgono delle riflessioni. Il Comitato Como a misura di famiglia NON intende sia utile inserirsi nella questione “Sant’Elia ritorni scuola o non ritorni scuola”… è una scelta che non riguarda solo i servizi all’infanzia ma un’architettura eccezionale di cui si auspica una soluzione per riaprirla alla città e a chi la vuole visitare.

Vogliamo però portare l’attenzione sui bambini che frequentavano il Sant’Elia e che nel 2019 sono stati “spostati” in alcune aule della scuola primaria Gobbi di via Viganò. Qui loro e i bambini che si sono succeduti in questi anni, vivono grandi disagi perché gli spazi di una scuola primaria non sono adatti per bambini 3/6 anni! … e quindi dal 2019 quei bambini in classe non vedono fuori dalle finestre perché sono alte come quelle di una scuola coi banchi… per diversi anni sono stati sollevati dalle maestre per raggiungere i water troppo alti per loro…oltre alle limitazioni dovute alla convivenza con la primaria che impone precisi orari per l’uso degli spazi e per il tipo di attività.

Nonostante le numerose richieste di confronto e di soluzioni alternative rivolte dalle maestre alle amministrazioni comunali in questi anni, la situazione di disagio persiste.

In questo giorno di festa per Sant’Elia chiediamo all’amministrazione comunale:

– Quale soluzione a lungo termine intende dare a quei bambini?
– In che tempi questo problema sarà risolto?
– Perché non è stata trovata una soluzione all’interno del piano di riorganizzazione delle scuole?

Sono poco più di 400 i bambini che a Como nei prossimi due anni vedranno la loro scuola chiusa o accorpata secondo il programma comunale deliberato a ottobre 2024. Come è possibile che in un piano così massivo non siano stati considerati i bambini del Sant’Elia che da anni attendono una soluzione? E inoltre quali garanzie hanno i genitori che gli accorpamenti prossimi siano realizzati garantendone la qualità?

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