Dopo il violento pestaggio di alcuni studenti davanti al liceo Leonardo da Vici di Firenze da parte di attivisti del movimento di destra Azione Studentesca, la preside della scuola, Annalisa Savino, aveva diffuso l’ormai celebre lettera che trovate qui sotto:
Cari studenti, in merito a quanto accaduto lo scorso sabato davanti al Liceo Michelangiolo di Firenze, al dibattito, alle reazioni e alle omesse reazioni, ritengo che ognuno di voi abbia già una sua opinione, riflettuta e immaginata da sé, considerato che l’episodio coinvolge vostri coetanei e si è svolto davanti a una scuola superiore, come lo è la vostra. Non vi tedio dunque, ma mi preme ricordarvi solo due cose.
Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone. È nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a sé stessa da passanti indifferenti. ‘Odio gli indifferenti’ – diceva un grande italiano, Antonio Gramsci, che i fascisti chiusero in un carcere fino alla morte, impauriti come conigli dalla forza delle sue idee.
Inoltre, siate consapevoli che è in momenti come questi che, nella storia, i totalitarismi hanno preso piede e fondato le loro fortune, rovinando quelle di intere generazioni. Nei periodi di incertezza, di sfiducia collettiva nelle istituzioni, di sguardo ripiegato dentro al proprio recinto, abbiamo tutti bisogno di avere fiducia nel futuro e di aprirci al mondo, condannando sempre la violenza e la prepotenza. Chi decanta il valore delle frontiere, chi onora il sangue degli avi in contrapposizione ai diversi, continuando ad alzare muri, va lasciato solo, chiamato con il suo nome, combattuto con le idee e con la cultura. Senza illudersi che questo disgustoso rigurgito passi da sé. Lo pensavano anche tanti italiani per bene cento anni fa ma non è andata così.
Il documento, però, è stato bollato dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara come una “lettera del tutto impropria” perché “non compete a una preside lanciare messaggi di questo tipo” e perché in “Italia non c’è alcuna deriva violenta e autoritaria, non c’è alcun pericolo fascista”. Inoltre, Valditara, parlando della presa di posizione della dirigente aveva definito l’iniziativa “strumentale” che denota “una politicizzazione che auspico che non abbia più posto nelle scuole.
Sulla questione, oggi prende parte anche l’Associazione Civitas di Como con la nota che pubblichiamo di seguito.
Stigmatizziamo l’intervento del ministro Valditara nei riguardi della dirigente scolastica, professoressa Annalisa Savino, che con una lettera ha ricordato a studenti e colleghi docenti che l’indifferenza rispetto a fatti gravissimi come un’aggressione a calci e pugni a inermi studenti, agìta per motivi ideologici, va riguardato – e la storia ce lo insegna – come un segnale che non deve lasciare indifferenti.
Le parole della prof.ssa Savino sono per noi un richiamo autorevole e forte rivolto a tutti i nostri giovani e, come tale lo apprezziamo e ne condividiamo il contenuto.
Ci saremmo aspettati, anche dai membri del Governo, parole chiare di condanna perché quanto compiuto dai giovani di Azione studentesca contro i liceali del liceo Michelangiolo sabato 18 febbraio a Firenze è un fatto molto grave. Il ministro, invece, dopo aver meditato a lungo, ha creduto di trovare lo spunto per rompere il suo fragoroso silenzio sull’episodio nella lettera della professoressa Savino.
Le parole del ministro risuonano come una vera e propria censura del pensiero della preside e ne ledono libertà e indipendenza, ma non ci possiamo dimenticare che un secolo fa, in Italia, grazie al decreto del ministro dell’educazione nazionale Fedele, fu impedito l’accesso all’insegnamento a chi non era iscritto al partito fascista.
Nella Costituzione l’antifascismo è espressamente dichiarato valore fondativo e irrinunciabile della nostra repubblica.
Per questo, ribadendo la nostra vicinanza democratica uniamo la nostra voce a quella di tutti coloro che in queste ore denunciano la gravità del comportamento del ministro Valditara che, muto dinanzi a un’aggressione squadrista, scende in campo, senza vergogna, per “raddrizzare” la riflessione – rigorosa e autorevole – di una preside nell’esercizio della sua funzione all’interno della Scuola.
Il Direttivo della associazione politico-culturale Civitas:
Bruno Magatti, presidente
Giorgio Livio, segretario
Salvatore Branca, tesoriere
Vittorio Bergna, membro effettivo del Direttivo
Francesco Palmese, membro effettivo del Direttivo
Idapaola Sozzani, addetta Stampa
3 Commenti
Non è sconcertante il fatto che il prof.Valditara, appartenente al partito erede dei reduci della RSI, stigmatizzi un’aggressione di squadristi fascisti ai danni di due studenti con diverso orientamento politico. È sconcertante che il Ministro dell’Istruzione, che probabilmente vorrebbe farsi chiamare, se potesse, dell’Educazione nazionale 😊, non ritenga grave che due studenti che si recavano nella loro scuola per studiare siano stati malmenati da gente che con la scuola non aveva nulla a che fare. Ed è altrettanto sconcertante che il Ministro dell’Istruzione ritenga di censurare il comportamento di un’educatrice vera, la Preside del Liceo, che ha ribadito ai suoi studenti l’inutilità della violenza politica e la necessità di non dimenticare i principi costituzionali di confronto civile e di democrazia. Forse il giovane Assessore del Comune di Como, Cantaluppi, che cura giustamente con rispetto la lapide di un giovane fascista vittima della peggior violenza, dovrebbe, proprio in memoria di questa vittima fare un gesto di solidarietà nei confronti di chi è stato malmenato e nei confronti della Preside che non si è dimenticata il suo ruolo di Educatrice e si è prontamente attivata per ricordare ai suoi studenti i valori della democrazia. Si chiede troppo?
Valditara
la sua è capacità rara
di fare caciara e cagnara
per traslare la Costituzione in una bara
e poi farsi una carbonara
Valditara una vergogna per la Costituzione.