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La lettera di Silvia dal campeggio: “Io e mio marito, due cuori in cerca di una capanna. Ora non mi nascondo più”

Ci sono due ospiti particolari nel campeggio di via Cecilio a Como, in questi giorni al centro dell’intricatissima vicenda che ha portato alla chiusura della struttura da parte del Comune di Como il 27 gennaio scorso e al conseguente “sfratto” di tutti coloro che ormai vi abitano pressoché stabilmente (persone che però, in grandissima parte, per ora continuano a rimanere nel camping in assenza di sistemazioni alternative).

Questi due ospiti speciali sono Silvia e Alessandro, i due sposini un tempo senza dimora, dei quali avevamo raccontato proprio qui la loro storia d’amore, tra difficoltà e momenti indimenticabili.

Le nozze in Comune, i like, i cuoricini. Ma l’amore di Como per Silvia e Alessandro è ancora questo

Oggi, proprio da Silvia riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera dal campeggio di via Cecilio, tra amarezza e timori per i problemi che stanno vivendo in prima persona ma anche con la forza e la tenacia necessari per affrontare la dura sfida di ricominciare ancora una volta da capo.

Di seguito, la lettera integrale di Silvia.

Alessandro, mio marito, mi ha ricordato quando sia bello aiutare con il cuore. Avevo deciso di non essere nominata più negli articoli per paura e ho sbagliato, sono forte e posso affrontare qualsiasi paura, dopotutto ho sposato Ale due volte: la prima cerimonia, quella civile durante il Covid e la seconda religiosa, l’anno scorso grazie a volontari e amici, perché noi economicamente non avremmo potuto né sposarci né andare in viaggio di nozze.

Paura di avere problemi qua al Campeggio no stress di Como è inutile perché i problemi già ci sono, se ne avremo altri solo perché mettiamo la faccia per aiutare a trovare una soluzione, vabbè allunghiamo la lista!

Un amico ci ha definito “Due cuori e una capanna” io l’ho corretto facendolo ridere: “Due cuori in cerca di una capanna”. Avevo anche paura di essere riconosciuta da tutti come due anni fa, sempre al centro dell’attenzione, cosa che mi intimidisce molto ma ho scoperto facendo una passeggiata che la gente si ricorda ancora di noi quindi non ho intenzione di nascondermi più.

Sono Silvia Vullo e mio marito è Alessandro Caliari. Al momento siamo al “Camping no stress” che è tutto tranne no stress, il Comune l’ha chiuso e noi non sappiamo quando ci manderanno via e non sappiamo dove finiremo, spero di nuovo non sulla strada.

Cordiali saluti,

Silvia Vullo

© RIPRODUZIONE RISERVATA

3 Commenti

  1. Non mi sembra che questa sia una situazione creatasi negli ultimi sei mesi. I sindaci e gli assessori delle passate amministrazioni cosa dicono? E gli esponenti attuali dei partiti che rappresentavano?

  2. E le case popolari vuote ed in attesa di assegnazione. Perché il sindaco non sposta la sua scrivania nell’ufficio preposto a ciò?

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