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“Pavimentazione sconnessa, pochi posti bici, ascensori fermi”. Stazione unica di Camerlata, la lettera indignata

Continua a far discutere – anzi, a suscitare perplessità quando non polemiche – la nuova stazione unica di Camerlata inaugurata la scorsa estate (senza il parcheggio comunale a servizio, ancora in fase di ultimazione).

Oggi ospitiamo una lunga lettera di un utente dello scalo, che – proprio per la frequentazione regolare – ne segnala ulteriormente le gravi lacune. La pubblichiamo integralmente di seguito.

Gentili Signore e Signori,

Sono passati quasi sei mesi dallo spostamento della stazione di Albate-Camerlata e dell’avvio affrettato, caotico e pressoché non preavvisato della “stazione unica” FS-FN a Como Camerlata, opera incompiuta, o mal compiuta. Poiché la frequento abbastanza regolarmente, posso riportare che in questi mesi si sono visti solo pochi episodi marginali di continuazione dei lavori: a fine estate un paio di operai hanno eretto un muro e una rete di separazione mancante sul nuovo passaggio pedonale e nelle ultime settimane una scavatrice e un altro paio di operai lavoravano alle tubature interrate sul versante sud, nella zona dove dovrebbe sorgere il nuovo parcheggio, mentre altri due fissavano dei corrimano.

Quindi la prima, essenziale domanda, da utenti, da cittadini e contribuenti: quando conosceremo il piano dei lavori, in termini di date di avvio e di fine di ogni elemento realizzativo?

In termini più sbrigativi ma forse più chiari: per avere il nuovo parcheggio dovremo forse aspettare altri sei mesi o magari altri lunghi anni e prolungare l’incubo ad libitum? Ricordiamo che sono già passati sette anni dall’inizio dei lavori! Ci piacerebbe anche sapere chi ha deciso di trasferire una stazione senza avere servizi decenti, e perché, invece di aspettare (e fare in modo che) che fosse completata. Ma forse pretenderemmo troppo.

In attesa di una vostra benevolente risposta, vorrei umilmente riportare anche alcune osservazioni e domande su un paio di punti.

1. Parcheggio biciclette gravemente insufficiente.

Per molti anni ho usato la bicicletta per raggiungere la stazione FNM di Camerlata e la vecchia FS di Albate-Camerlata, e l’area di parcheggio biciclette è sempre stata ristretta, fatiscente, mal gestita o addirittura inesistente. Nei primi articoli che lessi nel lontano 2014 si diceva che la nuova stazione avrebbe avuto un parcheggio per 270 auto e un posteggio biciclette.

Temevo che quest’ultimo potesse venire “dimenticato”. Forse no, ma quasi: recentemente ho scoperto che sono previsti 32 posti. Ancora una volta devo notare con rammarico che nel Bel Paese le “transizioni ecologiche” si fanno solo a parole. Si vuole ancora una volta perdere l’occasione per incoraggiare l’uso della bicicletta, prevedendone una ogni 8.4 auto?

Nei paesi dove il trasporto pubblico è considerato di primaria importanza e incoraggiato, il rapporto è rovesciato e lo dico per esperienza diretta. Alla stazione di Zurigo ci sono posti per migliaia di biciclette, distribuiti in decine di aree apposite, e sostanzialmente nessun parcheggio è previsto per le auto private.

Alla stazione della cittadina di Brugg, undicimila abitanti, c’è posto per almeno trecento bici e solo per una decina di auto sul solo lato nord. In Svizzera ogni stazione, anche la più piccola, ha posti bici in abbondanza , e in quasi tutte non ci sono solo semplici rastrelliere, ma sistemi di supporto anche a doppio piano, anche se a volte non recentissimi, come a Brugg, ma perfettamente funzionali.

Vogliamo fare le cose un po’ più seriamente anche da noi? Ecco cosa è ancora possibile per rimediare al parcheggio biciclette:

a) L’area attualmente prevista (una sola!?) per le bici sia allargata il più possibile.

b) Non sia prevista una semplice pensilina con rastrelliere, ma sistemi efficaci e moderni per massimizzare il numero di bici parcheggiabili, mantenendo la fruibilità. In rete è facile trovare esempi come Torino Porta Nuova.

c) Si riutilizzi una parte dell’area di parcheggio auto, sacrificando pochi posti auto, per realizzare altre aree di parcheggio per molte biciclette con i criteri di cui sopra.

d) Le aree di parcheggio bici siano non solo coperte, ma anche sicure, prevedendo sistemi di bloccaggio e chiusura e videosorveglianza.

e) Si garantisca e si incentivi l’uso di bici elettriche rendendo una parte delle aree (50%) ancora più sicure con sistemi di chiusura dell’area con chiavi, con servizio riservato agli utenti registrati.

f) Il numero dei posti bicicletta tenda ad essere almeno pari a quello delle automobili.

g) Si utilizzino i criteri di cui sopra per il rifacimento e l’estensione del parcheggio biciclette lato FNM.

2. Lavori frettolosi, incompiuti e mal fatti.

La stazione è un cantiere aperto dopo molti mesi e, come dicevamo, senza progressi. Non solo, fin dall’inizio è stato evidente che la decisione di spostare la stazione senza parcheggio pronto e strutture non finite sia stata dovuta a qualche fretta non spiegata. Il sottoscritto a inizio giugno aveva usato la stazione di Albate-Camerlata senza notare alcun segno di un imminente “trasloco” e in totale assenza di avvisi scritti ed ebbe la sorpresa di trovarla trasferita poche settimane dopo.

Riporto solo alcuni esempi degli “inconvenienti” che reclamano risposte e rimedi.

a) Gli ascensori non hanno mai funzionato

b) La pavimentazione del passaggio pedonale è così mal fatta da formare molte grosse pozzanghere alla minima pioggia.

c) Quando poi le piogge sono state più copiose, hanno portato enormi mucchi di terra sul passaggio, perché mancavano e mancano ancora i muri di contenimento, e non si vede alcun segnale di volerli costruire.

d) Perfino le balaustre sull’accesso ai binari FS sono evidentemente montate in fretta e furia, perché le staffe alla base hanno i fori non allineati con quelli nella muratura e ci sono viti avvitate forzatamente in obliquo e viti mancanti.

Se lavori di così bassa qualità fossero fatti nelle nostre case, come minimo dilazioneremmo i pagamenti per pretendere che siano rifatti a regola d’arte. Ci auguriamo che lo stesso venga fatto con la nostra stazione.

Restiamo fiduciosi in attesa di risposte precise e puntuali e di segnali di buona volontà di rendere degna di un paese civile la nostra infrastruttura ferroviaria ancora obsoleta ed ingessata, servizi accessori inclusi.

Cordiali saluti,
Giancarlo Stasi.

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2 Commenti

  1. Aggiungiamo pure la -più volte segnalata- mota varia, viva, mutevole e multiforme di monnezza che accoglie l’utenza all’ingresso della stazione! Uno schifo perennemente a vista, tutti i giorni e in tutte le stagioni…

  2. Giancarlo.. Quanta ragione hai.. Ti dirò di più.. Una ditta “seria “. Con tutto quello che hai raccontato.. Sicuramente chiuderebbe in perdita… Qui, per quanto ho letto, sicuramente di ditte serie non ce ne sono.. Dovessero trovare un geom della stazione appaltante che contesta i lavori, stai tranquillo che tutto si risolverebbe a tarallucci e vino.. Potrei mettere la mano sul fuoco che la maggior parte dei lavoratori che han frequentato il cantiere non saran certo in regola, per cui capisci che c’è già un guadagno a bocce ferme!!.. Per cui… È tutto dire.. Siam messi da schifo.!!

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