Nei giorni scorsi – tra i tanti problemi che affliggono la scuola italiana e comasca in questa vigilia di ripresa – ha tenuto banco in particolare il caso del Liceo Teresa Ciceri di Como. Per due motivi, essenzialmente: l’annuncio iniziale che, almeno per la prima settimana, soltanto le prime classi sarebbero tornate a fare lezione in presenza, con tutti gli altri ancora confinati a casa per la didattica a distanza; e poi, in un volgere brevissimo, per il chiarimento del preside, Vincenzo Iaia, che proprio a ComoZero ha spiegato che quel tipo di organizzazione sarebbe rimasta tale giusto per pochi giorni, per una fase di assestamento, dicimo.
A “condire” il tutto, però, le proteste a raffica delle famiglie, tra chat whatsapp infuocate e telefonate talore inferocite.
Ebbene, oggi, con una lettera dura ma chiarissima, lo stesso dirigente del Liceo Teresa Ciceri rimette molti puntini sulle “i”. Con toni anche secchi: parlando ad esempio di una polemica “esagerata e pretestuosa”, motivando con le ragioni sanitarie, logistiche e didattitiche il “rodaggio”, bollando come “castelli sul nulla” alcuni eccessi in assenza di informazioni ufficiali.
Pubblichiamo dunque di seguito la lunga e accorata comunicazione di Vincenzo Iaia.
A seguito di quanto è accaduto negli ultimi 2 giorni chiedo che mi sia consentito comunque di dire che, visto il contenuto della circolare, fondamentalmente circoscritto a dare informazioni sulla prima settimana di scuola, tutta la polemica che è stata montata, su qualcosa che “non è scritto”, sia francamente esagerata e pretestuosa. Anche il riferimento all’orario 8-12 doveva far circoscrivere in modo corretto lo spazio temporale dell’informazione.
E’ stata pensata una modalità di avvio soft, che non mettesse sotto pressione l’organizzazione, anche per farla rodare. Gestire un numero limitato di classi in un contesto nuovo e problematico ci dà la possibilità di capire come funzionano le cose per poi poterle tarare al meglio con una ripresa decisamente più completa, cercando sempre di garantire al meglio possibile le condizioni di sicurezza necessarie, viste anche le notizie che si rincorrono e le informazioni che arrivano sull’evoluzione dell’epidemia. Non è stato detto che i ragazzi dovevano restare a casa senza far niente ma che si sarebbe ripartiti dopo una fase di rodaggio, come accade tutti gli anni, con la modalità online.
Avete ben visto come ci sia un continuo inseguirsi di notizie, vere o non vere, con cambi di posizione e di misure: mascherine sì, no, come, quando dove? Misurazione di temperatura sì, no, quando, fatta a casa …Ad oggi, ad esempio, tra le altre non abbiamo ricevuto alcuna mascherina per gli alunni: cosa dovrebbe fare l’Istituto? Tenere gli alunni tutti a casa?
Mi auguro che sia chiaro che organizzare dei servizi in questo modo sia tutt’altro che semplice, ecco perché è stata fatta una scelta che potrà sembrare mimimalistica ma che può dare la possibilità di avere un quadro che ci consenta di avere maggiori certezze. Tra le altre cose nella giornata odierna Regione Lombardia ha pubblicato un’ordinanza nella quale fornisce indicazioni per la gestione dell’epidemia.
La cronaca ci dice che è bastato il rientro di pochi alunni con i corsi PAI per cominciare ad avere i primi casi di Covid, con tutte le conseguenze del caso: vedi l’ultimo che è stato segnalato all’Istituto Cremona di Milano proprio in data odierna.
Per quanto di mia conoscenza c’è anche una situazione che potrà andare a buon fine grazie al senso di responsabilità del genitore interessato, per un possibile contagio da Covid: se questo genitore fosse stato zitto?
Se avesse mandato la figlia a scuola? La soluzione adottata non azzera i rischi ma almeno ci permette di affrontarli con maggiore cognizione di causa per garantire l salute di tutti. Voglio ricordare che una sola segnalazione può creare, cercando i contatti, un effetto domino che può coinvolgere molte classi e molti docenti.
Non dimentichiamo inoltre, come ben noto anche questo, c’è un problema serio che riguarda i trasporti, problema che è stato risolto in modo molto parziale dagli enti gestori del servizio. Ho ripetutamente segnalato che questo era uno dei problemi principali.
E’ facile lanciare accuse a destra o a manca ma quanto successo durante l’estate in Italia e in altri Paesi (vedi Francia e Spagna) dovrebbe indurci alla cautela e a cercare di mettere in atto tutte le misure possibili per evitare che il contagio possa riesplodere: non credo che ci sia di che essere soddisfatti! Se nel nostro Paese certi risultati sono stati ottenuti, sicuramente è dovuto al fatto che con responsabilità e disciplina la maggior parte di noi ha fatto dei sacrifici per arrivare a ridurre in modo considerevole il numero dei contagiati.
Piuttosto che costruire castelli sul nulla credo sia più opportuno aspettare quali saranno le informazioni reali sull’organizzazione delle lezioni, senza dimenticare inoltre che, come ormai capita tutti gli anni, molte cattedre sono ancora vacanti. Speriamo di avere i supplenti il prima possibile ma ciò, al momento, non dipende dalla volontà dell’Istituto ma dalle procedure che sono state attivate proprio quest’anno dal Ministero dell’Istruzione
Un commento
La comunicazione, a dir poco farneticante, poteva essere anche cestinata, a favore di una replica, con gli stessi toni, che mettesse ben in chiaro al Dirigente che è vergognoso nascondersi dietro alla “sicurezza dei ragazzi”, al “rispetto della normativa” e “alla confusione delle informazioni” perché TUTTI I PRESIDI e tutte le scuole sono nella stessa situazione con la differenza che gli altri hanno lavorato e si sono organizzati durante i mesi estivi per garantire sia la sicurezza sia la qualità della didattica. Non ultimo hanno dato in largo anticipo risposte, spiegazioni ed informazioni a famiglie e studenti; non sterili polemiche “difensive” come la circolare pubblicata.
Questo è il risultato non solo di mail e telefonate inferocite delle famiglie ma anche degli articoli precedenti che hanno osato rendere pubbliche e criticare le decisioni.
Purtroppo il Ministero ha dato carta bianca ai Presidi sulle modalità di riapertura ed il risultato ricade sulle capacità (o meno) personali.
L’aspetto positivo è che il Liceo Ciceri seguirà, con il solito ritardo di qualche settimana come durante il lockdown, le iniziative degli altri Licei.