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“Noi non esultiamo, rabbrividiamo”. Manifesto Comunista contro la Variante della Tremezzina

Nei giorni scorsi, dopo il definitivo via libera del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, si sono sprecate le scaramucce politiche sul “merito mio-merito tuo”, ma effettivamente sul benvenuto alla Variante della Tremezzina il coro è stato pressoché unanime (pur con un silenzio di grande peso: il Movimento Cinque Stelle).

Ora, però, per quanto minoritaria, per quanto apparentemente isolata, per quanto legata a una sigla politica che certamente evoca tempi diversi – “Rifondazione Comunista” – arriva una voce decisamente fuori dall’allineamento.  Ospitiamo dunque il documento dell’esponente del Prc, Pierluigi Tavecchio, che ci invia un vero e proprio manifesto anti-variante dall’eloquente titolo “Noi non esultiamo”, con una lunga serie di motivazioni a supporto.

Pubblichiamo integralmente di seguito il documento di Rifondazione Comunista.

Fra pochi mesi sul lago di Como pioveranno milioni di Euro. Trecentottanta, si dice, per scavare un tunnel nella montagna tra Colonno e Griante e costruire una strada alternativa alla statale 340 (la Regina).

Noi non esultiamo perché, nonostante la strada sia in gran parte in galleria , il paesaggio ( principale attrattiva turistica) verrà corroso dagli inevitabili raccordi, piazzole e svincoli necessari alla costruzione dell’ opera.

Noi non esultiamo perché da quel tunnel lungo 7 chilometri dovranno uscire almeno 300.000 metri cubi di roccia, un mucchio praticamente grande come 500 villette a due piani

Noi non esultiamo perché questa montagna di materiali la vediamo già sui 12000 autocarri che, per qualche anno, intaseranno la Vecchia Regina per scaricarla…preferiamo non pensare dove.

 

Noi non esultiamo perché, come tutti sanno, siamo nella regione dove il movimento terra – secondo i dati ufficiali – è per il 90% in mano alle cosche mafiose e temiamo che quei soldi finiscano nelle mani della criminalità organizzata.

Noi rabbrividiamo perché gli entusiasti politici della destra stanno già godendo all’idea di farsi traforare le montagne in tempo per accogliere le carovane di auto dirette alle le Olimpiadi invernali valtellinesi del 2026 (che detto per inciso, vista la quantità di impianti e alberghi esistenti potrebbero tenersi anche domani, senza aggiungere un mattone).

Se il vero problema sono le code di auto e bus sulla Vecchia Regina, si deve agevolare il trasporto pubblico dei turisti che visitano il lago o sono diretti in Valtellina sulla via naturale, cioè il lago.

Più battelli a prezzi accessibili uguale un po’ meno auto, semplice. Allo stesso modo deve essere agevolato il trasporto via lago delle merci e delle persone che semplicemente transitano sul Lario, diretti altrove. Con una logica regionale, come sempre si dovrebbe fare con i trasporti.

Noi consideriamo la variante un opera inutile. Lo dicevamo 5 anni fa quando la variante era inserita nel decreto “Sblocca Italia” ed era il vanto del PD locale. Lo diciamo oggi con la variante che ha anche i deputati della lega e della destra a farle da guardie del corpo.

Quante cose si potrebbero fare con quelle centinaia di milioni per lo sviluppo del “nostro territorio” come lo chiamano gli ultras della variante Tremezzina? Pensiamo ad un lavoro permanente di manutenzione dell’ assetto idrogeologico, e del paesaggio agro-silvo-pastorale. Pensiamo ad aiuti per l’avvio di attività agricole turistiche e commerciali. Insieme a quelli del settore trasporti , si creerebbero posti di lavoro duraturi e anche socialmente utili.

Noi, a differenza del PD, della Lega e della destra non siamo a caccia di voti e non proponiamo la soluzione più gradita, così si dice, alla maggior parte dei residenti.

Noi pensiamo semplicemente ai nostri figli e ai nostri nipoti e non vorremmo essere confusi con chi ha voluto un ennesimo disastro o non ha fatto niente per evitarlo.

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