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“Ritardi e scarsa comunicazione. Delusi e arrabbiati siamo tornati a casa a piedi e abbiamo perso i fuochi”

Abbiamo già dato conto dei due volti della serata dei fuochi di San Giovanni: da un lato, uno spettacolo sempre affascinante e che infatti ha richiamato a Ossuccio migliaia di persone per la sagra e l’incendio dell’Isola Comacina; dall’altro, la sfortuna del maltempo che si è abbattuto sulla zona proprio poco prima dello spettacolo piro-musicale, causando incertezza sull’effetti svolgimento dello spettacolo tra rinvii e forse una comunicazione non efficacissima in un contesto così vasto e affollato. Su questo secondo scenario, riceviamo e pubblichiamo la testimonianza di Caterina Cannizzaro che ha vissuto una piccola odissea sabato sera. Di seguito, il testo integrale (per lettere, repliche, segnalazioni, o inviarci foto e video della serata scrivere a redazionecomozero@gmail.com o al whatsapp 335.8366795).

Buongiorno, la nostra avventura per vedere i fuochi di San Giovanni.

Avendo un ospite che non aveva mai visto i fuochi ci siamo organizzati per vedere lo spettacolo pirotecnico con entusiasmo, nonostante il cielo e le previsioni non promettessero nulla di buono.

Sono una appassionata dei fuochi di San Giovanni a Ossuccio e in questi ultimi 20 anni non sono mai mancata, a parte il blocco per l’emergenza Covid. Bene, tornando a ieri ci rechiamo alla fermata di Mezzegra per usufruire del servizio navetta.

La prima navetta non si ferma perché piena, aspettiamo mezz’ora e finalmente riusciamo a salire sulla navetta successiva. Prima sorpresa: la navetta si ferma a Lenno, vicino alla Posta, quindi facciamo il percorso sino a Ossuccio a piedi… non si capisce perché la navetta si ferma così lontano costringendo tutti   una lunga passeggiata per Ossuccio.

Arriviamo a Ossuccio verso le 21, il tempo non è dei migliori, vento e freddo ma troviamo un piccolo spazio in riva al lago per sistemarci. L’attesa sino alle 22.30 è lunga, arrivano molte barche, il traghetto e in riva al lago ci sono moltissime persone che attendono fiduciosi. Nel frattempo vento freddo e alcune gocce di pioggia ci allietano l’attesa.

Arrivano le 22.30, l’attesa continua sino alle 23.10, nessuna comunicazione e il freddo e la pioggia diventano forti. Si sente in lontananza un brevissimo messaggio a noi tutti incomprensibile. Decidiamo di rientrare a casa pensando che i fuochi siano oramai annullati. Come noi molti spettatori delusi e arrabbiati si avviano verso la strada del ritorno, la strada viene riaperta e iniziano a transitare auto e motorini con evidenti rischio per non pedoni, al buio pesto e con la pioggia che continua incessante. Al punto di ritrovo di Lenno ci sono 5 o 6 navette con le luci intermittenti accese ma completamente chiuse e senza autisti nei paraggi. Aspettiamo dieci muniti davanti alla prima navetta, chiusa, e quindi decidiamo di incamminarci a piedi verso Mezzegra. Il freddo, il buio e la pioggia, insieme alle auto che nel frattempo transitano, non ci fanno fare un rientro facile.

Arrivati a Mezzegra vediamo sfrecciare la navetta verso Menaggio, pazienza.

Finalmente a casa, infreddoliti e molto delusi, iniziamo a sentire in lontananza i botti dei fuochi. Nooooo lo spettacolo è iniziato!! Peccato, avevamo fatto di tutto per vedere lo spettacolo, se ci fosse stata una comunicazione da parte degli organizzatori, un po’ di rispetto per tutti le persone che hanno atteso fiduciose l’inizio dei fuochi, beh avremmo fatto tutti una bella figura.

Cordialmente
Caterina CANNIZZARO

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8 Commenti

  1. Delusi per aver aspettato tanto,sotto l’acqua…alle h 23 annuncio del ritardo d’inizio fuochi…menomale siamo scesi in barca prima dell’inizio dello spettacolo,arrivando a Blevio con vento fortissimo e riuscendo a ormeggiare sani e salvi! Che incubo…per chi è rimasto ed è sceso più tardi in balia del fortissimo vento e delle onde!😳

  2. Secondo me queste lamentele sono inutili . sugli orari pubblicati delle navette c e scritto che arrivano a lenno , anche perché non e cosi semplice girare i pulman piu in giu.( tra l altro da Lenno si arriva in un attimo a piedi ). verso le 23 hanno annunciato che i fuochi li avrebbero fatti alle 23,30 .. mi sembra normale che le navette di rientro ripartano dopo la fine dello spettacolo .nonostante il meteo é stata una serata bellissima

  3. Sta tutto in quella frase: “nonostante il cielo e le previsioni non promettessero nulla di buono”.

    Accantoniamo l’esperienza del lettore che si è sinceramente sfogato, non siamo qui per giudicare lui.

    Uno dei problemi di oggi è che tutto ci sembra dovuto. Perdiamo l’origine e l’essenza delle cose.

    Prendiamo un giorno di ferie? Via con il fuori pista. Le previsioni annunciano valanghe? Che ci frega, noi DOBBIAMO divertirci.

    Nubifragio e grandinata in vista?
    Che ci frega, noi DOBBIAMO andare a Milano a mangiare il sushi, mica possiamo cambiare.

    Un cartello ci avvisa che lì ci sono dei vortici e che è pericoloso? Roba per gli altri, noi DOBBIAMO tuffarci.

    Traffico intenso verso la Liguria? Che ci frega, sorpassiamo a zig zag lampeggiando, DOBBIAMO arrivare in tempo per la frittura di totani, mica possiamo accontentarci di un toast.

    Ci sono i fuochi all’isola Comacina, noto e immane casino automobilistico e barcaiolo da decenni, oggi aggravato dall’overtourism e da previsioni meteo nefaste?
    Che ci frega, ci DOBBIAMO andare, e magari in barca.
    Poi la guardia costiera e i pompieri hanno dovuto recuperare 45 persone, il morto nel lago non ci è scappato, e sulla strada per miracolo come abbiamo letto neppure.

    E ci arrabbiamo anche, come se i responsabili dei fuochi potessero infischiarsene di un diluvio, come se gli organizzatori potessero prevedere l’andamento delle precipitazioni avvisando nel contempo decine di migliaia di persone, abbarbicate nei posti più inusuali, con sms personalizzati.
    Come se fosse naturale e nostro diritto rimanere di notte in mezzo al lago con un temporale che potrebbe metterci in crisi il motoscafino.

    Ma noi DOVEVAMO vedere i fuochi.

    Anche perché poi Instagram langue. Mica possiamo postare una tranquilla serata con un buon libro o un buon film.
    Carpe diem, e il prossimo weekend si ricomincia.

    1. Io non mi sono rischiato di andare x com’era il cielo, sinceramente ho sperato nella logica del rinvio…

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