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Il turismo, le “solite famiglie”, l’orticellismo: Eleonora, comasca doc che frusta la città

Questo articolo nasce da un commento: come a dire, la filosofia originaria di Comozero nella sua piena realizzazione. Tutto nasce dal pezzo ironico-satirico pubblicato stamane con cui, tramite la metafora provocatoria dei “migranti bianchi”, si prendeva bonariamente in giro il ritardo della Navigazione Laghi nel rendere disponibile una moderna biglietteria online (lo trovate qui).

L’affresco ha riscontrato un interesse e un livello di interazione enorme. Qualcuno in disaccordo, molti altri che – pur anche attraverso qualche semplificazione – puntavano il dito su una certa arretratezza di base di Como e del suo famosissimo lago rispetto alle esigenze del turismo contemporaneo e di massa.

Tra i tantissimi commenti arrivati sulla nostra pagina Facebook, uno era particolarmente impietoso: quello della comasca doc e commerciante, Eleonora Trotta, per nulla tenera con la città che pure ama per la sua bellezza e che conosce alla perfezione.

Lo ripubblichiamo qui con il permesso dell’autrice ed entrambi consci dell’inevitabile sinteticità dei giudizi contenuti e dell’impatto potenzialmente divisivo della parole.

Ma si sa, la discussione – anche accalorata, purché civile – è il sale di questa testata (come sempre aperta anche ad altri interventi: redazionecomozero@gmail.com). Di seguito, il testo integrale di Eleonora Trotta.

Sono nata a Como, cresciuta a Como, ho amato solo l’incomparabile bellezza del territorio mai i suoi cittadini, amministratori, imprenditori, commercianti, no.

Ho sempre pensato che questa città fosse in mano ai furbetti di turno ed alle solite famiglie “importanti”.

Risultati: politiche reazionarie, leggi ad personam, immobilismo e un sacco di soldi sprecati in inutilità se non in mazzette.

E mi sono sempre chiesta: qual è la causa? Le risposte sono state tante ma principalmente credo si tratti di “orticellismo”.

Qui per natura antropologica si è portati a pensare solo a se stessi, al proprio prestigio personale, alla propria famiglia, al partito, a far soldi.

Per nostra stessa natura la riservatezza da noi prende un significato negativo.

Quasi nessuno si fa partecipe per il vero bene della Comunità, si antepongono sempre gli interessi personali.

Peccato.
Non lamentiamoci.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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4 Commenti

  1. Mah, una cosa è la solidarietà di cui parla Rossana Canzani, altro è quello che esprime Eleonora .
    Molto altro, e se ci si vuole riparare dietro i fili d’erba, liberi di farlo.

  2. Non riesco a capire perché il commento della Trotta meriti di essere evidenziato con un articolo dedicato.
    Lo trovo un misto di ovvietà e luoghi comuni; tra l’altro lo si può adattare benissimo alla situazione nazionale senza alcuna modifica…

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