Ats Insubria fa il punto sui tamponi eseguiti nella settimana dal 22 al 28 ottobre e sull’andamento dell’epidemia.
“Si rileva una quantità di tamponi eseguiti in Ats Insubria (2,4 ogni 100 abitanti) simile a quella eseguita in Lombardia (2,4 ogni 100 abitanti) – viene comunicato nel report di venerdì 30 ottobre – La percentuale di tamponi positivi è maggiore in Ats (22,3%) che in Lombardia (19,1%), più in provincia di Varese (23,9%) che di Como (19,2%). Questo dato evidenzia che l’attuale situazione epidemiologica coinvolge maggiormente le province di Milano, Monza-Brianza e Varese, limitrofe all’area milanese”.
report 30 ottobre_TabellaPer quanto riguarda le fasce di popolazione maggiormente colpite, stando ai casi registrati nella giornata di giovedì 29 ottobre, la maggior parte interessa la fascia d’età 25-49 anni, sia in Lombardia (37%) che nelle province di Varese (32%) e Como (39%).
Ancora, per quanto concerne il rapporto tra i tamponi eseguiti ad aprile e quelli di ottobre, si osserva che oggi si eseguono più tamponi, nella misura di circa 3,2 volte in più in Ats e di circa 2,5 volte in più in Lombardia: l’incremento maggiore in Ats (rispetto alla regione) è legato alla minore circolazione del virus in primavera rispetto alla Lombardia, particolarmente colpita all’epoca in province come Lodi, Cremona, Bergamo e Brescia.
Questo si vede dai dati d’incidenza dei nuovi positivi: in aprile era 2,74 ogni 1.000 abitanti in Ats e 3,22 in Lombardia; in ottobre è rispettivamente 6,71 e 6,31, con 7,65 in provincia di Varese e 5,30 in provincia di Como. Si ricorda che la quantità di positivi dipende non solo dalla quantità di tamponi eseguiti (capacità di ricerca attiva), ma anche dalla quantità dei nuovi casi (effettiva circolazione del virus), soprattutto se questi sono sintomatici e costituiscono l’innesco di catene di contact tracing.
Per la percentuale di tamponi positivi e l’andamento dell’epidemia, Ats comunica che la percentuale di tamponi positivi ha sfiorato il 20% in provincia di Varese, quando il picco primaverile era circa il 40%. All’epoca si eseguivano circa 70-80 tamponi/die, mentre oggi si arriva a circa 2.400/die. Nel picco primaverile c’erano ad esempio in provincia di Varese circa 35 nuovi casi (23 marzo); il 29 ottobre se ne sono registrati invece 920. La proporzione di tamponi positivi resta più bassa rispetto alla primavera scorsa, ma i casi asintomatici allora erano in bassissima quantità.
Ancora, dall’inizio dell’epidemia si sono registrati in Ats Insubria 16.774 casi, di cui 6.917 (41,2%) sono attualmente positivi e 8.543 (51,2%) risultano guariti. Gli attualmente positivi, che sono il serbatoio da cui si sviluppano i focolai epidemici, sono in crescita.
Scuole
Secondo quanto comunicato da Ats, sono circa 10.000 gli alunni in quarantena al 25 ottobre in Ats, raddoppiati rispetto alla settimana precedente. Corrispondono a circa il 5% della popolazione scolastica (6% in provincia di Varese, 4% in provincia di Como). La percentuale di alunni in quarantena più alta, 7%, si riscontra nella scuola secondaria di secondo grado.
Raffrontando il dato con quello regionale si sottolinea la grande collaborazione sviluppata con i dirigenti scolastici ed i referenti Covid e la capacità di Ats di mettere rapidamente in quarantena la popolazione scolastica a seguito della segnalazione di casi positivi.
“Nella popolazione dell’Ats si identifica una quota di positivi al test molecolare più alta che in Lombardia, con un impatto notevole dell’epidemia – conclude il report odierno – Rispetto alla primavera scorsa tale percentuale è più bassa ma i casi giornalieri identificati sono molto di più. Nella popolazione in età scolare la percentuale di positivi non appare superiore a quella della popolazione generale, verosimilmente per la presenza di un maggior numero di asintomatici. La popolazione anziana, quella più sensibile alle sequele peggiori della malattia, attualmente è meno colpita come numeri assoluti rispetto a quella giovane adulta”.