Al 19 settembre 2020, sono stati riportati nel sistema di sorveglianza del Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria di ATS Insubria 8.822 casi, +161 rispetto al 12/09/20, e rispettivamente +99 in provincia di Varese e +62 in provincia di Como. Degli 8.822 casi.
Sul totale degli 8.822, i casi attualmente positivi sono il 6,7% e i guariti il 79,3% (al 12 settembre erano rispettivamente il 6,5% e il 79,3%); valori che rimangono percentualmente stabili.
L’ultima settimana osservata – dal 13 al 19 settembre – segue di oltre tre mesi l’apertura delle attività lavorative del 3 giugno; si rilevano le oscillazioni tipiche di una condizione endemica, con una moderata riaccensione dell’epidemia nell’ultimo mese, in parte per casi di rientro dalle vacanze in soggetti giovani, in parte per l’aumento di casi familiari da essi derivanti, con coinvolgimento di persone con età avanzata
Si segnala che in Italia, come da rilevazioni dell’ISS – Istituto Superiore di Sanità, nel monitoraggio della settimana dal 7 settembre al 13 settembre, i casi scoperti tramite screening erano circa il 30%. Rispetto alla settimana precedente si è osservato una riduzione dei nuovi casi totali (da 180 a 161, -10,6%), una riduzione della variazione dei casi attualmente positivi (da 69 a 28, -59,4%) e un numero di guariti che ha ripreso a crescere (da 109 a 131, +20,2%).
Il genere femminile è colpito di più (57,5%) rispetto al genere maschile (42,5%), con un rapporto M/F, 0,74:1.
L’età media dei casi – dall’inizio dell’epidemia – è pari a 61,4 anni. Al 19 settembre la percentuale di casi nel sesso femminile era 57,5% e l’età media di tutti i casi risultava 61,4 anni.
Al 12 settembre 2020 tali valori erano rispettivamente 57,6% e 61,8, ma l’età media dei casi della penultima settimana era scesa a 40,4.