Il Covid torna a preoccupare con la nuova variante EG.5, denominata Eris, che si sta rapidamente diffondendo a livello globale e ha numeri in crescita anche in Italia. È stata pubblicata oggi sulla rivista European Journal of Internal Medicine una analisi del gruppo di studio dell’Università dell’Insubria coordinato dal professor Fabio Angeli (in foto), docente di Malattie dell’apparato cardiovascolare del Dipartimento di Medicina e innovazione tecnologica che ha firmato l’articolo con Martina Zappa, biotecnologa dell’Insubria, Andrea Andolina, infettivologo di Ics Maugeri, e Paolo Verdecchia, ricercatore cardiovascolare di Perugia. Qui si può leggere l’articolo.
Dopo che il 9 agosto l’Organizzazione mondiale della sanità ha designato la EG.5 come nuova variante «di interesse» del SARS-CoV-2, i ricercatori hanno analizzato quanto e come è cambiata questa variante e quale possa essere il suo contributo all’incremento dei contagi e del tasso di ospedalizzazione e mortalità osservati nelle ultime settimane a livello globale.
Lo studio dell’Università dell’Insubria ha valutato l’effetto di una particolare mutazione (F456L) avvenuta a livello della proteina Spike del virus, che conferirebbe a questa variante una maggiore capacità di sfuggire alle difese anticorpali (generate sia da precedenti infezioni che dai vaccini). In particolare, gli autori dello studio hanno dimostrato che questa nuova mutazione fa mantenere ad EG.5 le stesse capacità funzionali e trasmissive delle precedenti varianti Omicron che hanno dominato lo scenario pandemico degli ultimi mesi.
«La maggiore resistenza agli anticorpi e la inalterata capacità trasmissiva e di legame alle nostre cellule della variante EG.5 rispetto alle precedenti e temute varianti Omicron – commenta Fabio Angeli – spiegherebbe l’aumento degli indicatori (numero di casi positivi, tasso di occupazionedei letti di terapia intensiva, decessi e tasso di positività ai tamponi) anche nel nostro Paese (+43,4% i casi positivi, +44,6% i decessi nell’ultima settimana, rispetto la precedente); i risultati spiegano anche perché questa variante sta diventando dominante (in Italia è presente in almeno il 40% dei sequenziamenti) e fanno affievolire le speranze che le nuove varianti (compresa la Eris) possano diventare col tempo meno diffusive».
Fabio Angeli, Martina Zappa e Paolo Verdecchia sono autori di altri importanti articoli sulle varianti Covid (in particolare un confronto tra Cerberus e Centaurus con Omicron e un approfondimento sulla competizione tra varianti che si è osservato negli ultimi mesi) che hanno contribuito a spiegare l’attuale palcoscenico epidemico. «Ora più che mai – conclude il professor Angeli – è importante continuare a studiare e monitorare la diffusione delle varianti del virus, anche per indirizzare le future strategie preventive».
5 Commenti
Consiglio ai negazionisti che tornano alla carica di fare una gita a Pontida la prossima domenica. Potrete sentire tanti altri pensieri deliranti come i vostri e tornerete a casa contenti.
Invece voi altri aspettate, visti i risultati eccelsi del recente passato, il lasciapassare e le circolari di immenso fondamento scientifico, del tipo “caffè seduto no; caffè al banco si”.
Buona centesima dose.
PS: pensa che Djokovic, invece di morire, ha appena vinto il 24esimo slam. Sarà un miracolato eh
Lockdown?
La frase “future strategie preventive “
È estremamente inquietante visto cosa abbiamo dovuto passare per merito dei delinquenti che abbiamo ed abbiamo Avuto al governo. A quando un nuovo “non ti vaccini, ti ammali, contagi, muori?” Del resto l’inflazione galoppa , bisogna finire di sterminare il ceto medio e far fuori ancora un po’ di pensioni che costano care; bisogna finire di agevolare lo Svuotamento dell’Africa in Europa come durante il lockdown dove i cittadini rimanevano ai domiciliari e senza lasciapassare non potevano manco bere il Caffè o ritirare la pensione, mentre via mare si poteva sbarcare e poi girare senza problemi e senza tesserino perché altrimenti partiva il coro del razzismo, che schifo di mondo siamo diventati
Certo, per non parlare del Green Pass, che avrebbe dovuto garantire aree protette dai pericolosi “untori”. D’altronde, se non terrorizzi la gente non corre ad inocularsi. Vedrai che miracolosamente, tornate le restrizioni e le norme discriminatorie, la guerra Russia – Ucraina finalmente finirà.