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Sanità

In Regione Lombardia sono arrivate 14mila firme contro la chiusura dell’ospedale di Menaggio

Quasi 14 mila firme raccolte sul territorio lariano per evitare la chiusura dell’ospedale di Menaggio. Con questi numeri oggi, in Regione Lombardia, il Coordinatore Confederale Territoriale UIL del Lario, la categoria FPL UIL Lario – Brianza e il Comitato per l’Ospedale di Menaggio e della sanità pubblica (che hanno trovato sostegno ed adesione da parte di larghissima parte del tessuto sociale lariano), hanno incontrato i consiglieri regionali eletti nella provincia di Como e l’assessore Fermi. A Palazzo Lombardia hanno depositato una petizione, partita lo scorso agosto, che mira a salvaguardare l’assistenza sanitaria ospedaliera nel distretto medio Lario.

Numeri che cozzano contro le decisioni che hanno visto ridurre sempre più i posti letti nell’ospedale con conseguente chiusura di reparti e pazienti dirottati su altri presidi della zona con aggravio di costi e intasamento delle liste di attesa. Perché sempre i numeri quelli della ASST Lariana sono stati messi nero su bianco il 4 agosto con i 46 posti letto assegnati all’ospedale di Menaggio a fronte degli 84 previsti nel PIAO 2023-2025 (Piano Integrato di Attività e Organizzazione della Pubblica Amministrazione). E non è nemmeno possibile pensare che Case ed Ospedali di Comunità, concepiti per erogare servizi di bassa intensità siano poi considerati come sostitutivi del servizio ospedaliero.

“La Regione ascolti le persone e cittadini dando una risposta alle esigenze sanitarie delle comunità locali– sottolinea il coordinatore Uil Lario Dario Esposito – perché senza alcuna retorica sono il primo pilastro dello Stato sociale. Non abbiamo nessuna ambizione politica o demagogica e nemmeno sostituirci alla politica, che ha il compito di dare risposte alle esigenze delle comunità locali, ma abbattere lo stato sociale specialmente in una provincia di confine quella di Como vuol dire depauperare il territorio, impoverirlo demograficamente, anche in una in una prospettiva di medio lungo raggio ed economicamente. A livello economico non dimentichiamoci che il nostro turismo è fatto anche di seconde case e di soggiorni medio lunghi. E le persone che fruiscono di soggiorni medio lunghi hanno necessità anche di servizi. E 14.000 firme sono un numero nuovo per una provincia come quella di Como in cui non si è mai registrata una così forte partecipazione”.

E per il segretario generale UIL FPL Lario Massio Coppia la chiusura dell’ospedale si ripercuoterebbe inevitabilmente sul lavoro. “Chiudere l’ospedale di Menaggio significa incidere sia sulla vita privata delle persone, che si ritrovano a fare lunghe file per un posto in un altro ospedale oltre che doversi sobbarcare chilometri e tempi lunghissimi anche solo per una visita e anche distruggere il lavoro per i lavoratori. Perché a qualcuno non è ancora ben chiaro, forse, che la provincia di Como soffre la vicinanza con il mercato del lavoro elvetico. E se si decide di diminuire un servizio legato ai cittadini non ci si deve soltanto interrogare sulla qualità di quel servizio sulla quantità presente nel territorio e sugli effetti del servizio in senso stretto, ma anche del riverbero dell’effetto a cascata che può avere per quanto riguarda l’impatto demografico per quanto riguarda l’attività del mercato del lavoro comasco e per quanto riguarda la generale accessibilità dei vari servizi che siamo nella provincia di Como”.

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