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Lombardia gialla, da Como l’allarme del neurologo Guidotti: “Più posti letto covid a scapito degli altri. Interventi rinviati, è un’altra emergenza”

La Lombardia rimane in “giallo” (qui l’annuncio). La notizia, di per sé sicuramente positiva, ha però anche un’altra faccia della medaglia che purtroppo è molto meno rassicurante e nasconde un’ulteriore emergenza sanitaria. “Si parla di regioni virtuose perché non passano in zona arancione. E questo è un fatto che può sicuramente andare bene. Ma la gente deve sapere che ciò comporta un prezzo da pagare e non di poco conto”.

A parlare è il notissimo medico neurologo comasco Mario Guidotti che approfondisce un tema molto urgente. “Ciò che va detto è che Regione Lombardia, ad esempio, non crea posti letto dal nulla. L’incremento dei posti letto Covid avviene convertendo molti di quelli cosiddetti “ordinari”, ovvero quelli destinati ad altre patologie. Ciò che sta accadendo in questo periodo è che le direzioni sanitarie delle varie strutture ospedaliere ricevono indicazioni, in base alla situazione di allerta, di liberare 20, 40 o più posti letto perché le conseguenze della pandemia richiedono ulteriori disponibilità”, puntualizza Guidotti.

Da qui emerge la nuova e ulteriore criticità. “Questo vuol dire che i pazienti “normali” si vedono rinviare le operazioni programmate. Chi magari doveva ricoverarsi per un polipo al colon che potrebbe modificarsi in qualcosa di più serio, sarà bloccato perché il suo posto letto è diventato prioritario per contrastare il Covid – aggiunge il medico – Oppure chi ha un melanoma che potrebbe trasformarsi come potrà vivere nell’attesa? E gli esempi possono essere molteplici. Siamo di fronte a una lotta tra emergenza sanitaria e emergenza sociale”.

Anche perché attualmente “oltre alle situazioni legate al virus vengono operati i pazienti oncologi che non possono aspettare. Ma dove sta la discrezione nello scegliere chi può o non può aspettare? Ovvio che i medici sanno distinguere ma come si fa a dire a una persona pronta ad essere operata di aspettare, quando nell’attesa quel melanoma potrebbe trasformarsi in qualcosa di più serio?”.

E subito dopo lo sguardo si amplia anche all’esterno degli ospedali. ” Io, voglio premetterlo subito, ho il massimo rispetto per tutte quelle attività penalizzate in passato e che adesso, grazie al “giallo”, possono magari avere più libertà, ma si sappia che tutto ciò da un punto di vista sanitario è un disastro. Non ho nulla contro bar, palestre, centri estetici, parrucchieri o altro ma non si può non evidenziare tutto quello che c’è attorno e che purtroppo sta accadendo negli ospedali”, conclude Maro Guidotti.

 

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Un commento

  1. Beh ma queste cose al nostro inutile governatore Fontana non interessano l’unica cosa importante è che siamo in zona gialla e che così la gente può andare in giro a spendere e a comprare contagi, morti chi se ne importa!

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