L’ospedale di Menaggio (recentemente tornato con Como, qui) resterà un presidio per acuti e manterrà il Pronto Soccorso h 24. Nei prossimi tre mesi, inoltre, sarà messo a punto un piano, dopo un’analisi delle criticità e dei punti di forza, per riorganizzare le attività con il potenziamento dell’area internistica e la rimodulazione dell’attività chirurgica.
E’ la linea d’azione annunciata dal nuovo direttore generale dell’Asst Lariana Fabio Banfi, oggi a Menaggio per incontrare i sindaci Michele Spaggiari (Menaggio), Piera Antonella Mazza (Carlazzo) e Mario Pozzi di Centro Valle Intelvi, Lucas Maria Gutierrez, direttore generale dell’Ats Insubria, e i dipendenti del presidio. Il dg ha anche visitato la struttura e le sedi dei servizi territoriali.
Dal primo gennaio, infatti, hanno fatto il loro ingresso in Asst Lariana l’ospedale “Erba-Renaldi” di Menaggio, fino a tre anni fa parte dell’ex Ao Sant’Anna, e i servizi socio sanitari e psichiatrici del Medio Lario. Questa assegnazione, che amplia l’assetto aziendale, ha posto da subito un obiettivo prioritario: “L’ospedale di Menaggio – ha annunciato Banfi – dovrà mantenere la sua vocazione di presidio per acuti e non sarà derubricato o depotenziato. Manterrà anche il Pronto Soccorso operativo sulle 24 ore, alla luce anche degli oltre 10mila accessi registrati nel 2018. Sarà necessario rivedere l’organizzazione della struttura in base al Decreto Ministeriale 70 del 2015, in quanto è collocata in un’area geomorfologicamente disagiata”.
La strategia
A breve saranno avviati una serie di incontri nel presidio e attivato un tavolo permanente con le rappresentanze politico-istituzionali del territorio, l’Ats e le altre strutture sanitarie della zona in un’ottica di rete. “Nei prossimi tre mesi – ha aggiunto il dg – predisporremo un piano, da condividere con i sindaci del territorio, l’Ats, gli ordini professionali e i sindacati e avviare un consolidamento dell’attività internistica e riabilitativa oltre che una rimodulazione dell’attività chirurgica nella direzione di un day/week hospital. Ci sono margini di miglioramento, compatibilmente con la sostenibilità economica, e andrà verificata la dotazione organica. Su questo fronte è prezioso anche l’accordo con l’Università dell’Insubria”.
Per il futuro è prevista la creazione di una rete: “Sarà inoltre necessario – ha proseguito Banfi – potenziare e formalizzare la collaborazione già consolidata con gli ospedali Moriggia-Pelascini di Gravedona e con il Cof di Lanzo nell’ottica di una collaborazione pubblico-privato accreditato, importante soprattutto sul fronte dell’emergenza-urgenza. Il Medio Lario è un ecosistema sociosanitario che può coltivare elementi di resilienza nell’ambito territoriale che necessita di un approccio sistematico nel segno delle sinergia. Il rapporto pubblico-privato rappresenta una nuova modalità di soddisfare i bisogni di salute della popolazione”.
L’avvio del percorso di integrazione dell’ospedale di Menaggio e dei servizi sociosanitari e psichiatrici del Medio Lario in Asst Lariana è ufficialmente iniziato: “Manterremo fino a giugno l’attuale assetto d’offerta a seguito di una convenzione con l’Asst della Valtellina – ha concluso il direttore generale -. Siamo già al lavoro per negoziare con l’Asst e con l’Ats obiettivi di produzione e prestazioni in linea con i bisogni di salute della popolazione”.
Un commento
Alcuni punti sono importanti come il manteniemento dell’urgenza emergenza ma se si dota l’ospedale di figure professionali stabili in primis di un bravo radiologo!!Fare convenzioni con strutture private è inoltre più oneroso che non costituire un modulo di radiologia in ospedale (visto che c’è sempre stato).Inoltre se il paziente decide di ricoverarsi a Menaggio non si comprende il perchè debba essere spostato sulla clinica privata di Gravedona!!Semmai sul S.Anna di Como in grado di offrire la vera alta specializzazione.Vedremo se saranno assunti medici internisti per ripopolare il reparto di medicina e pronto soccorso e se verranno riaperti gli ambulatori di medicina specialistica.Una cosa chiedono i pazienti:di non essere trattati come pacchi postali,di scegliere dove potere essere curati nel miglior modo possibile e di non subire scelte affrettate di personale stressato che non vede l’ora di disfarsi di un paziente perché magari non vi è un radiologo presente che possa eseguire una ecografia e diventa quindi difficile fare una diagnosi.Non si chiede la luna ma solo la semplice normalità routinaria che permetta il funzionamento di un ospedale.