“E’ con preoccupazione che stiamo seguendo lo svolgersi degli avvenimenti che in questi mesi riguardano l’attività assistenziale della Unità Operativa Semplice di reumatologia e di riabilitazione reumatologica all’Ospedale di Gravedona”.
Inizia così la lettera di accompagnamento alla petizione lanciata sul popolare sito Change.org da Riccardo Tarelli, per salvare la specialità al “Moriggia Pelascini” (Gruppo Italcliniche). In pochi giorni, la sottoscrizione online ha già raccolto quasi 1.200 adesioni, con l’obiettivo prefissato inizialmente di 1.500 a un passo. La mobilitazione è indirizzata nello specifico al presidente della Provincia di Como, Fiorenzo Bongiasca (anche sindaco di Gravedona ed Uniti, nella foto sotto), al direttore generale dell’ospedale di Gravedona, Carla Nanni, alla consigliera regionale della Lega, Gigliola Spelzini, e al presidente della Comunità Montana Alto Lario, Mauro Robba.
“La responsabilità della gestione dopo il pensionamento del responsabile dell’Unità operativa è vacante – continua Riccardo Tarelli – Il carico di lavoro per l’assistenza ai malati e per le altre attività istituzionali svolte dall’UOS è attualmente supportato da due soli medici. Le richieste assistenziali continuano nell’inevitabile trend di crescita stante la tipologia delle patologie cronicizzanti tipica delle malattie reumatiche. Le ipotesi di contrazione che riguardano la erogazione dell’assistenza riabilitativa reumatologica in seguito a prossime normative ministeriali attualmente in corso di redazione sono reali”.
Nelle motivazioni della petizione digitale viene anche sottolineato “il mancato rimpiazzo di un reumatologo condiziona ogni giorno difficoltà e ritardi assistenziali.Tutto questo mette in crisi un delicato equilibrio assistenziale raggiunto con fatica nel corso degli ultimi anni”.
Poi, l’appello finale “si prenda in seria considerazione il rapido rimpiazzo del personale medico specialistico e si mantenga il sostegno organizzativo e strutturale all’UOS di reumatologia perché possa continuare la sua attività sempre più necessaria per la popolazione di malati reumatici che si affidano alla struttura stessa”.