“Presto, probabilmente a febbraio, arriverà il nuovo vaccino Novavax in Lombardia. Noi lo utilizzeremo come abbiamo utilizzato i vaccini attuali, non sarà data la possibilità di scegliere. Nessuno pensi di non vaccinarsi oggi per usare il vaccino che arriverà domani: questo in Lombardia non sarà possibile, in questa Regione siamo tutti uguali”.
A dichiarare ormai imminente l’arrivo del vaccino Novavax, preparato anti Covid diverso rispetto a quelli mRna (Pfizer e Moderna) e a quelli a vettore virale (AstraZeneca e Johnson & Johnson) è stato oggi il responsabile per la campagna vaccinale in Lombardia, Guido Bertolaso. Ma, come già accennato, Bertolaso ha escluso categoricamente che si potrà scegliere un preparato piuttosto che un altro: il meccanismo sarà uguale ad adesso.
Come funziona Novavax
Novavax lavora preparando il corpo a difendersi dal Covid. Il vaccino contiene una versione di una proteina che si trova sulla superficie del SARS-CoV-2 (la proteina spike), che è stata prodotta in laboratorio. Contiene anche un “adiuvante”, una sostanza che aiuta a rafforzare le risposte immunitarie al vaccino.
Quando a una persona viene somministrato il vaccino, il suo sistema immunitario identificherà la proteina come estranea e produrrà difese naturali – anticorpi e cellule T – contro di essa. Se, in seguito, la persona vaccinata entra in contatto con SARS-CoV-2, il sistema immunitario riconoscerà la proteina spike sul virus e sarà pronto ad attaccarla.
Gli anticorpi e le cellule immunitarie possono proteggere dal Covid lavorando insieme per uccidere il virus, impedire il suo ingresso nelle cellule del corpo e distruggere le cellule infette.
Carta d’identità agli Hub e weekend per i bambini
Ma quella su Novavax non è l’unica novità annunciata oggi da Bertolaso.
“A partire dal prossimo weekend, ultimo di gennaio – ha infatti annunciato – tutti i centri vaccinali lombardi saranno a disposizione per vaccinare i bambini dai 5 agli 11 anni senza bisogno di prenotare”.
Più in generale, da oggi scatta un altro provvedimento: “Da oggi nei nostri centri vaccinali chiediamo la carta d’identità nel momento in cui si avvicina qualcuno per fare la vaccinazione – ha spiegato Bertolaso- perché purtroppo, grazie all’intervento dell’Arma dei carabinieri, abbiamo rilevato che ci sono alcuni furbi che si presentano con la tessera sanitaria che non è la loro, si fanno vaccinare in nome e per conto di qualcun altro che non vuole farsi vaccinare”.