Bastano pochi minuti nell’ex parcheggio del personale dell’Ospedale Sant’Anna, aperto al pubblico qualche anno fa, per capire che qualcosa non va.
Al piano interrato, diverse auto sono in palese divieto di sosta (giocoforza, visto il sovraffollamento) facendo il paio con quelle lasciate parcheggiate (presumibilmente per disperazione) ai margini della rotonda, fuori dall’ospedale, a poche decine di metri. Dai pilastri cola acqua che si raccoglie in pozze vischiose tra le auto e nelle corsie di marcia.
Nel piano aperto, esposto quindi alle intemperie, cumuli di neve residua si sciolgono lentamente al sole, a volte rendendo difficile il parcheggio.
L’asfalto sbrecciato in più punti parrebbe tradire l’invecchiamento precoce di una struttura costruita meno di dieci anni fa.
A delimitare i posti auto, strisce bianche sono state poste a terra due volte, la seconda a rettifica della prima.
“Il tutto è un po’ cominciato quando, da un giorno all’altro, il parcheggio dedicato al personale dell’ospedale è stato aperto al pubblico non tenendo conto dei 1.500 dipendenti – spiega Patrizia Lissi, consigliere Dem del Comune a Como e infermiera del Sant’Anna – questo crea un sovraffollamento specialmente ai cambi di turno. Il pavimento del parcheggio coperto è poi sempre bagnato e scivoloso. Alcuni utenti hanno segnalato come l’acqua di perdita che finisce sulle macchine macchi i parabrezza”.
Il sopralluogo di ComoZero, in una giornata di sole e senza una nube in cielo, ha effettivamente rilevato ampie zone coperte d’acqua. Lo scorso ottobre, periodo di forte precipitazioni in tutta la provincia, il parcheggio si è addirittura allagato.
Passando al piano scoperto, Lissi evidenzia altre problematiche: “L’asfalto comincia a rompersi. Strano per un parcheggio costruito pochi anni fa. Per aumentare il numero di stalli, inoltre, hanno dovuto dipingere delle strisce nuove su quelle vecchie. Non si capisce più dove posteggiare e ovviamente le macchine sono tutte parcheggiate storte”.
Per Lissi la condizione del parcheggio non è solo una mancanza di rispetto nei confronti dei lavoratori ma anche un paradosso di gestione.
“Considerato che il parcheggio genera ingenti guadagni per il Comune di San Fermo, avrebbe senso che l’amministrazione provvedesse alla manutenzione completa. Al momento quella ordinaria è coperta dal Comune mentre quella straordinaria dall’Azienda Ospedaliera che evidentemente non riesce a provvedere”.
Per Angelo Goffredi, dirigente (Funzione Pubblica) Cisl dei Laghi, l’ultima goccia è stata la nevicata di pochi giorni fa.
“Oltre alla manutenzione non regolare del parcheggio – spiega, riferendosi al posteggio esterno – l’Azienda Sanitaria non ha fatto nulla per mettere in sicurezza il piano per lavoratori e utenti dell’ospedale, nonostante l’allerta meteo diramata in anticipo”.
Goffredi ha presentato una richiesta di chiarimenti per la prevenzione e mancata gestione dei possibili rischi all’attenzione del Sindaco di San Fermo, Pierluigi Mascetti e al direttore generale dell’Asst Lariana, Fabio Banfi.
A prova del fatto che le condizioni del parcheggio sono tutt’altro che un problema nuovo, meteo avverso o meno, Goffredi nell’ottobre del 2018 ha invitato l’allora direttore generale, Marco Onofri, a sospendere il versamento della quote per la concessione del parcheggio (a carico del personale) fino a quando “l’Ente che gestisce il parcheggio del Presidio [la società Axess Srl di Cologno Monzese a cui il Comune ha affidato la gestione, Ndr] non ripristini le condizioni di sicurezza a tutela dell’utenza e dei lavoratori che utilizzano quest’ultimo” si legge nella nota firmata Cisl.
“Paghiamo tutti una quota mensile per avere un posto auto – spiega Goffredi, chiosando sull’endemico sovraffollamento del posteggio – oltre a non vedere rispettate le condizioni di sicurezza non troviamo nemmeno posto. Spesso i segnalatori elettronici indicano erroneamente parcheggi liberi che non poi non ci sono”.