Nuovi affondi politici dopo la decisione del sindaco di Como di chiudere la storica scuola di via Sinigaglia e non solo (qui l’annuncio). Dopo i primi duri dei partiti (qui) e la fortissima presa di posizione del presidente del consiglio di istituto (qui) ecco che arrivano le note di Azione e Noi Moderati,
AZIONE COMO
Chiudere scuole per aprire parcheggi: la “visione” di Como
La notizia della chiusura di nuove scuole a Como non sorprende più nessuno. Del resto, il Sindaco lo aveva già annunciato e, puntualmente, mantiene la promessa: meno aule per i ragazzi, più cemento e parcheggi. È ormai evidente che, per questa amministrazione, contino più i numeri di bilancio che le necessità delle famiglie comasche.
Carlo Bordoni, responsabile organizzazione di Azione Como, dichiara: «Non ci stupisce il metodo. Quando Azione aveva presentato un piano alternativo e dettagliato di razionalizzazione, chiedendo con urgenza di non chiudere la scuola di via Brogeda – ultimo presidio istituzionale in un quartiere ormai dimenticato – il Sindaco e la sua maggioranza hanno sbattuto la porta in faccia».
Aggiunge Luca Monti, responsabile tavoli tematici e referente scuole di Azione Como: «Chi ricopre un incarico pubblico pro tempore non può agire, come fa l’attuale Sindaco, senza ascoltare nessuno: presidi, consigli d’istituto e, soprattutto, le altre istituzioni. Un piano condiviso di gestione degli spazi tra Comuni, Provincia e Ufficio scolastico potrebbe affrontare molte criticità, dalle fasce orarie ai laboratori, dalla capienza delle scuole superiori alla viabilità».
Intanto i piani cambiano alla velocità della luce. La Corridoni, che avrebbe dovuto accogliere gli studenti di via Perti, oggi può tranquillamente essere abbattuta. I bambini si spostano come pacchi postali, i progetti si ribaltano, le idee evaporano: un capolavoro di incoerenza. Forse il confronto non rientra nel vocabolario politico dell’amministrazione. Più semplice tirare dritto, salvo poi collezionare sconfitte davanti al TAR.
E così si arriva all’epilogo: abbattere una scuola per far posto a un autosilo. Una scelta che racconta meglio di qualsiasi slogan l’assenza di visione di questa amministrazione. Invece di investire nel futuro della città e delle nuove generazioni, si preferisce sacrificare spazi educativi sull’altare del parcheggio. Evidentemente, per il Sindaco un posto auto vale più di una classe.
A pagare il prezzo sono la qualità del servizio scolastico e le famiglie, costrette a difendersi in tribunale da decisioni frettolose, prive di una visione sul welfare educativo. Como vive un inverno demografico e servirebbero politiche capaci di sostenere chi vuole mettere al mondo dei figli, rendendo la città a misura di famiglia: con scuole diffuse e di qualità, aule studio, palestre, spazi verdi e di aggregazione. Senza questi investimenti, Como rischia di condannarsi a un futuro sempre più povero di giovani.
Alla fine, di questi anni di governo resterà ben poco: qualche insulto a genitori, giostrai, anziani e consiglieri comunali, e – forse – qualche parcheggio in più. Non proprio l’eredità che Como merita.
Conclude Lorenzo Pedretti, segretario provinciale di Azione Como:
«Una città che chiude scuole per aprire autosili è una città che ha smesso di guardare al domani. La politica dovrebbe servire a immaginare il futuro e costruirlo con coraggio; qui, invece, si naviga a vista tra conti e cantieri. Como merita un’amministrazione che ascolti, che valorizzi la comunità scolastica e che abbia il coraggio di scegliere i giovani al posto delle auto. Azione continuerà a lavorare per offrire questa alternativa».
Azione Como resta a disposizione di comitati e consigli d’istituto.
NOI MODERATI
La chiusura della scuola Corridoni rappresenta un episodio che lascia molte perplessità e merita un confronto serio e costruttivo. Noi Moderati crediamo fermamente che l’educazione e i servizi alle famiglie debbano essere una priorità assoluta per l’amministrazione comunale. Non possiamo accettare che la risposta a un calo demografico — problema complesso e che richiede politiche lungimiranti — sia quella di chiudere presidi educativi importanti, con un impatto diretto sulle comunità locali.
Detto ciò, occorre evitare decisioni prese in modo frettoloso o dettate da logiche che sembrano privilegiare interessi particolari rispetto al bene comune. La proposta secondo indiscrezioni di costruire un autosilo in una zona già congestionata di Como, con la conseguente demolizione di una scuola storica, apre molte questioni su visione urbanistica, sostenibilità e priorità sociali.
Noi Moderati ribadiamo la necessità di una pianificazione trasparente, condivisa con famiglie, educatori e cittadini, che metta al centro un progetto di sviluppo della città capace di conciliare esigenze di mobilità, tutela del patrimonio pubblico e investimenti nella formazione dei nostri bambini.
La politica non deve essere fatta di spot o scelte di breve termine, ma di strategie concrete e responsabili per garantire un futuro migliore a Como e alle sue nuove generazioni.
Antonella Girardi
Coordinatrice provinciale
Noi moderati Como