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“Como, il Comune accorpa o chiude scuole. Docenti umiliati, inciso il morale delle famiglie. Spero in una stagione nuova”

Frecciatina velenosa all’amministrazione comunale – o forse un necessario pungolo – nel corso della festa di fine anno dell’Istituto Comprensivo Como Borgovico. A prendere il microfono per un breve “discorso istituzionale” è stato, infatti, Simone Molteni, presidente del Consiglio d’Istituto, che ha elogiato la qualità della didattica, la passione dei docenti, della dirigente scolastica e del Consiglio stesso. Ma poi, senza troppi giri di parole, ha lanciato un messaggio diretto al Comune di Como, dopo un anno scolastico che definire turbolento è dire poco.

“Alle istituzioni e in particolare al Comune di Como chiediamo di guardare tutto questo e rispettarlo, aiutarlo, custodirlo come una cosa preziosa – ha detto infatti Molteni rivolgendosi a una platea di genitori, alunni della materna alle medie e docenti dove, però, spiccava l’assenza della vicesindaco e assessore alle Politiche Scolastiche Nicoletta Roperto passata per un saluto iniziale, ma subito andata via per altri impegni istituzionali – l’estate scorsa l’amministrazione ha voluto chiudere o accorpare sette scuole e questo, insieme al modo in cui è stato fatto, ha inciso sul morale e sull’entusiasmo di tutti noi. Ma in particolare dei docenti che danno il massimo ogni giorno e si sono sentiti umiliati, trattati come pedine da tagliare o spostare senza pensarci due volte. Ha rischiato di incrinare la passione di cui ho appena parlato”.

Un discorso che non lascia spazio a interpretazioni: le parole sono chiare, le ferite ancora aperte. E mentre scorrono le immagini di un anno segnato da incertezze e decisioni calate dall’alto, Molteni e l’intero istituto guardano al futuro con la speranza di una nuova stagione di rispetto e dialogo.

“Spero che questa estate cominci una stagione nuova con il Comune di Como, improntata al rispetto e a un dialogo sereno – ha infatti proseguito – auspico ad esempio che dopo tutte le vicissitudini del passato finalmente il Comune completi il rivestimento esterno della scuola Corridoni, visto che i lavori sono stati lasciati a metà da ormai 3 anni e continuare a procrastinare non fa altro che aumentare i costi.

In un Comune ricco come Como i soldi ci sono, serve avere chiare le priorità, includendo quelle delle famiglie residenti (e contribuenti) oltre a quelle dei turisti o dei grandi gruppi internazionali.
Speriamo che questi eventi aiutino tutti a capire quanto la scuola sia un presidio importante per tutta la società.

A nome di tutto il Consiglio d’Istituto ringrazio studenti e personale scolastico per il loro lavoro e confermo che vediamo i loro sforzi, li apprezziamo e li sosterremo in ogni modo”.
Il riferimento non troppo velato è alle numerose scosse subite dall’Istituto durante l’anno scolastico: fa parte, infatti, del piano di riorganizzazione scolastica presentato dall’amministrazione Rapinese a settembre, che ha previsto chiusure e accorpamenti di vari plessi.

Nel dettaglio, per Borgovico si parla della chiusura dell’asilo nido Magnolia (rinviata di un anno dopo ricorso al Tar), della materna “Carluccio” di via Volta e della primaria “Nazario Sauro” di via Perti (qui la cronaca). Oltre a queste certezze, resta poi la questione della scuola elementare “Corridoni” di via Sinigaglia sulla quale ha a lungo aleggiato lo spettro della demolizione per far spazio a un autosilo legato al futuro stadio. Una voce poi smentita nel progetto dello Studio Populous, che ha indicato come area alternativa il Pulesin. Tuttavia, alimentata dalla mancata conclusione dei lavori sulla facciata e dalle perplessità della Soprintendenza sul progetto di un autosilo dietro Villa Olmo, tra i genitori permane l’inquietudine e la richiesta di un dialogo più proficuo con l’amministrazione su questo e altri temi che riguardano il futuro delle scuole.

Qui il discorso completo di Simone Molteni:

Buongiorno a tutti.
da oggi cominciamo ad organizzare eventi aperti a tutte le scuole dell’Istituto per far sentire più forte e chiara la nostra voce, per far vedere che tante famiglie contano su una scuola pubblica di qualità. Vogliamo fare emergere gli ottimi risultati che ci sono e che si devono vedere.

Vogliamo smettere di giocare in difesa, di parlare di scuola solo quando qualcuno vuole tagliare i fondi. E’ il posto in cui lasciamo i nostri figli per tante ore, è un luogo fatto di persone che merita attenzione e rispetto. Il mio vero lavoro è in un fondo che investe in start-up, quindi sono abituato ad analizzare società e organizzazioni per capire se funzionano e se sono delle eccellenze.

Per deformazione professionale ho applicato lo stesso metodo a questo Istituto comprensivo. Le tre cose più importanti che cerchiamo sono: competenze, visione e passione. Le competenze in questo istituto sono di qualità e sono facili da valutare, come possiamo vedere dalle prove Invalsi, che mettono a confronto tutte le scuole italiane.

Avere una visione precisa è l’aspetto più importante. Questo istituto si distingue perché affianca alle competenze anche i valori, l’insegnare a stare insieme come membri di una comunità. Premiando i migliori ma prestando attenzione ai più fragili, cercando soluzioni personalizzate e non scontate. Ho visto succedere piccoli miracoli nelle nostre scuole, in cui persone fragili sono diventate veri punti di forza dell’intera comunità scolastica. E’ cambiata la loro vita, quella dei loro genitori e quella dei loro compagni. Non è scontato e non succede dappertutto: è una scelta precisa della dirigente, dei docenti e dell’intero consiglio d’istituto.

L’ultimo elemento che cerchiamo è la passione. È la più difficile da ottenere perché non si può comprare e va salvaguardata in ogni modo. Quando coesistono questi tre elementi si ha l’equilibrio perfetto. E’ quello che ho trovato in questo Istituto e le prove sono tante: qui si vincono mille bandi e si vede un proliferare di iniziative proposte dai docenti o dagli stessi studenti (come il giornalino della scuola nato, voluto e realizzato dagli studenti della Foscolo: la scuola fornisce i mezzi e loro mettono tutto il resto).
Ai genitori e agli studenti dico dunque che hanno scelto il posto giusto per i propri figli.

Alle istituzioni e in particolare al Comune di Como chiediamo di guardare tutto questo e rispettarlo, aiutarlo, custodirlo come una cosa preziosa. L’estate scorsa l’amministrazione ha voluto chiudere o accorpare 7 scuole e questo, insieme al modo in cui è stato fatto, ha inciso sul morale e sull’entusiasmo di tutti noi. Ma in particolare dei docenti che danno il massimo ogni giorno e si sono sentiti umiliati, trattati come pedine da tagliare o spostare senza pensarci due volte. Ha rischiato di incrinare la passione di cui ho appena parlato. Spero che questa estate cominci una stagione nuova con il Comune di Como, improntata al rispetto e a un dialogo sereno.

Auspico ad esempio che dopo tutte le vicissitudini del passato finalmente il Comune completi il rivestimento esterno della scuola Corridoni, visto che i lavori sono stati lasciati a metà da ormai 3 anni e continuare a procrastinare non fa altro che aumentare i costi.
In un Comune ricco come Como i soldi ci sono, serve avere chiare le priorità, includendo quelle delle famiglie residenti (e contribuenti) oltre a quelle dei turisti o dei grandi gruppi internazionali.
Speriamo che questi eventi aiutino tutti a capire quanto la scuola sia un presidio importante per tutta la società.
A nome di tutto il Consiglio d’Istituto ringrazio studenti e personale scolastico per il loro lavoro e confermo che vediamo i loro sforzi, li apprezziamo e li sosterremo in ogni modo.

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