Un messaggio molto chiaro e circostanziato: “Dopo la chiusura delle scuole in Campania, potrebbe toccare alla Lombardia. Il presidente della Regione Fontana ha oggi annunciato che vorrebbe imporre una “didattica a distanza parziale” per gli ultimi anni delle superiori. La proposta è quella di una “alternanza scuola-casa”, con uno scaglionamento degli ingressi alle lezioni”.
Così L’Unione degli Studenti lombarda in queste ore. Scrivono ancora i rappresentanti: “La #DAD in molte scuole non se n’è mai andata, proprio per l’incapacità del governo, della regione e degli enti locali di garantire una didattica in presenza sicura e di qualità. Aumentare le corse dei mezzi? Non se ne parla. Garantire il diritto allo studio a tutte e tutti? Nemmeno. Eliminare le classi pollaio? Solo a parole”.
E ancora: “Le nostre scuole non possono essere capro espiatorio della società. Fino a pochi giorni fa solo lo 0,08% degli studenti è rimasto contagiato, il virus – nonostante la mancanza di fondi e spazi in diverse scuole che già prima del lockdown erano malmesse – si diffonde fuori dalle scuole. Sui bus strapieni, nei treni e nelle metro stracolme. Nei posti di lavoro in cui non si forniscono misure di sicurezza adeguate. Non possiamo ancora una volta vedere la scuola sacrificata con la scusa dei contagi. La chiusura delle scuole dev’essere l’ultima misura da adottare quando si deve attivare il lockdown totale, non possiamo sostenere un ritorno alla Didattica a Distanza così strutturale. La DAD non funziona e aumenta le diseguaglianze: dev’essere l’ultima spiaggia”.
Così vengono annunciate due manifestazioni: