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Presidio a Porta Torre, videolezioni alternative, cartelli: studenti di Como in sciopero il 25

Scuola appena ripartita (referendum permettendo) e studenti già pronti alla mobilitazione di piazza a Como.

Venerdì 25 settembre, infatti, è programmato lo “sciopero nazionale per ridare priorità alla scuola”.
A Como il presidio sarà a Porta Torre, dalle 8 alle 13.

“Dopo una breve introduzione – spiega la nota dell’Unione degli Studenti di Como – ci si siederà per terra e si seguiranno le proprie videolezioni. Alle ore 9.00 si faranno delle dimostrazioni di come vorremmo fossero le lezioni e di cosa vorremmo che si parlasse lasciando accese le nostre videolezioni. Seguiranno poi interventi vari”.

L’invito degli organizzatore è di portare “il tuo cartello, un dispositivo per connettersi alla videolezione e tanta voglia di cambiare qualcosa”.

Poi vengono elencate le motivazioni: “Scendiamo in piazza per ridare priorità alla scuola, per chiedere una rete di trasporti completa e sicura per tutt* (asterisco per non connotare al maschile o al famminile, ndr); per chiedere una riforma da parte del governo che vada a modificare anche le lezioni, ora pressoché solo frontali; vogliamo una scuola che sviluppi lo spirito critico negli studenti”. Ciò non si può avere con la DAD ed è quindi necessario che tutte le scuole riaprano in presenza. Servono quindi dunque fondi che permettano di rendere agibili spazi inutilizzati e di crearne di nuovi. Mancano 10mila aule per poter andare a scuola senza la DAD e per evitare classi pollaio che porterebbero sicuramente a nuovi contagi”.

“Chiediamo in oltre una riforma dell’alternanza scuola-lavoro, che non ha nessun tipo di valore nel percorso formativo degli studenti e delle studentesse e anzi li porta incontro al precariato e verso un’ideologia consumistica e menefreghista – prosegue il comunicato UdS -Vogliamo una maggior rappresentanza studentesca all’interno delle scuole e una maggior informazione riguardo alla rappresentanza, così da poter davvero rappresentare al meglio gli studenti nei consigli di istituto. Esigiamo in fine, un piano anti-covid, che prepari e preveda l’evenienza di un secondo lockdown ed eviti di ritrovarsi nel caos come a febbraio 2020”.

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