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I nomi dei donatori scritti a mano sui decori di Natale: che bello l’albero del Sant’Anna

Natale, tempo di doni, tempo per ricordare chi ha donato una parte di sé, oltre il tempo. Per ringraziare i familiari che hanno saputo trasformare il proprio dolore in un atto d’amore. Grazie a tutti i donatori e alle loro famiglie“.

All’ospedale Sant’Anna, nella hall d’ingresso, il manifesto appeso accanto all’albero di Natale spiega il significato di quei nomi scritti a mano sulle bocce rosse che lo addobbano. Quest’anno, infatti, l’albero è dedicato ai donatori di organi e tessuti e i nomi sulle decorazioni sono i loro.

Dal 1 gennaio al 31 ottobre, grazie alla precedente manifestazione di volontà positiva o al consenso dei familiari, sono 176 le persone che hanno acconsentito alla donazione e permesso ad altre persone di avere una nuova speranza. Nel 2019, in particolare, i donatori di organi sono stati 16, il dato migliore di sempre.

“Tutti i familiari di tutti i nostri potenziali donatori di organi hanno espresso parere favorevole alla donazione – osserva la dottoressa Susanna Peverelliresponsabile del Coordinamento prelievo d’organi di Asst Lariana – In altri termini, nel corso di quest’anno non abbiamo avuto opposizioni ed è un dato in controtendenza e credo unico in Lombardia ed in Italia dove le percentuali di opposizione registrate sono rispettivamente del 25% e del 30%. E’, quindi, doveroso ringraziare i familiari e sottolineare anche che spesso ci hanno anticipato dichiarando la volontà positiva del loro congiunto alla donazione. La domanda di donazione resta la domanda più difficile per i curanti nel momento più doloroso per la famiglia, eppure tutte queste persone hanno dimostrato grande sensibilitàgenerosità e solidarietà“.

Nel percorso di donazione degli organi e dei tessuti è coinvolto tutto l’ospedale. “Ci affiancano cardiologi, pneumologi, dermatologi, chirurghi ed urologi e siamo supportati dalla neurofisiologia, dal laboratorio, dall’emoteca, dalla radiologia, dall’emodinamica e dal blocco operatorio – spiega la dottoressa – Senza dimenticare poi gli specialisti (neurologi, medici legali, anatomopatologi e medici di direzione medica) che compongono il collegio medico per l’accertamento della morte cerebrale. Un particolare ringraziamento esprimo, insieme al dottor Andrea Lombardo, direttore di Anestesia e Rianimazione 2, al personale della terapia intensiva che si è sempre mostrato particolarmente sensibile al tema della donazione e che ha messo in atto sforzi organizzativi e personali affinché il complesso sistema che porta alla donazione di organi funzionasse e si potesse così trasformare la volontà di donazione in un prelievo di organi destinati al trapianto”.

Al percorso di donazione a “cuore battente” in morte encefalica, nel corso di quest’anno si è aggiunta l’attività di donazione a “cuore fermo“. “Si tratta di un’attività – sottolinea Peverelli – che ha richiesto un notevole impegno formativo e organizzativo, di mezzi (acquisizione di apparecchiatura per Ecmo Extra Corporeal Membrane Oxygenation), oltre ad un grande sforzo del personale della terapia intensiva in termini non solo di tempo dedicato ma anche di coinvolgimento emotivo”.

Per quanto riguarda la donazione delle cornee, l’attività ha registrato un notevole incremento nel corso del 2019, non solo all’ospedale Sant’Anna ma anche nei presidi di Cantù e all’Hospice di Mariano Comense.

“Ricordo inoltre – conclude la responsabile del Coordinamento prelievo d’organi di Asst Lariana – l’attività di donazione dell’osso da vivente in corso di interventi in elezione di protesi d’anca nella quale è principalmente impegnata l’unità operativa di Ortopedia e Traumatologia e la preparazione dei pazienti al trapianto di rene da vivente da parte della Nefrologia. Il prelievo di sangue dal cordone ombelicale ha permesso l’invio alla Milano Cord Blood Bank di un considerevole numero di sacche, preziose fonti di cellule staminali impiegate nei trapianti di midollo e in questo caso Asst Lariana si colloca al secondo posto in Lombardia”.

Per ampliare ulteriormente la capacità “donativa” si stanno valutando nuove attività come conferma il direttore generale Fabio Banfi: “Verranno incrementate le donazioni di tessuti che al momento sono attive solo a seguito della donazione di organi e vorremmo presto poter iniziare le donazioni a “cuore fermo” di polmone che in questo caso non richiedono l’utilizzo dell’Ecmo ma un grande sforzo organizzativo”.

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