Nel luglio 2021, ancora sotto l’amministrazione Landriscina, il Comune di Como aveva indetto un bando per ristrutturare una decina di alloggi popolari malmessi, talmente malmessi che solo fondazione Scalabrini aveva partecipato candidandosi a ristrutturare appartamenti in Via San Bernardino e uno in Via Turati. L’anno scorso, sotto la nuova amministrazione, l’iter si era poi concluso con la concessione delle case per 15 anni, rinnovabili per altri 10, al costo simbolico di € 20 mensili ciascuno. E oggi, finalmente, la prima parte di questo sogno si è trasformato in realtà perché, mentre in via Turati sono ancora in corso i lavori, in via San Bernardino ha aperto le sue porte “La Casa degli Intrecci” nata dall’unione dei due appartamenti adiacenti ma, soprattutto dalla collaborazione di tantissimi enti come i soci della cooperativa PatrolLine di Albavilla, che hanno donato l’importo dei regali di Natale, l’impresa tessile TOT che ha sostenuto il progetto con una donazione, lo Smart Familiy Hotel di Brunate che ha messo a disposizione gli arredi, all’Associazione Palma, il Gruppo Breva ’70 , il negozio Mercatopoli di Villaguardia che ha offerto le suppellettili e stoviglie fino all’Associazione MondoMondo che si è attivata messa per i trasporti.
Sei posti letto divisi in tre camere da due letti ciascuna, un ampio spazio comune destinato a cucina – soggiorno e due bagni che verranno gestiti in collaborazione tra la Fondazione Scalabrini e Refugees Welcome e che, da subito, ospiteranno sei persone residenti in città, lavoratori “fragili” che hanno bisogno di un punto d’appoggio prima di riuscire a farcela da soli e che contribuiranno con una quota mensile di 140 euro.
“Quest’anno – dice la presidente della Fondazione Francesca Paini – Fondazione Scalabrini compie 20 anni: non c’è modo migliore che inaugurare la nostra 24° casa per festeggiare. La Fondazione cresce grazie all’aiuto di tutti e Como è una città generosa di aiuti piccoli e grandi: dalla generosità grande della famiglia che ha comprato un bilocale come investimento familiare ma ce lo lascia disponibile gratuitamente per qualche anno, fino alla signora che ci ha donato una cucina di ottima qualità”. L’assessore ai Servizi Sociali e vicesindaco Nicoletta Roperto, presente all’inaugurazione, afferma: “Questa prima casa restituita all’uso dei cittadini comaschi fragili è l’esempio di una strada possibile: la collaborazione tra il Comune e il Terzo settore fa bene alla Città. L’emergenza abitativa è sempre più grave ed è necessaria una grande collaborazione tra Comune, Terzo settore e privati per riuscire ad affrontarlo”.
Ecco la casa:
La cucina prima
La cucina ora
La camera da letto