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La carezza di Papa Francesco ai bimbi e ai genitori dell’associazione Cornelia de Lange. Selicorni: “Commossi”

Papa Francesco ha ricevuto in udienza in Vaticano i membri dell’associazione di volontariato Cornelia de Lange. Il dottor Angelo Selicorni, primario della Pediatria-Centro Fondazione Mariani per il bambino fragile all’ospedale Sant’Anna, nonché direttore del Dipartimento Materno-Infantile di Asst Lariana, è il coordinatore del Comitato scientifico dell’associazione Cornelia de Lange ed ha presenziato anche lui all’incontro che si è svolto sabato 14 maggio a Roma. “E’ stata un’esperienza davvero emozionante e molto bella – osserva il medico – Papa Francesco è una persona speciale”.

“Al di là delle cose dette, ciò che ha colpito e commosso tutti – prosegue il dottor Selicorni – è stata la grande semplicità e disponibilità con cui Papa Francesco ha accolto ogni famiglia, ogni bambino, ciascuno di noi. Ha accarezzato con affetto tutti i nostri bimbi, ha stretto con calore le mani dei genitori, dei fratelli, dei nonni, ha accettato con un sorriso gli “scappellotti affettuosi” di Emanuel, ha valorizzato i doni offertigli tra cui un opuscoletto con la preghiera a Maria nel linguaggio della Comunicazione Aumentativa Alternativa preparato per l’occasione. Ha fatto tutto questo seduto sulla sua carrozzina, esattamente come alcuni dei nostri bambini, mettendosi senza remore sullo stesso piano delle persone fragili che aveva di fronte. Una guida solo apparentemente fragile per un popolo di persone almeno esteriormente fragili. Come sempre i gesti, gli sguardi, gli atteggiamenti comunicano ancor più e ancor meglio delle parole, perché rivelano realmente cosa c’è dentro il tuo cuore e la tua testa. E questo “linguaggio del corpo” comunicava amore grande, vicinanza profonda, rispetto estremo Non poteva esserci modo migliore per vivere la giornata mondiale di sensibilizzazione per la sindrome di Cornelia de Lange. La mattinata è stata anche un momento di incontro prezioso e ricco tra le famiglie, allontanate forzatamente in questi due anni di pandemia. Un’occasione per riabbracciare vecchi amici e per accogliere nuove famiglie nella grande strepitosa famiglia Cornelia”. La sindrome di Cornelia de Lange è una delle malattie rare per le quali Asst Lariana funge da centro di riferimento per i pazienti pediatrici e sono una cinquantina i bambini seguiti all’ospedale Sant’Anna. La Sindrome di Cornelia de Lange (CdLS) è una sindrome malformativa descritta per la prima volta nel 1933 da una pediatra olandese, Cornelia de Lange da cui prende il nome.

Il comunicato stampa diramato dall’agenzia di informazione Sir

“La sindrome di Cornelia de Lange, questa rara malattia genetica, è causa di disagio e grosse difficoltà sia per i soggetti che ne sono affetti sia per i loro familiari. Ad essi voglio esprimere la mia vicinanza e la mia comprensione, incoraggiandoli a non lasciarsi abbattere dagli ostacoli che incontrano nel cammino”. Lo ha detto Papa Francesco ai membri dell’associazione di volontariato Cornelia de Lange, ricevuti sabato in udienza nella Sala del Concistoro, in Vaticano. Dopo aver espresso “apprezzamento” ai volontari, che “si pongono accanto con sollecitudine a questi nostri fratelli e sorelle più fragili, sostenendo quanti si prendono cura di loro”, il Pontefice ha ribadito che “la cultura della solidarietà esprime concretamente la partecipazione alla costruzione di una società fraterna, al cui centro vi è la persona umana”. “Nel volontariato è coinvolta la dimensione fondamentale dell’immagine cristiana di Dio e dell’uomo: l’amore di Dio e l’amore del prossimo”. “È la carità di Dio che ci fa riconoscere nell’altro il fratello o la sorella da accogliere – ha aggiunto il Papa -. E proprio per questo, voi volontari, mentre svolgete un’opera assistenziale, contribuite a dare un volto più umano e più cristiano alla nostra società”. Indicando i volontari come “testimoni di bontà e di tenerezza”, Francesco li ha invitati a perseverare “sereni e forti nella vostra opera, affrontando le difficoltà che potrete incontrare con spirito di unità e ponendo sempre alla base di tutto lo scopo ultimo del vostro impegno, cioè il servizio al prossimo”.

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