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Ambiente, Attualità

Allarme siccità, fiumi e torrenti già in secca. Le immagini impressionanti scattate dal circolo Ilaria Alpi

“La condizione del fiume Lambro e dei suoi affluenti desta ancora preoccupazione per la scarsità di acqua”. A distanza di 6 mesi dal precedente monitoraggio, negli ultimi giorni gli attivisti del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” hanno percorso alcuni tratti del Lambro e dei torrenti Ravella, Bova e Bevera, verificando la situazione dei livelli di portata di acqua. E le immagini sono molto esaustive. Spiega Roberto Fumagalli, presidente del Circolo: “La condizione del Lambro e dei torrenti è ancora preoccupante, poiché le portate sono minime. C’è presenza di acqua, comunque poca, nei tratti ‘montani’ e naturali dei due torrenti,  mentre nelle parti che hanno subìto artificializzazione l’acqua è ancor più scarsa se non del tutto assente”.

Ecco qual è la situazione verificata dai membri del Circolo.

Il Lambro nella zona di Scarenna, tra Asso e Canzo, ha poca acqua, che raggiunge al massimo pochi centimetri, come attestato da Raffaella Rusconi.

Il Lambro a Scarenna

Che ha monitorato anche il torrente Ravella nella zona urbana di Canzo: anche il torrente ha ben poca acqua.

Il torrente Ravella

Il corso del torrente Bova ad Erba – come riscontrato da Moreno Casotto – ha poca acqua,  praticamente la stessa scarsità verificata nello scorso luglio.

Il torrente Bova

Situazione sempre grave per il Lambrone a Erba che, prima dell’immissione nel lago di Pusiano,  praticamente è asciutto, come succede per molti mesi all’anno poiché il fiume, in questo tratto artificializzato, si ‘interra’.

Il Lambrone

La situazione è stata verificata da Antonio Bertelè. Il quale ha invece notato che a Merone il corso dell’emissario naturale del lago di Pusiano, ha un po’ più acqua rispetto alla scorsa estate, ma comunque sempre scarsa.

Sempre a Merone, dopo l’uscita dal lago tramite il Cavo Diotti, il Lambro riprende un po’ di vigore, in virtù appunto alla regolazione della diga. La stessa situazione di sofferenza è stata verificata sui torrenti, tra loro connessi, Gandaloglio e Bevera di Molteno, che costituiscono il maggiore affluente del Lambro settentrionale. Nella zona di Dolzago e di Molteno, Roberto Fumagalli Lucia Bolotta hanno verificato una scarsa presenza di acqua nei tratti naturali, che addirittura diminuisce fino quasi a scomparire nei tratti artificializzati. Nel complesso la condizione del Lambro e dei suoi affluenti è solo leggermente migliore rispetto allo scorso luglio, ma resta comunque fortemente critica, vista la scarsità di precipitazioni. Questa situazione, come  verificato anche l’estate passata, è sicuramente negativa, poiché, laddove l’acqua si perde, di fatto siamo di fronte al collasso ambientale dei fiumi e torrenti.

Conclude Fumagalli: “Da qui reiteriamo la nostra denuncia: i fiumi, nonostante la prolungata siccità – che crea gravi problemi ambientali – riescono a mantenere un minimo di presenza d’acqua, laddove il loro corso è lasciato naturale. Mentre dove l’uomo è intervenuto con la cementificazione degli alvei,  l’acqua praticamente scompare, causando di fatto la morte biologica dei corsi d’acqua. Per questo occorre che non solo non vengano fatte ulteriori opere di artificializzazione delle sponde dei fiumi, ma che si programmino interventi di rinaturalizzazione degli alvei che in passato sono stati cementificati”.

Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

4 Commenti

  1. Allarme siccita’, emergenza emigranti, le città non sono sicure, la povertà aumenta, la crisi economica ci devasta, la sanità collassa, pericolo alluvioni. Passiamo da un allarme all’ altro… ma siamo ancora qui, si siamo ancora qui. TROMBETTIERI DELLA CATASTOFE PERMANENTE FINITELA AVETE ROTTOOOO!!!

  2. Il cambiamento climatico è la nostra nuova realtà. Dobbiamo mitigare e adattarci a beneficio delle generazioni attuali e future. Non c’è altra opzione.

  3. L’angosciante e perdurante siccità è evidente che sia figlia dei cambiamenti climatici in atto. La drammatica situazione idrica, che ne è conseguente, nella nostra e in altre regioni del Nord ci mette di fronte al fatto che l’acqua è e sarà sempre più rara. Per questo dovranno radicalmente cambiare i comportamenti riguardo il suo uso: tutti, nessuno escluso, saremo costretti a fare i conti con questa dolorosa situazione.

  4. Da ripetere come un mantra: i fiumi laddove vengono lasciati liberi di scorrere nel loro alveo NATURALE riescono a mantenere un po’ di acqua….. laddove vengono cementificati sono un deserto.
    A distanza di un anno non è stato fatto nulla di utile e intelligente da tutti i politici di tutti i colori per cercare di arginare, limitare questa situazione disastrosa.
    Che dire?
    LASCIAMO OGNI SPERANZA NOI CHE CREDEVAMO NEL BUONSENSO.
    HA VINTO IL CEMENTO E IL DENARO.

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