L’attacco del Wwf Insubria è durissimo. Nel mirino “la gestione anarchica con finalità speculative delle acque del bacino del lago di Como” e le “grandi opere inutili e dannose come le paratie”. Un doppio affondo che sollecita il compito di vigilanza della Regione.
Considerazioni che derivano dall’osservazione della realtà lacustre. “Non piove da settimane ma il Lago di Como si è alzato di più di 15 centimetri negli ultimi giorni. Negli invasi idroelettrici alpini, però, ci sono ancora 150 milioni di metri cubi d’acqua, una quantità che corrisponde al fabbisogno di 1 milione di persone per due anni e che potrebbe far rialzare il lago di un “metro” in un periodo di estrema siccità per tutto il Bacino dell’Adda”.
Questa la premessa del Wwf Insubria, che poi ribadisce come l’acqua sia un bene pubblico “e non proprietà dei gestori degli invasi idroelettrici. Serve un Governo di bacino della risorsa idrica. Se siamo in siccità e serve acqua per l’ecosistema del lago e per i diversi usi ed esigenze umane, la si deve fare scendere subito, ora che serve. Non è più possibile subire la gestione anarchica con finalità speculativi delle acque del bacino del lago di Como. Ed è preciso dovere della Regione, per delega dello Stato, intervenire sulla giungla delle concessioni che sfruttano l’acqua per il solo interesse privato”.
Da qui la conclusione: “Il lago di Como per natura è un bacino naturale che svolge la funzione regolatrice e di tutela del nostro territorio, ma questi continui stress per mano umana non glielo consentono. Si fa presto a sponsorizzare grandi opere inutili e dannose come le paratie. La vera esigenza di Como e di tutto il Lago è quella di garantire la disponibilità dell’acqua per gli usi pubblici contrastando interessi che operano in direzione opposta a quella della tutela del nostro territorio”. Questa l’analisi del Wwf sottoscritta anche da Europa Verde – Verdi Como e Fridays For Future.
4 Commenti
Il presidente del WWF Lombardia è “abbastanza” competente ed stato per otto anni Presidente del Consorzio dell’Adda (Ente vigilato dal Ministero dell’Ambiente per la regolazione del Lago di Como per il principio che l’Acqua è pubblica, Bene comune) e il problema del conflitto per l’acqua il WWF lo ha denunciato almeno dal 2003.
Se bloccate di nuovo i lavori, smantellate tutto e sistemate il lungolago. Caro wwf se interrompi nuovamente il cantiere, devi anche essere capace di agire in modo concreto. L’ecosistema va salvaguardato così come la decenza e il decoro estetico della città.
La scoperta dell’acqua calda. Il profitto di 4 gatti crea disagi e danni multimilionari a centinaia di migliaia di persone e danneggia l’ecosistema. Tanto i danni li paga sempre e solo pantalone.
È la legge dei 4 gatti…. I profitti multimilionari a loro i danni a noi.
Il capitalismo dei polli di Trilussa.
A parte ogni altra considerazione mi domando dove il Wwf si stato nell’ultimo decennio. Il problema della gestione delle acque è vecchio di decenni e lo scoprono solo ora.