Trovare un’occupazione oltreconfine è per tanti un vero e proprio miraggio. Spesso diamo conto sul nostro sito di come i compensi in Ticino siano decisamente più alti, a parità di mansione, e di come siano sempre di più i frontalieri che ogni giorno puntano sulla Svizzera per motivi lavorativi.
Ciò che però non cambia, una volta superata la dogana, è il divario tra quanto può arrivare a percepire un uomo e una donna. Anche in Svizzera, per svariati motivi, si ripropone – anche se le cifre di partenza sono decisamente differenti dall’Italia – il cliché dell’uomo come colui che ottiene compensi maggiori.
A certificare tale disparità è l’Ufficio federale di statistica (UFS) che, nelle ultime rilevazioni – aggiornate a marzo 2024 – conferma come la disparità salariale tra uomini e donne, seppur calata da 18 al 16,2%, sia ancora ben radicata.
Ma ecco alcuni numeri sul salario mensile lordo per posizione professionale e sesso, facendo una media tra settore pubblico e privato nel suo insieme:
La posizione di quadro (superiore o medio) prevede come salario mensile la cifra di 11.212 franchi per gli uomini e 9565 per le donne.
- Il quadro inferiore prevede 8317 franchi per le donne e 9293 per gli uomini.
- Responsabile lavori: 7075 per le donne e 7635 per i colleghi maschi.
- Senza funzioni di quadro: 5944 franchi le donne e 6305 gli uomini.
Il settore privato è meno virtuoso di quello pubblico; gli ambiti dalle differenze più marcate sono quelli tradizionalmente maschili (e caratterizzati da remunerazioni molto diverse tra le funzioni di front e back office, come la finanza); il gap salariale aumenta con età e seniority ed è più pronunciato nelle aziende di piccole dimensioni ( qui tutti i dettagli dell’analisi).
Dunque, aldilà delle statistiche, i numeri confermano, in Svizzera come altrove, come sia sempre presente la disparità salariale che seppur anacronistica tarda ad allinearsi ai tempi.
