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Attualità, scuola

A Como il sindaco chiude le scuole storiche del centro città. Parte la raccolta fondi per il ricorso al Tar

I racconti sono tanti, le cronache di questi mesi hanno documentato ampiamente il braccio di ferro tra le famiglie e il sindaco di Como Alessandro Rapinese. Il tema è la chiusura di scuole elementari e nidi (qui le cronache) decisa dall’amministrazione in carica.

Giusto qualche ora fa davamo conto dell’incontro del comitato dei genitori, che rappresenta la scuola Sauro di via Perti e il nido Carluccio di via Volta, con il direttivo di Forza Italia.

E poi la seguente e durissima presa di posizione del coordinatore provinciale degli azzurri e consigliere regionale, Sergio Gaddi: Como, il sindaco chiude le scuole e le famiglie incontrano Forza Italia. Gaddi: “Ricorso al Tar, unica lingua che Rapinese capisce”.

Ebbene, nelle stesse ore, è partita la raccolta fondi (su Gofundme, la trovate qui) per fare ricorso al Tar contro la decisione del primo cittadino. Ecco quanto scrivono i promotori, cioè le famiglie, nell’appello:

Siamo i genitori della scuola dell’Infanzia Luigi Carluccio e della Scuola primaria Nazario Sauro, entrambe situate nel centro storico di Como. Ci siamo costituiti nel Movimento che porta il nome dei due Istituti lo scorso mese di settembre, quando una delibera della Giunta del Comune di Como ha stabilito di chiudere, a partire dal prossimo anno, anche le nostre due scuole.
Ben comprendendo le problematiche che in questo momento storico affliggono il nostro sistema sociale, in questo caso specifico la denatalità e una sfavorevole congiuntura economica, riteniamo che chiudere le scuole non sia mai il primo passo verso un futuro che possa davvero definirsi tale.
Ancor più, non abbiamo condiviso il modo in cui la decisione assunta dal Comune di Como è stata comunicata, ma non condivisa adeguatamente con l’Istituto scolastico di riferimento e non condivisa in senso assoluto con i rappresentanti dei genitori e, quindi, con le famiglie degli studenti.
Inoltre non è stata prospettata una soluzione alternativa per la nuova dislocazione degli alunni: il Comune di Como si è solamente limitato a indicare i posti liberi attualmente a disposizione negli altri Istituti della città e benché l’istruzione non sia materia di esclusiva competenza comunale, una simile decisione avrebbe dovuto prevedere un studio più approfondito per strutturare proposte alternative alle famiglie, da parte di chi ci governa.
Se è vero che la situazione economica attuale renderebbe gravosi, da parte del Comune di Como, gli interventi per lavori di ristrutturazione nelle due scuole, è pur vero che questo non deve però diventare un problema a carico delle famiglie che si troveranno costrette a fare i conti con una situazione del tutto inaspettata.
Come Movimento Genitori abbiamo organizzato diverse iniziative negli ultimi due mesi per sensibilizzare l’intera città: abbiamo incontrato il Prefetto della Provincia di Como , il Dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, le Categorie Sindacali; abbiamo organizzato una protesta silenziosa e pacifica durante uno degli ultimi Consigli Comunali e abbiamo dato avvio a una raccolta firme per chiedere il Referendum abrogativo della Delibera che prevede la chiusura delle due scuole.
Ora il percorso diventa una salita ardua: abbiamo bisogno del sostegno di tutti per raggiungere il nostro prossimo obiettivo, l’ultimo tassello che resta nella nostra disponibilità per rivedere questo progetto di chiusura del futuro, il ricorso davanti al TAR della Lombardia. Abbiamo costi legali da sostenere per far si che sia la Scuola Luigi Carluccio, sia la Scuola Nazario Sauro non diventino un ricordo!
Ci rivolgiamo a tutti coloro abbiano a cuore il futuro della città: la nostra è una battaglia di democrazia ed educazione che deve interessare tutti.
OGGI SONO LE NOSTRE DUE SCUOLE A ESSERE CHIUSE, MA DOMANI POTREBBERO ESSERE MOLTE ALTRE!
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