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Como, nel parco arriva il Calisthenics e si ‘mangia’ il pallone. L’ex consigliere: “Con tutto lo spazio che c’era…”

I lavori per la realizzazione dello spazio dedicato al calisthenics nel parco di via Trau’ a Tavernola sono iniziati solo da qualche giorno e già arrivano le prime segnalazioni da parte degli abitanti del quartiere. “I soliti comaschi brontoloni a cui non va mai bene niente”, penserà sicuramente qualcuno, ma in realtà le osservazioni fatte da chi frequenta questo spazio verde alla vista della gettata di cemento che farà da base alle attrezzature sono tutt’altro che banali.

Era il 2019, infatti, quando il consigliere Lorenzo Cantaluppi (FdI) presentò una mozione in consiglio comunale chiedendo di individuare in città delle aree dedicate a questa disciplina sportiva che aveva portato, già sotto l’amministrazione Landriscina, all’idea di realizzare uno spazio di questo tipo nel parco Negretti di Rebbio, ora è il turno di Tavernola con un progetto approvato lo scorso dicembre per un importo di 37 mila euro.

Tutto bellissimo se non fosse che, nonostante l’abbondanza di spazi ombreggiati e meno utilizzati del parco, magari in prossimità del campo da basket, si sia pensato di collocare la nuova struttura proprio al centro dell’unico spazio aperto, il prato usato da tantissimi ragazzini del quartiere per improvvisare partite di calcio con felpe e zaini come porte. “Avevamo letto che l’avrebbero fatto ma nessuno si sarebbe immaginato che, con tanto spazio, l’avrebbero messo proprio lì in mezzo, nell’unico prato in cui i ragazzi possono giocare a calcio. Che senso ha privarli di questa possibilità? – ci scrive un nostro lettore inviandoci alcuni scatti della zona – ora in via Traù co saranno un campo da tennis, la pista di pattinaggio e una struttura di calisthenics, ma non un prato per due tiri al pallone”.

“Ora sono un semplice cittadino e quello che dico non conta più niente ma, quando ero in consiglio comunale e facevo il cane da guardia del quartiere, certe cose non succedevano – sono le parole dell’ex consigliere della lista Rapinese Sindaco Paolo Martinelli, che abbiamo contattato per un commento – il problema a Como non è tanto chi l’amministra, ma gli uffici comunali dove la mano destra non sa cosa fa la mano sinistra”.

“Il risultato è sotto gli occhi di tutti – prosegue – una struttura posizionata al centro di uno spazio utilizzatissimo dai ragazzini del quartiere che ora non sapranno dove giocare a pallone con, in più, la necessità di piantare tre alberi per ombreggiarla mentre in altri punti del parco ci sarebbero stati spazio e ombra a sufficienza per accontentare tutti. E immagino siano anche stati fatti dei sopralluoghi per decidere questa cosa priva di alcuna logica”.

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16 Commenti

  1. Ecco perché non si è ancora messo mano a sistemare ilsottopasso di piazza San Rocco fortemente danneggiato da un incidente stradale nello scorso anno come pure la segnaletica orizzontale per ipovedenti segnalata all’Urp e allo stesso architetto Luca Noseda.
    La priorità era cementare un prato verde.

  2. Una volta c’erano le Circoscrizioni che si occupavano di seguire da vicino i quartieri con rappresentanti eletti tra i residenti, che quindi conoscevano il territorio, e fungevano anche da ‘palestra’ x gli amministratori futuri . Forse è stato un errore abolire queste istituzioni xchè ora i quartieri sono molto più abbandonati e ‘lontani’ da chi amministra

  3. E pensare che se avessero messo due porte per il gioco del calcio avrebbero fatto felici una miriade di bambini.
    Le attrezzature fitness sotto il sole di giugno luglio ed agosto saranno utilizzate da 4 persone in tutto.. mentre durante l’inverno presenze di persone ZERO. Sarebbe bastato così poco…ma bisogna arrivarci però!

  4. Parlo seriamente, chi governa decide, se no cosa si va a votare a fare ?? E per ogni cosa bisogna fare un tavolo di discussione per decidere ?? Con questo sistema il nostro paese è andato a remengo. Ritengo che un Sindaco che decide, chiunque esso sia, è un Sindaco che a le palle. Poi saranno i cittadini a decidere il prossimo turno se va mandato a casa o se deve governare ancora. Intanto a deciso, nel bene o nel male.

    1. Sig.Mario, “ha le palle” si scrive con la h… voce del verbo avere… a meno che, scriverlo senza h sia una decisione del sindaco…cosa molto probabile.

      1. Anche “ha deciso” vorrebbe l’h… Ma si vede che ci è sfuggito una qualche direttiva sindachesca che abolisce le “h”, in quanto inutili e troppo costose.

      2. Bravo professore,
        ConsiGLIO , alle prossime elezioni si candidi così potrà dimostrare a tutti i cittadini il suo linguaggio forbito e potrà occuparsi di prendere decisioni utili con la sua giunta prendendo spunto da quelle che hanno preceduto l’attuale sindaco.
        Magari ispirato dai grandi statisti che hanno governato nelle precedenti legislature….
        Ma va ciapà i rat….

    2. Caro sig. Mario, anche io parlo seriamente quando dico che decidere bene o decidere male faccia una differenza enorme.
      Per decidere bene il sindaco dovrebbe ascoltare le persone, gli esperti e i cittadini prima di prendere decisioni, cosa che si dovrebbe dare per scontato in democrazia.
      Invece lui interpreta una monocrazia elettiva, pensa di possedere tutte le verità, e prende decisioni basate solo sulla sua opinione. E sbaglia. Nel merito e nel metodo.

    3. Caro Mario, la sua visione mi risulta leggermente distorta. Lei ha appena finito di descrivere il “modus operandi” di un regime totalitario o similare (vedi ciò che accade in questi giorni a Mosca e dintorni), mentre nel nostro Paese, fortunatamente, vigono ancora regole democratiche in base alle quali il confronto è base irrinunciabile per ogni scelta. La teoria dell’uomo solo al comando è già stata sperimentata in Italia giusto un secolo fa ed i risultati non sono certo stati incoraggianti.

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