Loro ci soccorrono, aiutano, sacrificano tempo e affetti per dare una mano al prossimo. E allora, forse, la Croce Azzurra di Como si meriterebbe davvero una sede più dignitosa e decorosa dei locali comunali di Camerlata, nell’ex scuola Raggi. Un immobile che, nonostante cure e manutenzioni dei volontari, è in condizioni pessime. In questi giorni di piogge torrenziali, addirittura disastrose tra infiltrazioni, macchie d’acqua, muffe pronte a prendere spazio.
E infatti, persino senza polemica, il presidente della Croce Azzurra, Francesco Cattaneo, lancia un appello a cuore aperto affinché la sua “armata del bene” possa finalmente operare in una sede degna di tal nome.
“Oggi parlo a nome dei 167 volontari della sezione di Como che dal 2001 operano in città, aiutando i comaschi in difficoltà con il servizio di urgenza ed emergenza 118 o trasportandoli in ospedale per visite, terapie o ricoveri – spiega Cattaneo – I volontari vivono la sede 24 ore al giorno. I loro turni durano 6 ore durante le ore diurne (dalle 08.00 alle 14.00 e dalle 14.00 alle 20.00) e 12 ore durante la notte. Per loro, quindi, la sede è un po’ la loro casa: qui si riposano tra una chiamata della Centrale Operativa e l’altra, qui si rifocillano tra un servizio secondario e l’altro”.
Un quadro realistico, nulla più.
“Qui “cercano di dormire” la notte, quando, con la divisa piegata ai piedi del letto, chiudono gli occhi restando però in allerta per attendere la chiamata che deve trovarli pronti, riposati e scattanti – aggiunge il presidente – Per loro è molto importante poter essere sempre al 100%, perché in questo modo potranno essere davvero d’aiuto a chi lo richiede. La Croce Azzurra vuole sempre poter dare il massimo, ed è preparata per farlo, con soccorritori dalla professionalità certificata ai massimi livelli”.
Premesse d’obbligo che però si scontrano con la fatiscenza dello stabile di via Colonna.
“Purtroppo però la nostra sede di Como non è del tutto adeguata ad ospitare i soccorritori nel migliore dei modi – ammette con rammarico Cattaneo – il tetto va sistemato e le finestre vanno restaurate. L’immobile che accoglie la nostra sezione comasca è la ex scuola primaria Decio Raggi di Camerlata, dove generazioni di comaschi hanno frequentato le scuole elementari. Dalla sua fondazione, oltre cent’anni fa, sono stati eseguiti pochi interventi conservativi, e molti altri vanno portati a termine”.
“L’inverno è già arrivato e con esso il freddo e le piogge abbondanti, ed è ora che abbiamo bisogno dei nostri concittadini – conclude aprendosi alla speranza il presidente della Croce Azzurra – Questo Natale vogliamo raccogliere i soldi necessari per sistemare almeno una parte della guaina del tetto, e le finestre dei dormitori. L’emergenza di questi giorni si unisce al problema delle finestre, per la quale è già attiva una campagna di raccolta fondi. Anche le numerose finestre della sede, infatti, vanno sostituite: il gelo che entra rende la permanenza in sede, e soprattutto nei dormitori, fonte di disagio per i nostri soccorritori”.
Insomma, “un appello alla cittadinanza affinché con la sua generosità faccia sentire la propria vicinanza a chi ogni giorno si prende cura di essa”.
E un appello al Comune, aggiungiamo noi, che pure ai massimi livelli ha personalità che certamente non resteranno insensibili rispetto a questa compostissima richiesta di una mano, di un aiuto perché la Croce Azzurra possa continuare ad aiutare i comaschi nelle migliori condizioni possibili.
Per donare è possibile visitare la pagina dedicata alla raccolta fondi nella sezione progetti del sito www.croceazzurra.net
IBAN : IT98 D 08430 51460 000000211285
3 Commenti
E’ incredibile come nel 2020 ormai , possano esistere ed essere mantenute location così insalubri.
Speriamo che i comaschi prendano a cuore questo appello.
Alla fine se ognuno di noi contribuisce anche solo con “un caffè” sicuramente potremmo fare qualcosa per i nostri volontari !
Meno male che ci sono i volontari! La situazione della loro sede effettivamente non è delle migliori, speriamo che i comaschi con la loro generosità possano ricambiare il bene ricevuto da Croce Azzurra.
È davvero un peccato che i soccorritori debbano vivere una situazione simile. Anche pochi euro di donazione a testa, a mio parere, possono fare la differenza, se saremo in molti ad aiutarli