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Albanese (Ice Club): “Le piscine a Como? Ho sperato in Nessi&Majocchi. Ma il nuoto non interessa come il calcio…”

Tra gli sport insegnati non comprende la pallanuoto e questo, qualche volta, almeno nell’opinione pubblica e sui media, la relega un po’ ingiustamente al numero tre tra i sodalizi natatori della città, dopo la centenaria Como Nuoto e la Pallanuoto Como. Eppure, l’Ice Club Como, da ormai cinquant’anni (1975) mette in acqua in tutte le stagioni migliaia di comaschi e insegna loro a nuotare.

“Dalle 16 alle 21 abbiamo un corso con in piscina una decina di bambini e ragazzi ogni ora, per ognuna delle 5 o 6 corsie, tutti i giorni. Faccia un po’ lei i conti – spiega il presidente, Guido Albanese, uomo schietto e dinamico, una passione infinita per lo sport – Questo su tre piscine, due attualmente, a causa della chiusura della Sinigaglia. Siamo i vincitori del bando di Csu per la scuola nuoto a Casate, alla Sinigaglia e alla micropiscina della Foscolo. Possiamo tranquillamente dire che ogni anno insegniamo a nuotare o perfezioniamo, con i nostri corsi, dalle 4 alle 5mila persone”.

Numeri importanti, che si uniscono al discorso agonistico.
Con l’agonismo siamo a Casate, mentre alla Foscolo c’è il nuoto artistico, il nuoto sincronizzato, insomma. Un discorso a parte meriterebbe la questione dei tuffi. I nostri atleti vanno in trasferta a Bergamo dal 2019, ovvero da quando è stata chiusa Muggiò, mentre alla Sinigaglia vi erano i noti problemi di altezza del parapetto storico.

So che tenete sempre i toni bassi e costruttivi nelle dichiarazioni, ma il ritardo di apertura della Sinigaglia à un bel problema?
Certo, come la chiusura di Muggiò. E’ vero che la nostra linea è di non porci mai in maniera polemica con il Comune e sarebbe stupido cercare responsabilità oggi. Abbiamo impianti vecchi e sono necessarie manutenzioni periodiche. Ma lei pensi, se il sindaco Sala a Milano andasse a dire a Inter e Milan che San Siro deve chiudere per dei lavori durante l’estate, che sarà pronto per l’inizio del campionato a fine agosto. Poi ad agosto, ritratta, dice che c’è stato un ritardo, che la nuova data è maggio. Secondo lei cosa succederebbe? Un disastro. Il nuoto invece non è il calcio, ma i danni ci sono anche per le società che insegnano e praticano il nuoto. Se io non parto con i corsi al Sinigaglia in settembre, quei bambini si iscrivono a un altro sport, magari a pallavolo. Ecco lei sarà contento forse (ride, ndr).

Come fate con i vostri collaboratori che lavoravano alla Sinigaglia?
Noi gestiamo una quarantina di istruttori, diversi li abbiamo tenuti fermi, se non c’è un servizio da erogare accade così. Non abbiamo dipendenti, ma hanno tutti regolare contratto sportivo, mi spiace davvero che non possano lavorare, spero che arrivino presto buone notizie sulla Sinigaglia. Non ci piangiamo addosso comunque e non abbiamo titolo per verificare i lavori nel cantiere, non siamo noi i concessionari dell’impianto, bensì la Como Servizi Urbani.

Vogliamo parlare di Muggiò? Anche lì avete lavorato per tanti anni.
Cosa posso dire. Nel 2015 avevamo presentato anche un progetto per la riqualificazione completa, c’era con noi ancora Marco Galli, che sarebbe diventato assessore allo Sport. Nuovo impianto e concessione, alla giunta Lucini non piacque evidentemente. Bocciato subito. Ho sperato che potesse andare avanti il progetto Nessi & Majocchi, aveva basi solide erano stati fatti anche importanti passaggi politici, l’opposizione non era convinta forse e poi non ho compreso bene perché l’attuale amministrazione lo ha cancellato. In campagna elettorale, Muggiò, le piscine e il nuoto sembravano al centro dei programmi di tutti i candidati anche di Rapinese. L’avrebbe riaperta in tre o sei mesi… sono passati due anni. Ora si parla di altri progetti, ma nessuno si sbilancia sui tempi. Io voglio essere positivo, dal progetto esecutivo, passata tutta la burocrazia per una nuova piscina servono tre anni di cantiere. Se iniziassimo oggi insomma potremmo entrare nel 2027. Il problema è che ad oggi non si conoscono progetti e possibilità di avere finanziamenti.

Un grande olimpionico del passato, Antonio Conelli diceva che una piscina olimpionica per Como era stato un azzardo negli anni Ottanta, quando neppure Milano ne aveva una.
Se pensiamo alla piscina di Muggiò oggi, gestita da un privato, i costi non sarebbero sostenibili per nessuno. Vasca da 50 metri, profonda almeno 240 centimetri, necessari per le competizioni internazionali di pallanuoto, da riscaldare sempre. Parliamo di spese clamorose. Oggi si può andare in pareggio solo se si aggiungono altri servizi, come la Spa, la ristorazione. Serve una gestione manageriale, o un ente pubblico che ogni anno ci metta 500, 700mila euro per coprire le perdite. Parliamo di impianti energivori. Non è un campo da calcio, che consuma quando si accendono le luci, la piscina di notte consuma anche più che di giorno e poi ci sono le manutenzioni, ordinarie e straordinarie.

Un quadro desolante, eppure voi andate avanti a fare nuoto a Como.
Certo e siamo pronti a fare la nostra anche con il Comune, con spirito propositivo, anche come gestori di impianti, oltre che di scuole nuoto. Abbiamo ancora tutte le gambe per stare in piedi, ok ne avevamo dieci, con la Sinigaglia chiusa sono rimaste nove, ma siamo ancora molto solidi.

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7 Commenti

  1. Una vergogna lo stato delle piscine a Como!
    Anche perche’ oggetto centrale di promesse in campagna elettorale.
    Questo impatta i nostri giovani e portera’ -tra gli altri disagi- anche alla loro disaffezione nella politica, esattamente il contrario di dove si dovrebbe andare.

  2. La piscina di Muggiò deve riaprire presto manica di incapaci .un danno incalcolabile per i comaschi, gli utenti gli atleti di nuoto ,pallanuoto, sincro, corsi, disabili. Che vergogna che schifo

  3. Il nuoto va considerato, al di là della sua espressione sportiva, come un’attività salutare per piccoli, grandi ed anziani. Impare a nuotare può salvarci la vita e praticarlo ci fa stare piú sani.
    Cosa porta il calcio a chi non interessa come sport?

      1. Le società di calcio navigano in profondo rosso,stanno a galla per la politica,fossero trattate come qualsiasi impresa,la serie A,B,C,D,E…sarebbero chiuse per fallimento,senza contare i costi per danneggiamenti,forze di Polizia eccecc a carico di tutti i contribuenti

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