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Anche nella ricca Svizzera si chiedono stipendi più alti: maxi manifestazione e ci sono anche i frontalieri

Partecipazione di massa, sabato 21 settembre, alla manifestazione convocata dai sindacati svizzeri per chiedere salari più alti nelle Confederazione, poiché le buste paga e il potere d’acquisto reali sono state erose dall’inflazione degli ultimi anni benché in Svizzera sia inferiore rispetto all’Eurozona. Si fanno sentire, poi, “l’impennata dei prezzi dell’energia che a sua volta determina aumenti dei generi alimentari e dei canoni d’affitto”.

Sotto il titolo della manifestazione “Salviamo i nostri salari” migliaia di persone, fino a 15mila secondo gli organizzatori, provenienti da tutta la Svizzera con una delegazione di almeno 600 partecipanti dal Canton Ticino e un gruppo di frontalieri italiani, si sono riunite a Berna per chiedere salari migliori.

Nell’ambito delle trattative salariali del 2024/2025, i sindacati chiedono aumenti fino al 5% per “recuperare il divario retributivo”. Nonostante l’andamento economico generalmente favorevole, i salari reali sono attualmente inferiori ai livelli del 2019, spiegano gli organizzatori di questa manifestazione nazionale.

I manifestanti sono arrivati nella capitale federale anche con treni speciali. Poco prima dell’inizio previsto della marcia, migliaia di partecipanti si sono ritrovati alla Schützenmatte, nei pressi della stazione di Berna. Sono poi giunti sulla Piazza Federale, dove hanno parlato al pubblico i rappresentanti dei vari sindacati.

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