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L’appello di Molteni (Ance), il rilancio di Erba (M5S): “Per i fondi, stop alla Pedemontana”

L’allarme lanciato nel nostro VideoTalk dal presidente di Ance Como, Francesco Molteni, sui rischi economico-finanziari enorme che corre il settore delle costruzioni fa sentire la sua eco.

Molteni (Ance Como) striglia il governo: “Fate presto, serve liquidità non burocrazia. O il Titanic affonda”

Oggi sulla questione interviene il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Raffaele Erba, rivendicando quanto messo in campo dal governo ma anche lanciando una proposta per recuperare fondi: mettere da parte il progetto Pedemontana e destinare i finanziamenti per l’emergenza in corso.

“Nelle ultime ore il presidente di Ance Como, Francesco Molteni, ha lanciato l’allarme sui rischi che corrono le imprese edili comasche, penalizzate dalla grave emergenza sanitaria in corso – rimarca Erba – Gli ultimi due Decreti del Governo hanno però previsto sostanziosi supporti alle aziende che stanno vivendo un periodo di estrema difficoltà. Il Decreto Liquidità dell’8 aprile scorso prevede già degli strumenti importanti per l’accesso al credito per decine di miliardi di euro”.

“Prima di tutto sono state previste forme più snelle di accesso al credito – afferma Erba – per avere una pronta liquidità le micro-imprese possono richiedere fino a 25mila euro senza alcuna valutazione di merito, somme garantite al 100% dallo Stato. Poi vengono messi a disposizione altri due finanziamenti: uno dai 25mila agli 800mila euro (sempre garantito dallo Stato al 100%) e uno da 800mila a 5 milioni di euro (garantito dallo Stato al 90%), entrambi con valutazione di merito”.

Poi ecco l’annuncio: “Chiederò a Regione Lombardia di aggiungere altri 25mila euro ai 25mila euro già messi sul piatto dallo Stato attraverso l’intervento di Finlombarda. Insieme a questa, farò altre richieste di integrazione al fine di poter rafforzare ancora di più gli strumenti in aiuto delle imprese”.

“Non bisogna dimenticare – rilancia ancora l’esponente M5S in Regione -che con il Decreto Cura Italia del mese scorso, erano già stati previsti i primi interventi per la messa in sicurezza delle imprese come il ricorso alla cassa integrazione, la sospensione dei mutui pendenti, l’assegno per i titolari di Partita Iva, il credito d’imposta per gli affitti, il fondo per il reddito di ultima istanza, gli accordi per l’anticipo bancario della cassa integrazione e l’introduzione di risorse per l’acquisto da parte delle imprese di dispositivi di protezione individuale e per le operazioni di sanificazione degli ambienti di lavoro”.

Infine, la proposta che tocca anche il futuro di Pedemontana.

“Da settimane aspettiamo con impazienza le misure integrative di Regione Lombardia – afferma Erba – L’auspicio è che si adoperi per integrare al meglio queste misure statali. Purtroppo il primo segnale non è stato positivo: la richiesta di introdurre un contributo aggiuntivo di 400 euro per le Partite Iva, da sommare ai 600 del Governo per arrivare a 1.000 euro mensili, non è stata accolta. Eppure le risorse non mancano: secondo i nostri calcoli, si parla di una misura che mensilmente costerebbe dai 120 milioni ai 200 milioni di euro. Su un bilancio complessivo regionale di 23 miliardi di euro è assurdo non riuscire a trovarli, basterebbe accantonare il progetto della Pedemontana”.

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