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Arancione rafforzato nel Comasco, accusa Erba: “Blitz con un giorno di preavviso. Scuole chiuse, pagano le famiglie”

Da domani, mercoledì 3 marzo, in provincia di Como come noto entrerà in vigore la Zona Arancione rafforzata.

Tra le misure restrittive introdotte da Regione Lombardia la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado (tranne gli asili nido) e il divieto di spostarsi nelle seconde case.

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“L’annuncio è arrivato con poco più di un giorno di anticipo, senza nessuna comunicazione da parte dei vertici regionali ai sindaci dei Comuni interessati. Con un blitz ci siamo trovati tutta la Provincia di Como in Zona Arancione rafforzata: una scelta conseguente all’impennata dei contagi ma che molte famiglie sono costrette a pagare direttamente perché all’improvviso si trovano a dover gestire i propri figli”, attacca Raffaele Erba, consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle.

“Le scuole rivestono un ruolo di centralità nella vita delle famiglie, specie quelle con dei bambini piccoli, e dunque sarebbe stato necessario evitarne le chiusure – aggiunge – oltre alle famiglie in difficoltà, le ricadute si estendo anche a tutte quelle attività produttive che dovranno concedere i congedi parentali ai genitori chiamati a tamponare la situazione in famiglia”.

“Da mesi – conclude – abbiamo chiesto ripetutamente maggiore impegno da parte di Regione Lombardia sulle azioni di contenimento dei contagi nelle scuole attraverso più tamponi e tracciamenti, questo perché esse sono un elemento essenziale per conciliare vita e lavoro. Ma il nostro appello, considerando la crescita del numero dei contagi, è rimasto solo sulla carta”.

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