Se i redditi maturati nel 2023 erano stati tassati in base alle vecchie regole, adesso, per i nuovi frontalieri arriva la prima denuncia dei redditi con il nuovo, temuto regime.
Proprio per tale motivo e per accompagnare i lavoratori nel non semplice iter che li dovrà condurre a capire quando e quanto sarà l’ammontare da pagare, la Uil frontalieri ha iniziato da oggi degli incontri appositi che serviranno a dare indicazioni: da quanto si dovrà versare, ad esempio, come acconto al saldo relativo ai guadagni ottenuti lo scorso anno. L’invito è dunque, visto che ogni lavoratore ha una storia a sè a presentarsi a uno degli sportelli territoriali
«Questi lavoratori sono soggetti a trattenute in Svizzera per l’80% del reddito e per il 20% in Italia – chiarisce Raimondo Pancrazio della segreteria nazionale UIL frontalieri – L’accordo raggiunto prevede una franchigia di 10.000 euro e la possibilità di detrarre tutte le spese: da quelle sanitarie a quelle per ristrutturazioni, da quelle famigliari fino alla previdenza complementare. Certo, questi frontalieri dovranno pagare di più rispetto ai vecchi perchè la fiscalità italiana ha aliquote più elevate».
Un esempio: un lavoratore sposato con due figli che rientra ogni giorno in Italia con un reddito annuo di 25.000 franchi dovrà pagare 2073 euro di cui 216 come acconto a giugno e 1620 come saldo a novembre. Lo stesso lavoratore senza figli pagherà 2487 euro di cui 198,86 di acconto e 1492,2 a saldo.
La casistica è complessa come ricorda Luca Gaffuri, presidente Caf Uil Lombardia. “Non sappiamo quanti siano i nuovi frontalieri ma ai nostri sportelli abbiamo già ricevuto più di 200 telefonate per aver chiarimenti. Ricordiamo che ci sono i frontalieri con rientro quotidiano e quelli con rientro settimanale ai quali non viene riconosciuta la franchigia di 10mila euro”