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Asili nido, denuncia Ghirotti (Cgil): “In Comune primo ok alla gestione indiretta, che vuol dire privatizzare”. Manifestazioni e proteste in vista

“Un altro pezzo di servizio pubblico rischia di andarsene. Dopo la privatizzazione delle mense, la terza commissione consiliare ha approvato una modifica al regolamento degli asili nido che permette, per la prima volta, la gestione indiretta”.

E’ durissima l’accusa che arriva in queste ore dalla Cgil di Como con Alessandra Ghirotti, segretaria delle Funzione Pubblica.

Spiega dunque la sindacalista: “La nuova versione del regolamento prelude a una serie di interventi disastrosi per i servizi alla prima infanzia. Esistono molte buone ragioni per rivendicare la gestione diretta. La prima: il Comune non deve diventare una scatola vuota di servizi, mantenendo il solo potere di controllo e indirizzo. La pandemia tuttora in corso ci ha insegnato che, senza una rete di funzioni pubbliche strutturate sul territorio, gli esiti dei recenti accadimenti sarebbero stati ben peggiori”.

In sostanza la modifica prevede “la gestione diretta – spiega Ghirotti – e quella indiretta che di fatto permette la privatizzazione dei servizi”.

Il passaggio in Commissione, ovviamente, non è definitivo. Il Regolamento deve planare in aula. Così Ghirotti si appella al Consiglio: “L’ambito pedagogico educativo è necessario per immaginare una ripartenza nella fase tre, attraverso un protagonismo dell’ente locale. Non si può inoltre tacere della contrazione del costo del lavoro, che in caso di esternalizzazione si scaricherebbe completamente sulle condizioni salariali di educatrici, cuoche e ausiliarie. Per non parlare del progetto pedagogico, del patrimonio di saperi accumulato negli anni, dei percorsi di formazione d’eccellenza che l’ente locale garantisce alle proprie operatrici. Siamo convinti dell’opportunità di privarci, non ultimo fra tanti, dell’ennesimo servizio comunale di pregio?”.

Quindi l’annuncio chiarissimo: “La Cgil utilizzerà tutti gli ambiti della propria iniziativa contrattuale e conflittuale per impedire che ciò accada, auspicando un ravvedimento del Consiglio comunale che si troverà a discutere tale nefasta modifica”. Manifestazioni e proteste non sono lontane, par di capire.

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