I dati singoli, di cui abbiamo dato conto citando la stessa fonte, erano e sono già drammatici. Ma con la più semplice delle aggregazioni, una luce ancora diversa illumina – sinistramente – le cifre diffuse ieri in una lunga nota dall’Ats Insubria (il che significa che ogni numero e ogni riferimento comprende i territori di Como e di Varese).
Ats Insubria sulle Rsa: “Oltre mille ospiti (427 decessi) e 900 operatori tra positivi e sospetti”
Il focus era sulle Rsa, come noto al centro di drammi e polemiche per l’altissimo numero di contagi e morti in tutta la Lombardia. Ma veniamo ai dati.
Ieri, Ats Insubria informava che a oggi “sono presenti nelle strutture 9.601 ospiti (91,06 % dei posti disponibili), di cui 516 (5,37 %) accertati Covid con tampone positivo, 546 (5,69 %) con sintomi sospetti per Covid”.
E ancora: “Sono 86 gli ospiti ricoverati in ospedale per sospetto Covid (0,9 %)”.
Poi arriva il paragrafo dedicato ai decessi: “Si registrano 105 (1,09 %) ospiti deceduti per Covid accertato in struttura o in ospedale dal 20 febbraio, 322 (3,35 %) quelli deceduti per sospetto Covid e 677 ospiti deceduti per patologie non correlate a Covid (pari 7,05 %)”.
Dunque, la maggioranza – stando ai numeri di Ats – non è morta per il terribile Coronavirus. Ma resta un totale pesante: tenendo come riferimento i 9.601 ospiti delle strutture, in 60 giorni oltre un anziano su dieci è morto tra il 20 febbraio e ora. I decessi complessivi, infatti, sono circa l’11% del totale. E di questi quasi la metà (il 4,44%) è legato a Covid accertato o a sospetto Covid (e si potrebbe aggiungere anche l’altro 0,9% di coloro che ora sono trasferiti in ospedale per sospetto Covid, arrivando a sfiorare il 12% totale dei decessi di chi è stato in Rsa nel periodo considerato).
Su un altro fronte, quello degli operatori sanitari oggi in isolamento (su un totale di 6.347 attivi): siamo al 14,73% ovvero 263 operatori Covid positivi (4,14 %) più altri 672 operatori (10,59 %) per sospetta sintomatologia.