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“Basta farci menare per il naso! Teniamoci i ristorni” Lega dei Ticinesi, controffensiva anti italiana

“Basta farci menare per il naso! Teniamoci i ristorni”. Con queste parole interviene la Lega dei Ticinesi per contestare i versamenti effettuati dal Cantone ai comuni di frontiera. Il tema è ormai annoso e a più riprese la Lega ha chiesto interventi per stoppare questi versamenti. E adesso, dopo la comunicazione recente delle cifre dovute, torna all’attacco. Questo il pensiero di Lorenzo Quadri:

“Apprendiamo dai media  che i ristorni dei frontalieri hanno infranto l’ennesimo record. Nel 2021 hanno raggiunto quota 91.3 milioni di franchetti. Un’evoluzione ovvia: visto che i frontalieri aumentano di continuo, alla faccia dei ticinesi che non trovano lavoro in casa propria, è ovvio che anche l’ammontare dei ristorni cresce. Pure il franco forte ci mette del suo. Di conseguenza, il tesoretto diventa ancora  più consistente per i comuni della fascia di confine italica che ne beneficiano. Allo stesso modo, anche le buste paga dei permessi G si fanno più pesanti.

Come noto i conti del Cantone non sono in forma spettacolare. Il preventivo 2023 indica un rosso di 80 milioni. Che però potrebbe salire a  quasi 220 se i contributi della Banca nazionale – 137 milioni – non dovessero arrivare. E, vista la situazione della BNS (142  miliardi persi nei primi 9 mesi dell’anno) le prospettive non sono rosee.

Facile prevedere cosa accadrà davanti ad un deficit cantonale di tale consistenza. I tassaioli cominceranno a starnazzare e pretenderanno di mettere le  mani nelle tasche dei contribuenti. È vero che i ticinesi lo scorso 15 maggio hanno deciso che i conti pubblici vanno risanati senza aggravi fiscali. Ma il parlatoio cantonale, se trova una maggioranza, può anche decidere diversamente. Avendo cura che la stampa di regime, tramite lavaggio del cervello, prepari il terreno per l’ennesima infinocchiatura ai danni del cittadino.

E’ inoltre garantito che i tassaioli approfitterebbero del deficit cantonale per fare terrorismo contro le iniziative popolari cantonali promosse, rispettivamente sostenute dalla Lega. Iniziative che hanno l’obiettivo di lasciare qualche soldo in più nelle tasche dei contribuenti: quella che chiede di rendere la totalità dei premi di cassa malati deducibile dalle imposte e quella intesa a neutralizzare fiscalmente la revisione generale delle stime immobiliari prevista nel 2025.

Ohibò, è davvero il colmo: versiamo al Belpaese oltre 91 milioni di ristorni “come se niente fudesse”, sulla scorta della decrepita ed anacronistica Convenzione del 1974 (in quasi cinquant’anni è cambiato il mondo!). Però nel contempo rischiamo di farci depredare dai tassaioli perché i conti del Cantone sono in rosso? E, oltre a versare i ristorni, ci facciamo pure carico dei danni occupazionali, sociali, viari, ambientali, generati dall’invasione di frontalieri voluta dalla partitocrazia? A questo punto nasce spontanea una domanda: ma siamo tamburi o siamo bambi? Con 91 milioni e passa di franchi, di cose ne possiamo fare! “Chiaramente” il governicchio cantonale prima dello scorso mese di giugno è corso a versare il malloppo relativo al 2021… restano però in ballo i ristorni del 2022, che andrebbero teoricamente inviati al Belpaese entro giugno 2023.

È evidente che l’Italia non firmerà il nuovo accordo sulla fiscalità dei frontalieri entro la fine del corrente anno, alla faccia delle reiterate promesse fatte in tal senso. In effetti, allo scadere del termine mancano appena due mesi. E il lavoro di ratifica deve ripartire praticamente da zero: a Roma ci sono  un nuovo governo ed un nuovo parlamento. Inoltre, nella situazione attuale, è ovvio che l’accordo con gli svizzerotti è l’ultima delle preoccupazioni dei vicini a sud.

Stante che la Penisola non rispetterà la tempistica da lei stessa assicurata, abbiamo tutti i motivi per bloccare i ristorni, per lo meno quelli dell’anno in corso, che ammonteranno anch’essi ad oltre 90 milioni. Ovviamente li blocchiamo e li intaschiamo pure: così sopperiamo in buona misura al (probabile) mancato versamento della BNS.

Senza una mossa di questo tipo, prima che oltreramina si decidano a sottoscrivere il famoso nuovo accordo, in ballo ormai dal lontano 2015 – accordo che comunque  è una mezza ciofeca – passeranno altri sette anni! E noi in sette anni pagheremo almeno 650 MILIONI di ristorni, sulla base di una Convenzione che non ha più alcuna ragione di esistere!

 

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2 Commenti

  1. Ancora lui! Mi chiede per quale motivo i media comaschi (voi compresi) date credito ad un personaggio che, al di fuori della Lega dei ticinesi, in Canton Ticino nessuno c..a.

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