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Bistrò e orto sul tetto, auditorium e bando aperto per il progetto: il Politeama Day fa sognare

Per una serie di congiunture che magari del tutto casuali non sono, la giornata di oggi può essere a tutti gli effetti definita Politeama Day.

Partiamo dalla fine e dal perché sabato, a prescindere dagli effetti che avrà, è stata una giornata a modo suo storica per Como.

Difficile stabilire oggi se quelle emerse sono buone idee o solo l’ennesimo sogno destinato a schiantarsi contro la dura realtà. Lo dirà il tempo. Una cosa però ha illuminato la città: l’incontro, del tutto casuale, tra la concretezza e il disincanto dei “grandi” e lo sguardo alto, appassionato e ambizioso dei giovani.

Per una volta non una veglia funebre al capezzale del moribondo per raccontare che nessuno lo vuole e che il poveretto sta inesorabilmente tirando gli ultimi, ma fermento di idee senza l’illusione di riuscire a salvare il Politeama. Ma con la voglia di provarci.

 

Si è cominciato la mattina con i “grandi”, con la conferenza stampa indetta dal liquidatore della società Politeama srl Francesco Nessi assieme al vicesindaco di Como Adriano Caldara per presentare l’“Avviso pubblico di reclutamento dei soggetti interessati a forme di partenariato e co-progettazione con la società del Politeama per l’elaborazione di proposte progettuali relative al recupero funzionale e alla gestione del teatro”, già preannunciato nel luglio scorso.

Una sorta di chiamata alle armi rivolta a chiunque sia interessato a partecipare a un tavolo di lavoro per unire le idee e le forze: “I tentativi passati, anche se falliti, hanno chiarito lo scenario: non può essere un singolo operatore a farsi carico di questo tipo di operazione – ha spiegato il project manager Marco Fumagalli – quello che presentiamo oggi non è il cosa, ma è il come e il quando”.

 

E il “cosa” è l’avviso pubblico, la cui delibera di indirizzo è stata approvata giovedì scorso all’unanimità dalla giunta, che verrà pubblicato a breve.: “Si tratta di un metodo di lavoro già utilizzato con successo da altre amministrazioni – ha spiegato Fumagalli – il reclutamento degli interessati durerà un mese e, una volta istituito il tavolo, prevediamo almeno un anno di lavori per produrre un progetto concreto”.

“Non è una resa ma la scelta di una diversa metodologia – ha commentato l’assessore alle Società Partecipate Adriano Caldara – il ruolo del Comune è affiancare questo processo collettivo nel nome della massima trasparenza”.

Ieri sera invece è stato il momento dei ragazzi con l’incontro “Nuovo Politeama. Idee giovani per riqualificare un simbolo della realtà artistico-culturale comasca” organizzato da Ripensiamo Como e Circolo Olmo.

Giovani, talmente giovani da non aver mai messo piede nel Politeama ma animati da un entusiasmo che, se svanisse, sarebbe una delle perdite più grosse per la città davanti alla quale il crollo del vecchio cineteatro sembrerebbe quasi poca cosa.

“Questo non è un progetto fatto e finito, sono solo spunti e idee su come vorremmo il nuovo Politeama – ha detto il presidente di Ripensiamo Como Filippo Malinverno – ricordatevi che saremo noi giovani a vivere il futuro della città ed è importante coinvolgerci fin dall’inizio per capire la nostra idea nel modo più inclusivo possibile”.

E così ecco sala cinematografica e auditorium polifunzionale, bistrot con attività culturali, orto a Km 0 sul tetto, spazi polifunzionali per laboratori e corsi, spazi per co-working e posti auto. Il tutto supportato da esempi di recupero di spazi analoghi in Italia e all’estero. E poi il progetto del giovane architetto Sofia Borsani con la sua tesi di laurea dedicata al recupero del Politeama legato alle esigenze del Conservatorio.

Fattibile? Folle? Qualcuno mai si siederà a quel tavolo a parlare di questa o altre idee?
Importa eccome e ne riparleremo. Ma non oggi. Oggi importa solo sapere che, se anche si arrivasse a dire che a Como quello spazio non serve e allora tanto vale abbatterlo e amen, almeno si è deciso di smettere di aspettare mitologici investitori miliardari per iniziare a parlarne coinvolgendo chi avrà la voglia o la forza di sedersi a quel tavolo, giovani compresi.

E nell’attesa, per evitare che il Politeama crolli definitivamente, Nessi torna a fare un bagno di concretezza con un appello alla città: “A breve installeremo in facciata le impalcature destinate a sostenere i cartelloni pubblicitari – sono state le sue parole – i proventi verranno destinati ai lavori di rifacimento della copertura e faccio un appello agli imprenditori e agli enti comaschi ad aderire a quella che è a tutti gli effetti una raccolta fondi aiutare il Politeama a sopravvivere nell’attesa di capire il suo futuro”.

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