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Bocciofila, la lettera di Sergio (89 anni): “Ci chiudono e ci disperderemo. A chi non capisce ricordo la scritta fuori da un cimitero: ‘Eravamo come voi'”

Ci sono volte in cui in un istante gli occhi si commuovono e la pelle d’oca avvolge le braccia. Questa è una di quelle volte. Dalla Bocciofila di via Balestra, che lotta contro lo sfratto arrivato dal Comune, ci fanno arrivare le parole di Sergio Testa, socio di 89 anni che racconta i Combattenti, il capannone, l’estate e l’inverno, gli amici, e ricorda la scritta all’esterno di un cimitero di montagna, a memento, per quanti ancora credono che quella per la Bocciofila sia una battaglia ideologica: “Eravamo come voi”.

La lettera:

Sono seduto nel giardino della Combattenti di cui si parla tanto in questi giorni e improvvisamente mi è venuta voglia di raccontare cos’è per noi vecchietti quel capannone vecchiotto un po’ fatiscente che col brutto tempo ci piove dentro e che d’estate col sole diventa un forno.

E’ un regno delle zanzare ma ci siamo affezionati è la nostra seconda casa, specie d’inverno quando si sta caldi. Io lo frequento da “soli” 20 anni ma c’è chi ci ha passato una vita, ed è venuto a raccontare agli amici le sue gioie e i suoi dispiaceri.

Sono le due del pomeriggio e cominciano ad arrivare ad uno ad uno. Beh no, l’Adriano, che ha 92 anni  e tutti i giorni viene in bus da Erba, arriva prima per aprire il cancello! Poi arriva l’Ettore in carrozzina, il Luigi col bastone e così via. Ogni tanto qualcuno non si vede più, “è andato a vivere con la figlia su per il lago”…e noi speriamo che sia vero.

L’Adriano

Adesso questo posto lo vogliono chiudere ci disperderemo e non sarà più lo stesso! Chi è più giovane forse queste cose ancora non le capisce. Ma ho visto all’ ingresso di un piccolo cimitero di montagna una scritta che si adatta perfettamente alla situazione: “Eravamo come voi”. Sarete come noi!

Uffa, che fatica scrivere tutto questo sul telefonino, in fondo anch’io ho 89 anni! Grazie.

Sergio Testa

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FOTO Como, i giovani illuminano la Bocciofila sfrattata. Una grande giornata tra giochi e concerto: “Sindaco, se questa non è democrazia…”

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5 Commenti

  1. Alla guida della nostra città non conoscono la storia, non hanno mai ascoltato chi ha passato la guerra e ha ricostruito la nostra nazione, per poi darla in pasto a chi ci governa..Ribelliamoci. Non è indispensabile governare 5 anni

  2. Un presidio di prevenzione che andrebbe valorizzato attraverso l’immediata ristrutturazione del capannone, a seguire una serie di progetti dove i “vecchietti” insegnano ai bambini delle scuole il gioco delle bocce. E non solo. L’umanità presente al bocciodromo dovrebbe essere tutelata e coccolata. E invece accade l’esatto contrario. È questo che i cittadini di Como vogliono?

  3. Ai cavalieri della Como turistica dei nostri anziani non frega nulla! È inutile discutere con loro. È sorprendente invece che queste storie non siano state considerate dalla passata Amministrazione quando ha valutato la scelta di utilizzare gli spazi della Bocciofila e la Chiesa delle Orfanelle per allargare il Museo. Non sono state pure prese in considerazione da Rapinese Sindaco quando ha fatto sua questa decisione sfrattando la Bocciofila. Anzi, Rapinese Sindaco non solo l’ha fatta sua ma ormai l’ha resa solo sua. Ennesima dimostrazione della scarsa esperienza politica del nostro supereroe. A parte questo, la frase davanti al Cimitero deve essere corretta con “Eravamo -meglio- di voi ma sarete come noi”. ….. nella speranza ovviamente che Rapinese Sindaco non sfratti pure i cimiteri altrimenti ci toccherà pure scrivere “sarete-peggio-di noi”! 😊

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