Siamo usciti giusto stamattina con ComoZero Settimanale ma l’intervista all’assessore alla Cultura, Livia Cioffi, come immaginavamo, ha già dato fuoco alle polveri.
Articolo dove piovono notizie: dalla mostra Chagall alla cancellazione dei bandi Estivi e di Natale, fino al durissimo atto d’accusa nei confronti degli uffici di Palazzo Cernezzi. E quest’ultimo è il detonatore di questi minuti.
Pubblichiamo un estratto dell’intervista (il resto nei prossimi giorni). Domanda la nostra Chiara Taiana e risponde Cioffi:
Resta da sciogliere il nodo della messa a norma degli spazi espositivi. Quando riapriranno?
A fine febbraio riavremo il Broletto ed entro l’estate lo spazio Natta e San Pietro in Atrio.
E i lavori nella ex-chiesa delle Orfanelle per ospitare le monete?
Non mi faccia parlare, sono piuttosto arrabbiata. Non credo che vedremo le monete prima della fine del 2021 anche se continuo a battermi.
Cosa succede?
Siamo ancora alla progettazione preliminare dei lavori. Non ci sono neppure gli elementi per raccordarsi con il progetto espositivo che la Soprintendenza dovrebbe inviarci. È vergognoso che i Lavori Pubblici non siano attenti a interventi come questo, che oltretutto sono tra le priorità dettate dal sindaco.
Il problema sono gli uffici, quindi?
Il problema è che spesso non governa la politica, governano i dipendenti. Forse a volte bisognerebbe asfaltare un marciapiede in meno e occuparsi anche di altro. Io litigo ogni giorno con quel settore e a volte penso che andrebbe proprio raso al suolo.
Tosta è tosta ma con queste premesse è sicura di farcela a raggiungere i suoi obiettivi?
Se continuo a litigare con tutti gli uffici mi fanno fuori prima (ride). A parte gli scherzi, quello che dipende dal mio settore lo porterò fino in fondo. Certo che se poi ogni volta mi devo scontrare…
Poco fa è arrivata una durissima replica di Simona Benedetti, dalla Rsu del Comune. La riportiamo integralmente:
Leggiamo sul settimanale ComoZero, diffuso nella giornata di oggi, una intervista alla Signora Cioffi che ha ben imparato come scaricare sui dipendenti del Comune gli errori della politica, un bel regalo di Natale per i colleghi del Settore Opere Pubbliche.
Ormai la tiritera la conosciamo: quando le cose non funzionano si cerca il capro espiatorio e attaccare i dipendenti comunali sembra sempre la via migliore.
Forse non tutti sanno che l’organizzazione degli uffici è a capo della Giunta, forse è un particolare che sfugge anche alla Signora Cioffi così come le sfugge che i marciapiedi non sono di competenza del Settore Opere Pubbliche ma del Settore Reti, forse le sfugge perché quando, il primo ottobre, la Giunta ha deliberato la nuova organizzazione e il funzionigramma, era assente.
Ricordo inoltre che il Comune di Como, da alcuni anni, soffre per la carenza di personale e il Settore Opere Pubbliche ha subito un continuo avvicendarsi alla dirigenza. Le Rsu del Comune di Como esprimono solidarietà per i colleghi del Settore Opere Pubbliche per l’attacco ingiustificato che scarica sui dipendenti la mala gestione politica.
La coordinatrice RSU
Simona Benedetti
7 Commenti
se ne torni a Veleso in mezzo ai monti
Sull’idea che spesso siano i dirigenti a “comandare” e che spesso, con i dipendenti, possano bloccare completamente i progetti avviati dagli amministratori non si può che concordare, se si ha memoria storica di ciò che è sempre avvenuto anche durante le precedenti amministrazioni. Semmai l’eccezione è proprio rappresentata da questa amministrazione, nella quale, anche volendo, c’è proprio poco da bloccare. Raramente si è infatti vista una Giunta abulica e assente come questa, che sembra impegnarsi a brillare per latitanza e disinteresse.
Non se la prendano, i Sindacati e i dipendenti. Cosa ci si può aspettare da una figura che non ha nulla a che fare con l’incarico che ricopre e che è lontana anni luce, per competenza, umiltà ed educazione, dall’Assessore uscente Gentilini?
Mi sorprende che abbiano replicato i Sindacati e non il Dirigente del Settore da radere al suolo. Fa pensare anche che la Cioffi abbia parlato malissimo del Settore assegnato al suo collega di partito Gervasoni. Ed anche il silenzio di quest’ultimo lascierebbe supporre che forse un fondo di verità ci sia nelle pesanti accuse mosse dalla collega.
Lasciano sempre molto perplessi le critiche da parte degli Assessori ai Dirigenti pubblici. Non perché non se le meritino ma perché sono ormai vent’anni che ci sono gli strumenti per poter revocare o ridimensionare gli incarichi dirigenziali. L’art.109 alinea 1 del D.Lgs 267/2000 “Testo Unico sull’Ordinamento degli Enti Locali”, infatti, afferma che gli incarichi dirigenziali sono a tempo determinato e che possono essere revocati prima del termine dell’incarico “….. in caso di inosservanza delle direttive del Sindaco .. …, della Giunta o dell’Assessore di riferimento, o in caso di mancato raggiungimento al termine di ciascun anno finanziario degli obiettivi assegnati nel piano esecutivo previsto ….. o per responsabilità particolarmente grave o reiterata ….”. Non è il caso di dilungarsi sulle applicazioni al presente articolo disciplinate dai diversi CCNL dei dipendenti pubblici.
Interpretando bene l’articolo, tuttavia, si capisce perché l’Amministrazione ha le mani legate. Per poter applicare l’articolo senza contestazioni e cause, ci devono essere le direttive “chiare e inequivocabili” del Sindaco, della Giunta o dell’Assessore di riferimento. Ci sono? Dubito. Gli obiettivi assegnati devono essere “definiti, verificabili e misurabili”. Ci sono? Mah…. Le responsabilità gravi, se ci sono, l’Assessore è in grado di accertarle? Abbiamo visto lo Splendido con gli addetti al cimitero impegnati per tre mesi nella manutenzione degli attrezzi e con il Dirigente che giustificava il boicottaggio dei segnali acustici per non vedenti all’Anagrafe. Meglio evitare di andare oltre. Prima di pensare di cambiare i Dirigenti è meglio pensare di cambiare gli Amministratori.
Concordo con il pensiero di Livia Cioffi.
Le giunte si avvicendano , ma in comune non cambia nulla perché il vero potere è in mano ai burocrati. Grazie a leggi , regolamenti e cavilli farraginosi i signori “tirano a campare” non assumendosi nessuna responsabilità ben sapendo che il premio di risultato a fine anno arriva lo stesso.
Beh, tanto tosta non è, perchè non si fa valere e cambia il dirigente ?